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dal 20-11-2013

 

 

 

 

Fra’ David Lopez è un frate francescano, vive negli Stati Uniti e da molti anni dirige un piccolo ricovero nella cittadina di Weslaco, nel Texas, dove viene data ospitalità e assistenza agli immigrati clandestini. Fra’ David si prende cura personalmente di queste persone pur soffrendo di una paralisi cerebrale che gli provoca qualche difficoltà nel parlare.

Il 14 agosto 1987 mentre si trova in pellegrinaggio a Medjugorje riceve un messaggio della Madonna nel quale gli viene preannunciato un periodo di tribolazione e tre giorni di buio. Quella che segue è la traduzione dall’inglese di un articolo pubblicato nella "Medjugorje Newsletter del Weible Columns" nell’agosto 1992. L’articolo è una traduzione dallo spagnolo del resoconto degli avvenimenti scritto personalmente da Fra’ David Lopez.

Come Fra’ David Lopez arrivò alla decisione di pubblicare il Messaggio della Madonna.

Scrissi il messaggio della Madonna l’11 settembre 1987, evitai di farlo per quasi un mese. Cercavo persone che mi scoraggiassero dal rendere pubblico questo messaggio ma nessuno lo fece. Così andai dal mio direttore spirituale e lui mi disse di scriverlo ma io non lo scrissi.

L’11 settembre andai a San Antonio, in Texas. Ero andato pochi giorni prima per organizzare i preparativi per la visita di Papa Giovanni Paolo II. I miei amici mi portarono al Santuario di Czestochowa, dove pregai davanti al SS. Sacramento esposto nella cappella. Alle 11.40 ebbi come la sensazione che il Signore mi stesse dicendo di andare via da lì per recarmi nella parte principale della chiesa (la cappella per il SS. Sacramento è a fianco della parte principale della chiesa).

Così andai ed iniziai a pregare il Rosario davanti alla statua della Vergine di Guadalupe. Erano le 11.45 quando, senza una ragione particolare, sollevai gli occhi e mi accorsi che la statua si stava animando. La statua mi rivelò alcune cose private sui miei amici e richiamò la mia attenzione sul fatto che non avevo ancora fatto quello che mi era stato chiesto. Allora mi disse: "Desidero che scrivi il messaggio che ti ho dato a Medjugorje, prima che lo dimentichi, e desidero che lo porti al Vescovo per avere la sua autorizzazione". Così pensai: "Se quello che mi ha detto a proposito dei miei amici è vero scriverò il messaggio altrimenti rimarrò in silenzio". Parlai ai miei amici di ciò che la Madonna mi aveva rivelato su loro conto ed era tutto vero. Quindi non avevo più scuse: decisi di scrivere il messaggio.

Due settimane più tardi mi recai dal Vescovo (il Vescovo John Joseph Fitzpatrick - ora non più in carica - della Diocesi di Brownsville, Texas) e gli mostrai ciò che avevo scritto, con la speranza che non mi avrebbe creduto e che non avrebbe dato la sua autorizzazione, ma questo non avvenne. Egli mi disse: "David, queste parole non sono nuove. Questo messaggio non è tuo e non devi tenerlo per te. E’ per il mondo intero e io non ti impedirò di pubblicare queste parole, ma sii prudente perché non tutti vogliono accettare e comprendere. Certamente non c’è alcun errore di tipo dottrinale, spirituale o morale". (Fra’ David ci chiede espressamente di tener presente che il Vescovo Fitzpatrick non ha dato la sua approvazione ufficiale a questo messaggio).

Il resoconto degli eventi di cui fu protagonista

Il 14 agosto 1987, quando ero a Medjugorje, ho avuto il privilegio di essere nella stanza delle apparizioni nello stesso momento in cui la Madonna stava apparendo ai veggenti e ho avuto il piacere di consegnare ai veggenti le richieste di preghiera e gli articoli religiosi che molte persone mi avevano affidato. Nonostante questo privilegio fosse grande non era tanto importante se paragonato alla rivelazione che la Madonna mi diede più tardi.

Dopo l’apparizione i veggenti accennarono al fatto che la Vergine quella sera intendeva parlare con loro sul Monte Krizevac. Più tardi quella sera molte persone li seguirono mentre salivano alla montagna. Io non ci andai fino […] alle 2.00 del mattino, mi accompagnò il mio amico Don Edward Villa. Nella salita sulla montagna arrivai solo a metà strada perché l’arrampicata era troppo difficile per me. Mentre ero lì pregavo le 15 decine del Rosario […] e parlavo con le persone che passavano lì. Il mio amico, Don Villa, continuò da solo. Rimasi lì per due ore.

Quando il mio amico tornò giù ci recammo per assistere alla Santa Messa in inglese (nella Chiesa di San Giacomo) e quindi ritornai alla casa della famiglia che ci ospitava. Più tardi il mio amico tornò sulla montagna e io rimasi a casa da solo.

Quando quella mattina ero sulla montagna avevo sentito dire che la Madonna aveva annunciato ai veggenti che, poiché la Festa dell’Assunzione era un giorno molto speciale, le persone che fossero state vicine alla stanza delle apparizioni avrebbero ricevuto dei doni e delle grazie speciali. Mentre mi trovavo nella mia stanza meditavo su questa voce e nello stesso tempo pensavo che avevo detto le mie 15 decine del Rosario, che ero andato a Messa e che non era necessario uscire di nuovo per andare in canonica a pregare un altro Rosario e che, comunque, forse la Madonna non voleva che ci andassi. Allora dentro di me sentì una voce che mi disse: ‘E che ragione avrei per non volerti vedere?’.

Con la famiglia che ci ospitava a Medjugorje c’era un tassista che divenne mio amico e che mi disse: ‘Non prenda nessun altro taxi; la porterò io dovunque vuole e non voglio essere pagato’. Così dissi alla Madonna: ‘Se il tassista ritorna in tempo ci vado, altrimenti non ci vado’.

Il taxi arrivò in tempo e il tassista mi chiese se volevo andare nella canonica. Io dissi di sì. Quando arrivai alcuni amici mi diedero una sedia pieghevole; io mi sedetti vicino alla finestra della stanza delle apparizioni e iniziai a pregare il Santo Rosario con la gente. Alle 18.00 vidi i veggenti entrare nella canonica.

Avevamo iniziato a pregare il quarto Mistero Doloroso, quando persi conoscenza; non riuscivo a vedere né a sentire nessuno. La sola cosa che ricordo è che sentii la presenza della Madonna. Sentivo la Sua voce, la dolce voce di una Donna saggia e comprensiva che mi parlava in inglese ma io non La vedevo […]. Le parole del messaggio e l’impressione che ebbi mi spaventarono, ma non per ciò che stavo sentendo, non per le parole in sé, ma per la responsabilità che la Madonna mi stava imponendo di accettare; perché sapevo che il messaggio che mi stava comunicando comportava l’obbligo della divulgazione ed io non volevo vivere la vita di persecuzioni che vivono alcuni ‘profeti’. Così rifiutai di ascoltare e ritornai al mio Rosario; ma Lei continuava a parlare e non mi permetteva di pregare.

Quando ebbe finito mi alzai più in fretta che potei. Trovai il tassista ed egli mi riaccompagnò nella mia stanza. Allora iniziai a pregare ad alta voce perché non volevo ascoltare la voce interiore, anche se sapevo che l’esperienza era reale. Mezz’ora più tardi arrivò il mio amico, Don Villa; gli raccontai gli eventi che si erano verificati e gli riferii il messaggio che avevo ricevuto. Lui mi chiese se avevo letto il libro ‘The Three Days Darkness’ [‘I Tre Giorni di Buio’; N.d.T.], un libro di cui non avevo mai sentito parlare. Quindi mi disse: ‘Stai descrivendo esattamente ciò che è scritto in quel libro’.

Devo spiegare che le parole che ho scritto per prime sono le parole esatte del messaggio datomi dalla Madonna, mentre il secondo resoconto che segue il messaggio contiene le mie impressioni e anche ulteriori informazioni datemi dalla Beata Vergine Maria su ciò che accadrà".