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                                    IL MESSAGGIO lasciato dalla Vergine Maria a 
                                    LA SALETTE 
                                      
                                      
                                      Quando Massimino e Melania si avvicinano 
                                      al globo di luce, vedono al suo interno 
                                      una donna, la «bella Signora» come la 
                                      chiameranno da allora in poi, seduta con i 
                                      gomiti poggiati sulle ginocchia e il viso 
                                      nascosto tra le mani e la sentono 
                                      singhiozzare. La donna si alza lentamente 
                                      e dice:  «Avvicinatevi, figli miei, 
                                      non abbiate timore, sono qui per 
                                      annunciarvi un grande messaggio».  
                                        
                                          |  | 
                                          
                                          È vestita come le donne del villaggio: 
                                          un abito che scende fino ai piedi, uno 
                                          scialle, una cuffia sulla testa, un 
                                          grembiule annodato attorno ai fianchi. 
                                          La cuffia, l'orlo dello scialle e i 
                                          piedi sono ornati da ghirlande di 
                                          rose. Accanto alle rose dello scialle 
                                          è visibile una pesante catena, mentre 
                                          al petto porta un crocifisso con ai 
                                          lati un paio di tenaglie e un 
                                          martello. Allora la «bella Signora» 
                                          continua:   
                                           
                                          
                                          «Se il mio popolo non vuole 
                                          sottomettersi, sono costretta a 
                                          lasciare libero il braccio di mio 
                                          Figlio. Esso è così forte e così 
                                          pesante che non posso più sostenerlo. 
                                          Da quanto tempo soffro per voi! Se 
                                          voglio che mio Figlio non vi 
                                          abbandoni, mi è stato affidato il 
                                          compito di pregarlo continuamente per 
                                          voi; voi non ci fate caso. Per quanto 
                                          pregherete e farete, mai potrete 
                                          compensare la pena che mi sono presa 
                                          per voi. Vi ho dato sei giorni per 
                                          lavorare, mi sono riservato il settimo 
                                          e non me lo volete concedere. È questo 
                                          che appesantisce tanto il braccio di 
                                          mio Figlio! Coloro che guidano i carri 
                                          non sanno imprecare senza usare il 
                                          nome di mio Figlio. Queste sono le due 
                                          cose che appesantiscono tanto il 
                                          braccio di mio Figlio. Se il 
                                          raccolto si guasta, la colpa è vostra. 
                                          Ve l'ho mostrato l'anno passato con le 
                                          patate: voi non ci avete fatto caso. 
                                          Anzi, quando ne trovavate di guaste, 
                                          bestemmiavate il nome di mio Figlio. 
                                          Esse continueranno a marcire e quest'anno, 
                                          a Natale, non ve ne saranno più». |  
                                      
                                      La parola «patate» (pommes de terre, in 
                                      francese) mette in imbarazzo Melania. Nel 
                                      dialetto locale, le patate vengono 
                                      chiamate «las truffas». La ragazza si 
                                      rivolge allora a Massimino. Ma la «bella 
                                      Signora» la previene, continuando il suo 
                                      discorso non più in francese, ma nel 
                                      dialetto dei ragazzi:  
                                      
                                       «Voi non capite, figli miei? Ve lo 
                                      dirò diversamente. Se avete del grano, non 
                                      seminatelo. Quello seminato sarà mangiato 
                                      dagli insetti e quello che verrà cadrà in 
                                      polvere, quando lo batterete. 
                                      Sopraggiungerà una grande carestia. Prima 
                                      di essa, i bambini al di sotto dei sette 
                                      anni saranno colpiti da tremito e morranno 
                                      tra le braccia di coloro che li terranno. 
                                      Gli altri faranno penitenza con la 
                                      carestia. Le noci si guasteranno e l'uva 
                                      marcirà».    
                                      
                                      A questo punto, la donna affida un segreto 
                                      a Massimino e poi a Melania; quindi 
                                      prosegue:    
                                      
                                      «Se si convertono, le pietre e le 
                                      rocce si tramuteranno in mucchi di grano e 
                                      le patate nasceranno da sole nei campi. 
                                      Fate la vostra preghiera, figli miei?».  
                                       
                                      
                                      «Non molto, Signora», rispondono 
                                      entrambi.    
                                      
                                      «Ah, figli miei, bisogna proprio 
                                      farla, sera e mattino! Quando non potete 
                                      far meglio, dite almeno un Pater e un'Ave 
                                      Maria; quando potete fare meglio, ditene 
                                      di più. A messa, d'estate, vanno solo 
                                      alcune donne anziane; gli altri lavorano 
                                      di domenica, tutta l'estate. D'inverno, 
                                      quando non sanno che fare, vanno a messa 
                                      solo per burlarsi della religione. In 
                                      Quaresima, vanno alla macelleria come i 
                                      cani. Avete mai visto del grano guasto, 
                                      figli miei?».    
                                      
                                      «No, Signora», rispondono. Allora 
                                      la donna si rivolge a Massimino:   
                                       
                                      
                                      «Ma tu, figlio mio, lo devi aver visto 
                                      una volta con tuo padre, verso la terra di 
                                      Coin. Il padrone del campo disse a tuo 
                                      padre di andare a vedere il suo grano 
                                      guasto. Vi andaste tutti e due, prendeste 
                                      in mano due o tre spighe, le stropicciaste 
                                      e tutto cadde in polvere. Al ritorno, 
                                      quando eravate a mezz'ora da Corps, tuo 
                                      padre ti diede un pezzo di pane dicendoti:
                                      "Prendi, figlio mio, mangia ancora del 
                                      pane quest'anno, perché non so chi ne 
                                      mangerà l'anno prossimo, se il grano 
                                      continua in questo modo».  
                                       
                                      
                                      «Oh, sì, Signora, ora ricordo: prima 
                                      non me lo ricordavo!», risponde 
                                      Massimino.   La donna riprende a dire in 
                                      francese:   
                                      
                                      «Ebbene, figli miei, fatelo conoscere 
                                      a tutto il mio popolo».    
                                      
                                      Poi inizia a muoversi, attraversa il 
                                      ruscello e, senza voltarsi, ripete:  «Andiamo, 
                                      figli miei, fatelo conoscere a tutto il 
                                      mio popolo».    
                                      
                                      La «bella Signora» risale il sentiero 
                                      sinuoso che porta al Collet e si eleva da 
                                      terra; i pastorelli la raggiungono e si 
                                      accorgono che guarda prima il cielo e poi 
                                      la terra. A quel punto, la donna inizia a 
                                      fondersi nella luce, e quest'ultima, a sua 
                                      volta, scompare.    
                                    
                                    
                                    i segreti di LA SALETTE 
                                    
                                      
                                    
                                    Il 19 settembre del 1846 a
                                     
                                    La 
                                    Salette, sulle Alpi francesi, 
                                    due poveri pastorelli, Massimino e Melania, 
                                    videro una  
                                    Bella 
                                    Signora piangente, seduta su una 
                                    roccia e avvolta da un alone luminoso. La
                                    
                                    Bella 
                                    Signora, invitandoli ad 
                                    avvicinarsi, manifestò tutto il suo dolore 
                                    per la triste condizione spirituale del 
                                    popolo di Dio, rivelando allo stesso tempo 
                                    alcuni segreti riguardanti la vita privata 
                                    dei due fanciulli e i futuri destini 
                                    dell'umanità. La Chiesa ha ufficialmente approvato 
                                    questa rivelazione privata nel novembre del 
                                    1851:  
                                    «… 
                                    l'Apparizione della S.S. Vergine ha tutti i 
                                    caratteri della verità e i fedeli hanno 
                                    fondate ragioni per crederla indubitabile e 
                                    certa» 
                                    
                                    , così recita il 
                                    documento redatto e pubblicato dalla Diocesi 
                                    di Grenoble.
 
                                    
                                    
                                    Un'apparizione non troppo conosciuta, quella 
                                    di La Salette, rispetto a Fatima o Lourdes. 
                                    Tuttavia l'apparizione della Vergine a
                                     
                                    La 
                                    Salette appare molto 
                                    significativa.
 Nella storia dell'apparizione della Madonna 
                                    a  La 
                                    Salette si era creato un vuoto 
                                    che sembrava incolmabile:  
                                    i segreti 
                                    dei due pastorelli 
                                    ,  
                                    Melania e 
                                    Massimino, inviati dal vescovo di Grenoble a 
                                    papa Pio IX nel 1851 e mai rivelati, 
                                    erano scomparsi e sembravano 
                                    irrimediabilmente perduti.
 
                                    
                                    
                                    Uno studioso francese, 
                                     
                                    l'abbé 
                                    Michel Corteville, impegnato 
                                    a Roma in una ricerca per la sua tesi di 
                                    laurea su La Salette, li ha 
                                    provvidenzialmente scoperti  
                                    il 2 
                                    ottobre del 1999 nell'Archivio della 
                                    Congregazione della Dottrina per la Fede.
 
                                    
                                     Su questo importante ritrovamento Corteville 
                                    ha pubblicato in Francia uno studio in 
                                    collaborazione con l'insigne mariologo l'abbé 
                                    René Laurentin (M. Corteville – R. Laurentin,
                                    
                                    
                                    Découverte du secret de La Salette, 
                                    pp. 264, Fayard, Paris 2002). Ma era volontà 
                                    della Vergine che questi messaggi fossero 
                                    portati a conoscenza di tutti i popoli della 
                                    terra e così mons. Antonio Galli 
                                    
                                    , stimatissimo sacerdote 
                                    ultranovantenne, ha ritenuto di dover 
                                    obbedire diffondendo le parole, che furono 
                                    da Lei pronunciate tra le lacrime, anche in 
                                    Italia, dove Melania trovò rifugio e 
                                    conforto alla persecuzione di cui fu oggetto 
                                    in patria.
 
                                    
                                    
                                    Mons. Galli ci offre la sua meritevole 
                                    fatica apostolica nel suo libro 
                                     
                                    Scoperti 
                                    in Vaticano i Segreti di La Salette. 
                                    L'apparizione, le polemiche, le profezie 
                                    apocalittiche
                                    
                                    (Sugarco Edizioni, 2007, € 
                                    16,50). Oltre ad una dettagliata narrazione 
                                    della scoperta dell'abbé Corteville, in 
                                    questo libro è presente un'ampia analisi dei 
                                    due messaggi, i cui vaticini apocalittici, 
                                    sorprendentemente attuali, possono suscitare 
                                    serie riflessioni e generosi propositi 
                                    nell'animo del lettore.
 
                                      
                                    
                                    Tratto dal libro "I segreti de La Salette" 
                                    di Mons. Antonio Galli - Sugarco Edizioni 
                                    
                                    IL MESSAGGIO DI MELANIA CALVAT 
                                    
                                    Melania, sto per dirti qualcosa che non 
                                    dirai a nessuno. Il tempo della collera di 
                                    Dio è arrivato, se, quando avrai detto ai 
                                    popoli ciò che ho detto adesso e che ti dirò 
                                    di dire ancora; se, dopo ciò, essi non si 
                                    convertiranno, non si farà penitenza e non 
                                    si cesserà di lavorare la domenica e si 
                                    continuerà a bestemmiare il santo nome di 
                                    Dio, in una parola, se la faccia della terra 
                                    non cambia, Dio si vendicherà contro il 
                                    popolo ingrato e schiavo del demonio. Il mio 
                                    Figlio sta per manifestare la sua potenza.
                                    
 Parigi, questa città macchiata da ogni sorta 
                                    di crimini, perirà infallibilmente, 
                                    Marsiglia sarà inghiottita poco tempo dopo. 
                                    Quando queste cose succederanno, il 
                                    disordine sarà completo sulla terra; il 
                                    mondo si abbandonerà alle sue empie 
                                    passioni.
 
 Il Papa sarà perseguitato da ogni parte, gli 
                                    si sparerà addosso, lo si vorrà mettere a 
                                    morte, ma non gli potranno far nulla. Il 
                                    Vicario di Cristo trionferà ancora una 
                                    volta.
 
 I sacerdoti, i religiosi e i vari servi del 
                                    mio Figlio saranno perseguitati e molti 
                                    moriranno per la fede in Gesù Cristo. 
                                    Regnerà in quel tempo una grande fame.
 
 Dopo che saranno avvenute tutte queste cose, 
                                    molte persone riconosceranno la mano di Dio 
                                    su di loro e si convertiranno e faranno 
                                    penitenza dei loro peccati.
 
 Un grande Re salirà sul trono e regnerà per 
                                    alcuni anni. La religione rifiorirà e si 
                                    spanderà su tutta la terra e la fertilità 
                                    sarà grande, il mondo, contento di non 
                                    mancare di nulla, ricomincerà con i suoi 
                                    disordini e abbandonerà Dio e si darà in 
                                    braccio alle sue passioni criminali.
 
 Vi saranno anche dei ministri di Dio e delle 
                                    spose di Gesù Cristo che si abbandoneranno 
                                    ai disordini e questa sarà una cosa 
                                    terribile; infine un inferno regnerà sulla 
                                    terra: sarà allora che nascerà l'Anticristo 
                                    da una religiosa, ma guai ad essa; molte 
                                    persone gli crederanno perché si dirà venuto 
                                    dal cielo; il tempo non è molto lontano, non 
                                    passeranno due volte 50 anni.
 
 Figlia mia, tu non dirai ciò che ti ho 
                                    detto, tu non dirai, se devi dirlo un 
                                    giorno, tu non dirai quello che riguarda 
                                    ciò, infine non dirai nulla finché non ti 
                                    permetto di dirlo.
 Prego il Santo Padre di darmi la sua santa 
                                    Benedizione.
 Melania Matthieu, pastorella de La Salette.
 Grenoble, 6 luglio 1851
 
 P.S.: Secondo l'abbé Corteville, la frase 
                                    «due volte 50 anni» sarebbe stata aggiunta 
                                    da Melania. Ritengo interessante però notare 
                                    che quei cento anni ci porterebbero al 1951. 
                                    Ora esiste un noto vaticinio della beata 
                                    Caterina Emmerick, morta nel 1827, secondo 
                                    la quale cinquanta o sessant'anni prima del 
                                    2000 frotte di demoni sarebbero uscite 
                                    dall'inferno e lasciate libere di 
                                    scorrazzare per la terra. Dobbiamo purtroppo 
                                    constatare, a nostre spese, che nella 
                                    seconda metà del secolo XX, Satana si è 
                                    veramente scatenato, precipitando il mondo 
                                    in un abisso di orrori e di tenebre.
 La fotocopia del segreto di Melania, come 
                                    più avanti quella del segreto di Massimino, 
                                    fa parte della documentazione a corredo 
                                    della tesi di laurea su La Salette dell'abbé 
                                    Michel Corteville.
 
                                    
                                    Il segreto rivelato da Melanie a Mons. 
                                    Ginoulhiac 
                                    
                                    Melania, vengo a dirvi alcune cose che voi 
                                    non rivelerete a nessuno, finché non sia io 
                                    a dirvi di comunicarle. Se dopo che avrete 
                                    annunciato al popolo tutto ciò che vi ho 
                                    manifestato e tutto ciò che vi dirò ancora 
                                    di rendere noto, se dopo ciò il mondo non si 
                                    converte, in li una parola se la faccia 
                                    della terra non cambia in meglio, 
                                    arriveranno grandi sventure, giungerà una 
                                    grande fame e nel tempo stesso una grande 
                                    guerra, prima in tutta la Francia, in 
                                    seguito nella Russia e in Inghilterra: dopo 
                                    queste rivoluzioni si diffonderà una gran 
                                    fame in tre parti del mondo, nel 1863, 
                                    durante la quale si compiranno molti 
                                    crimini, soprattutto nelle città; ma guai 
                                    agli ecclesiastici, ai religiosi, alle 
                                    religiose, perché sono essi che attirano 
                                    sulla terra i mali maggiori. Mio Figlio li 
                                    punirà in modo terribile; dopo queste guerre 
                                    e queste carestie i popoli riconosceranno 
                                    per un po di tempo che è la mano 
                                    dell'Onnipotente a colpirli e ritorneranno 
                                    ai loro doveri religiosi e sarà resa la 
                                    pace, ma per breve tempo.
 Le persone consacrate a Dio dimenticheranno 
                                    i loro doveri religiosi e cadranno in preda 
                                    a un grande rilassamento, fino a 
                                    dimenticarsi di Dio e infine tutto il mondo 
                                    dimenticherà il suo Creatore. Sarà allora 
                                    che cominceranno di nuovo i castighi. Dio, 
                                    irritato, colpirà il mondo intero 
                                    infallibilmente in questo modo: un uomo 
                                    malvagio regnerà in Francia. Egli 
                                    perseguiterà la Chiesa, si chiuderanno le 
                                    chiese, verranno incendiate. Scoppierà una 
                                    grande carestia, accompagnata dalla peste e 
                                    dalla guerra civile. In quel tempo Parigi 
                                    sarà distrutta, Marsiglia inondata, e sarà 
                                    sempre in quel tempo che i veri servi di Dio 
                                    riceveranno la corona dei martiri per essere 
                                    rimasti fedeli. Il Papa e i ministri [di 
                                    Dio] subiranno la persecuzione. Ma Dio sarà 
                                    con essi, il Pontefice otterrà la palma del 
                                    martirio insieme ai religiosi e religiose. 
                                    Che il sovrano Pontefice prepari le armi e 
                                    si tenga pronto a marciare in difesa della 
                                    religione di mio Figlio. Che domandi 
                                    incessantemente la forza dello Spirito 
                                    Santo, come pure le persone consacrate a 
                                    Dio, poiché la persecuzione religiosa si 
                                    scatenerà dovunque e molti sacerdoti, 
                                    religiosi e religiose diverranno apostati. 
                                    Oh! Quale grande offesa al mio Figlio da 
                                    parte dei ministri e delle spose di Gesù 
                                    Cristo! Dopo quella persecuzione non ve ne 
                                    sarà un'altra [simile] sino alla fine del 
                                    mondo. Seguiranno tre anni di pace, poi 
                                    avverrà la nascita e il Regno 
                                    dell'Anticristo, il quale sarà terribile al 
                                    massimo. Egli nascerà da una religiosa di un 
                                    Ordine molto severo. Quella religiosa sarà 
                                    considerata la più santa del monastero [il 
                                    padre dell'Anticristo sarà un vescovo ecc.] 
                                    Qui la Vergine mi donò la regola [degli 
                                    Apostoli degli ultimi tempi], poi mi rivelò 
                                    un altro segreto sulla fine dei mondo. Le 
                                    religiose che dimoreranno nello stesso 
                                    convento [dove è la madre dell'Anticristo] 
                                    saranno accecate,finché non si accorgeranno 
                                    che era l'inferno a guidarle. Per la fine 
                                    del mondo non passeranno che due volte 40 
                                    anni.
 
                                    
                                    LA MATERNA APOCALISSE DELLA MADRE DI DIO 
                                    
                                    1. «Melania, quello che sto per dirti ora 
                                    non sarà sempre un segreto: lo puoi 
                                    pubblicare nel 1858.
 2. I sacerdoti, i ministri di mio Figlio, i 
                                    sacerdoti, con la loro vita cattiva, con le 
                                    loro irriverenze e le loro empietà nel 
                                    celebrare i santi Misteri, con l'amore per 
                                    il denaro, l'amore per gli onori ed i 
                                    piaceri, i sacerdoti sono diventati cloache 
                                    di impurità. Sì, i preti provocano la 
                                    vendetta, e vendetta pende sulle loro teste. 
                                    Siano maledetti i preti e le persone 
                                    consacrate a Dio che, con la loro infedeltà 
                                    e la loro vita cattiva, crocifiggono di 
                                    nuovo mio Figlio! I peccati delle persone 
                                    consacrate a Dio gridano al Cielo e 
                                    richiamano vendetta, ed ora ecco la vendetta 
                                    alle loro porte, giacché non si trova più 
                                    alcuno che invochi misericordia e perdono 
                                    per la gente non ci sono più anime generose; 
                                    ora non c'è più nessuno degno di offrire la 
                                    Vittima Immacolata all'Eterno in favore del 
                                    mondo.
 
 3. Dio colpirà in una maniera senza pari!
 
 4. Guai agli abitanti della terra! Dio 
                                    vuoterà la sua ira e nessuno sarà in grado 
                                    di sfuggire a tanti mali tutti in una volta.
 
 5. I capi, i condottieri del popolo di Dio, 
                                    hanno dimenticato la preghiera e la 
                                    penitenza, e il demonio ha ottenebrato le 
                                    loro menti; essi sono divenuti quelle stelle 
                                    erranti che l'antico diavolo con la sua coda 
                                    trascinerà alla rovina. Dio abbandonerà gli 
                                    uomini a se stessi e manderà castighi uno 
                                    dopo l'altro per più di 35 anni.
 
 6. La società è alla vigilia dei più 
                                    terribili flagelli e dei più grandi eventi; 
                                    ci si deve aspettare di essere governati da 
                                    una verga di ferro e di bere il calice 
                                    dell'ira di Dio.
 
 7. Che il Vicario di mio Figlio, il Sovrano 
                                    Pontefice Pio IX, non lasci Roma dopo il 
                                    1858; che egli sia fermo e generoso, faccia 
                                    la battaglia con le armi della Fede e 
                                    dell'amore. Io sarò con lui.
 
 8. Che si guardi da Napoleone; il suo cuore 
                                    è doppio, e quando egli vorrà essere papa e 
                                    imperatore allo stesso tempo, Dio lo 
                                    abbandonerà. Egli è l'aquila che, 
                                    desiderando di alzarsi sempre più, cadrà 
                                    sulla spada che lui voleva usare per forzare 
                                    le popolazioni ad esaltano.
 
 9. L'Italia sarà punita per la sua ambizione 
                                    nel volere scuotersi il giogo del Signore 
                                    dei Signori: così essa sarà consegnata alla 
                                    guerra: sangue scorrerà da tutte le parti: 
                                    chiese saranno chiuse o dissacrate: preti, 
                                    religiosi saranno cacciati; essi saranno 
                                    messi a morte e ad una morte crudele. Molti 
                                    abbandoneranno la fede e il numero dei 
                                    sacerdoti e dei religiosi che si separeranno 
                                    dalla vera religione sarà grande: persino 
                                    dei vescovi saranno trovati tra queste 
                                    persone.
 
 10. Che il papa stia in guardia contro gli 
                                    operatori di miracoli, giacché è venuto il 
                                    tempo in cui avverranno i più straordinari 
                                    prodigi sulla terra e in cielo.
 
 11. Nell'anno 1864, Lucifero ed un gran 
                                    numero di demoni saranno sciolti 
                                    dall'inferno: a poco a poco essi aboliranno 
                                    la fede, e questo anche in persone 
                                    consacrate a Dio; essi li accecheranno a tal 
                                    punto che senza una grazia speciale, queste 
                                    persone prenderanno lo spirito di questi 
                                    angeli cattivi: numerose case religiose 
                                    perderanno completamente la fede e 
                                    causeranno la dannazione di molte anime.
 
 12. Libri cattivi abbonderanno sulla terra e 
                                    gli spiriti di oscurità spargeranno da ogni 
                                    parte un universale rilassamento in tutto 
                                    ciò che concerne il servizio di Dio. Essi 
                                    avranno un grandissimo potere sulla natura: 
                                    ci saranno chiese per servire questi spiriti 
                                    [la Setta di Satana. NdR].
 La gente sarà trasportata da un posto 
                                    all'altro da questi spiriti cattivi, e 
                                    persino i sacerdoti perché essi non avranno 
                                    vissuto secondo lo spirito del Vangelo, che 
                                    è spirito di umiltà, carità e zelo per la 
                                    gloria di Dio. I morti e i giusti saranno 
                                    fatti risorgere. [Cioè: questi morti 
                                    assumeranno l'aspetto di anime giuste che 
                                    una volta vissero sulla terra, con lo scopo 
                                    di sedurre gli uomini più facilmente: ma non 
                                    saranno altro che il demonio, sotto queste 
                                    facce, predicheranno un altro Vangelo, 
                                    contrario a quello vero di Gesù Cristo, 
                                    negando l'esistenza del paradiso. Tutte 
                                    queste anime appariranno unite ai loro 
                                    corpi. Così ha poi aggiunto Melania]. Ci 
                                    saranno straordinari prodigi dovunque, 
                                    perché la vera fede è stata spenta ed una 
                                    falsa luce illumina il mondo. Guai ai 
                                    principi della Chiesa che saranno occupati 
                                    solo ad accumulare ricchezze su ricchezze, a 
                                    difendere la propria autorità e a dominare 
                                    con orgoglio!
 
 13. Il Vicario di mio Figlio dovrà soffrire 
                                    molto, perché per un po' la Chiesa sarà 
                                    soggetta a grandi persecuzioni. Sarà l'ora 
                                    delle tenebre: la Chiesa passerà una 
                                    spaventosa crisi.
 
 14. Dimenticata la santa fede di Dio, ogni 
                                    individuo vorrà guidarsi da solo ed essere 
                                    superiore ai suoi pari. L'autorità civile ed 
                                    ecclesiastica sarà abolita, l'ordine e la 
                                    giustizia saranno calpestati sotto i piedi. 
                                    Si vedranno solo omicidi, odio, gelosia, 
                                    menzogna e discordia, senza amore per la 
                                    patria e per la famiglia.
 
 15. Il Santo Padre soffrirà molto. Io sarò 
                                    con lui fino alla fine per ricevere il suo 
                                    sacrificio.
 
 16. I malvagi faranno vari attentati alla 
                                    sua vita, senza riuscire ad accorciare i 
                                    suoi giorni; ma né lui né il suo successore 
                                    vedranno il trionfo della Chiesa di Dio.
 
 17. I governanti civili avranno tutti lo 
                                    stesso scopo, che sarà quello di abolire e 
                                    far sparire ogni principio religioso, per 
                                    far strada al materialismo, all'ateismo, 
                                    allo spiritismo e a vizi di tutti i tipi.
 
 18. Nell'anno 1865, l'abominazione sarà 
                                    vista nei luoghi santi; nei conventi, i 
                                    fiori della Chiesa diverranno putridi e il 
                                    diavolo si stabilirà come re di tutti i 
                                    cuori. Coloro che sono a capo di comunità 
                                    religiose stiano in guardia con le persone 
                                    che devono ricevere, perché il diavolo userà 
                                    tutta la sua malizia per introdurre negli 
                                    Ordini religiosi persone date al peccato, 
                                    giacché disordini e amore ai piaceri carnali 
                                    saranno sparsi su tutta la terra.
 
 19. La Francia, l'Italia, la Spagna e 
                                    l'Inghilterra saranno in guerra; sangue 
                                    scorrerà per le strade; il francese 
                                    combatterà col francese, l'italiano con 
                                    l'italiano; poi ci sarà una guerra generale 
                                    che sarà spaventosa. Per un po' Dio non si 
                                    ricorderà più della Francia e dell'Italia, 
                                    perché il Vangelo di Gesù Cristo non è più 
                                    conosciuto. I malvagi sguinzaglieranno tutta 
                                    la loro malizia; persino nelle case ci 
                                    saranno omicidi e mutui massacri.
 
 20. Con il primo fulmineo colpo della sua 
                                    spada, le montagne e tutta la natura 
                                    tremeranno di spavento, perché i disordini e 
                                    i crimini degli uomini stanno squarciando la 
                                    volta dei cieli. Parigi sarà bruciata e 
                                    Marsiglia inghiottita; numerose grandi città 
                                    saranno scosse e inghiottite dai terremoti; 
                                    tutto sembrerà perduto; si vedranno solo 
                                    assassinii; si udranno strepito di armi e 
                                    bestemmie. I giusti soffriranno molto; le 
                                    loro preghiere, la loro penitenza e le loro 
                                    lacrime saliranno fino al Cielo e tutto il 
                                    popolo di Dio chiederà perdono e 
                                    misericordia e chiederà il mio aiuto ed 
                                    intercessione. Allora Gesù Cristo, per un 
                                    atto della sua giustizia e per la sua grande 
                                    misericordia verso i giusti, comanderà ai 
                                    suoi angeli di mettere a morte tutti i suoi 
                                    nemici.
 In un colpo i persecutori della Chiesa di 
                                    Gesù Cristo e tutti gli uomini dediti al 
                                    peccato periranno e la terra diventerà come 
                                    un deserto.
 Poi, ci sarà la pace, la riconciliazione di 
                                    Dio con gli uomini; Gesù Cristo sarà 
                                    servito, adorato e glorificato; la carità 
                                    fiorirà ovunque. I nuovi re saranno il 
                                    braccio destro della Santa Chiesa, che sarà 
                                    forte, umile, pia, povera, zelante, imitante 
                                    le virtù di Gesù Cristo. Il Vangelo sarà 
                                    predicato ovunque e gli uomini faranno 
                                    grandi passi nella fede, perché ci sarà 
                                    unità tra gli operai di Gesù Cristo e gli 
                                    uomini vivranno nel timor di Dio.
 
 21. Ma questa pace tra gli uomini non durerà 
                                    molto: 25 anni di raccolti abbondanti 
                                    faranno dimenticare loro che i peccati degli 
                                    uomini sono la causa di tutti i guai che 
                                    capitano sulla terra.
 
 22. Un precursore dell'Anticristo, con le 
                                    sue milizie prese da molte nazioni, muoverà 
                                    guerra contro il vero Cristo, il solo 
                                    Salvatore del mondo; egli spargerà molto 
                                    sangue e cercherà di annullare il culto di 
                                    Dio per essere considerato come un Dio.
 
 23. La terra sarà colpita da castighi di 
                                    ogni genere [oltre alla peste e alla 
                                    carestia, che saranno diffuse, aggiunto da 
                                    Melania]: ci saranno guerre fino all'ultima 
                                    guerra, che sarà poi mossa dai dieci re 
                                    dell'Anticristo, re che avranno un disegno 
                                    comune e saranno gli unici governanti del 
                                    mondo. Prima che questo accada, ci sarà una 
                                    specie di falsa pace nel mondo: la gente 
                                    penserà solo a divertirsi; i malvagi si 
                                    lasceranno andare a ogni sorta di peccato; 
                                    ma i figli della Santa Chiesa, i figli della 
                                    vera fede, i veri miei imitatori, 
                                    cresceranno nell'amore di Dio e nelle virtù 
                                    a me più care.
 Felici le anime umili guidate dallo Spirito 
                                    Santo! o combatterò con loro fino a che essi 
                                    raggiungeranno la pienezza della maturità.
 
 24. La natura implora vendetta a causa degli 
                                    uomini e trema di spavento, aspettando 
                                    quello che deve accadere alla terra 
                                    macchiata di crimini.
 
 25. Trema, terra, e tu che professi di 
                                    servire Gesù Cristo, mentre interiormente tu 
                                    adori te stesso, trema! Perché Dio ti 
                                    consegnerà al suo nemico, perché i luoghi 
                                    santi sono in uno stato di corruzione; molti 
                                    conventi non sono più le case di Dio, ma 
                                    pascoli per Asmodeo e la sua gente.
 
 26. Sarà in questo periodo che l'Anticristo 
                                    nascerà da una monaca ebrea, una falsa 
                                    vergine che sarà in comunicazione con 
                                    l'antico serpente, maestro d'impurità; suo 
                                    padre sarà un vescovo [in francese: Ev.] 
                                    alla nascita vomiterà bestemmie, avrà denti; 
                                    in una parola, questo sarà il demonio 
                                    incarnato: emetterà grida terrificanti. farà 
                                    prodigi, vivrà di impurità.
 Egli avrà fratelli che, benché non demoni 
                                    incarnati come lui, saranno figli del male; 
                                    all'età di dodici anni saranno notati per le 
                                    prodi vittorie che otterranno; presto essi 
                                    saranno ognuno a capo di eserciti, assistiti 
                                    da legioni dell'inferno.
 
 27. Le stagioni cambieranno, la terra 
                                    produrrà solo frutti cattivi: i corpi 
                                    celesti perderanno la regolarità dei loro 
                                    movimenti: la luna rifletterà solo una tenue 
                                    luce rossastra; l'acqua ed il fuoco 
                                    determineranno moti sconvolgenti alla sfera 
                                    della terra, facendo inghiottire montagne e 
                                    città; ecc.
 
 28. Roma perderà la fede e diverrà la sede 
                                    dell'Anticristo.
 
 29. I demoni dell'aria, insieme 
                                    all'Anticristo, opereranno grandi prodigi 
                                    sulla terra e nell'aria, e gli uomini 
                                    diverranno ancora più pervertiti: Dio avrà 
                                    cura dei suoi servi fedeli e degli uomini di 
                                    buona volontà: il Vangelo sarà predicato 
                                    dovunque; tutti i popoli e tutte le nazioni 
                                    conosceranno la verità.
 Io rivolgo un pressante appello alla terra: 
                                    faccio appello ai veri discepoli di Dio che 
                                    vive e regna nei Cieli; faccio appello ai 
                                    veri imitatori di Cristo fatto uomo, l'unico 
                                    vero Salvatore degli uomini; faccio appello 
                                    ai miei figli, ai miei veri devoti, coloro 
                                    che mi si sono donati così che io possa 
                                    condurli al mio divino Figlio, coloro che io 
                                    porto come se fossero nelle mie braccia, 
                                    coloro che hanno vissuto nel mio spirito. 
                                    Infine, faccio appello agli apostoli degli 
                                    ultimi tempi, i fedeli discepoli di Gesù 
                                    Cristo che hanno vissuto nel disprezzo del 
                                    mondo e di se stessi, in povertà e umiltà, 
                                    in disprezzo e silenzio, in preghiera e 
                                    mortificazione, in castità e in unione con 
                                    Dio, in sofferenza e sconosciuti al mondo. E 
                                    ora per loro di emergere e di venire ad 
                                    illuminare la terra. Andate, mostrate di 
                                    essere i miei cari figli; io sono con voi ed 
                                    in voi, perché la vostra fede sia la luce 
                                    che vi illumina in questi tempi cattivi. 
                                    Possa il vostro zelo rendervi famelici della 
                                    gloria e dell'onore di Gesù Cristo. 
                                    Combattete, figli della luce! Voi, i pochi 
                                    che vedono a questo proposito, giacché il 
                                    tempo dei tempi, la fine delle finì, è 
                                    vicina.
 
 31. La Chiesa sarà eclissata; il mondo sarà 
                                    in costernazione. Ma ci sono Enoch ed Elia, 
                                    pieni dello spirito di Dio; essi 
                                    predicheranno con il potere di Dio, e gli 
                                    uomini di buona volontà crederanno in Dio, e 
                                    molte anime saranno confortate; essi faranno 
                                    un grande progresso per virtù dello Spirito 
                                    Santo e condanneranno gli errori diabolici 
                                    dell'Anticristo.
 
 32. Guai agli abitanti della terra! Ci 
                                    saranno guerre sanguinose e carestie; pesti 
                                    e malattie contagiose: ci saranno spaventosi 
                                    acquazzoni e moria di animali; tuoni che 
                                    demoliranno città; terremoti che 
                                    inabisseranno paesi; voci saranno sentite 
                                    nell'aria; gli uomini batteranno la testa 
                                    contro il muro; essi invocheranno la morte, 
                                    ma la morte costituirà il loro tormento; il 
                                    sangue scorrerà da tutte le parti. Chi 
                                    potrebbe farcela se Dio non accorcia il 
                                    tempo della prova? Al sangue, alle lacrime, 
                                    alle preghiere dei giusti. Dio diverrà meno 
                                    severo; Enoch ed Elia verranno messi a 
                                    morte; la Roma pagana sparirà; il fuoco del 
                                    Cielo cadrà e consumerà tre città, tutto 
                                    l'universo sarà colpito dalla paura, e molti 
                                    si lasceranno sedurre, perché essi non 
                                    adorano il vero Cristo vivente in mezzo a 
                                    loro. E ora, il sole si sta oscurando; solo 
                                    la fede sopravvivrà.
 
 33. Il tempo è vicino; l'abisso si sta 
                                    aprendo. Ecco il re dei re delle tenebre. 
                                    Ecco la bestia con i suoi sudditi, sedicente 
                                    salvatrice del mondo. In orgoglio, egli si 
                                    leverà verso il Cielo per andare su fino in 
                                    Paradiso; ma egli sarà soffocato dal respiro 
                                    di San Michele arcangelo. Egli cadrà, e la 
                                    terra che per tre giorni sarà stata in 
                                    continuo cambiamento aprirà il suo petto 
                                    infiammato; egli sarà gettato per sempre con 
                                    tutti i suoi seguaci negli eterni abissi 
                                    dell'inferno.
 Allora, l'acqua e il fuoco purificheranno la 
                                    terra e consumeranno le opere dell'orgoglio 
                                    degli uomini, e ogni cosa sarà rinnovata. 
                                    Dio sarà servito e glorificato ».
 
                                    
                                    IL SEGRETO DI MASSIMINO  
                                    
                                    Il 19 settembre 1846 noi abbiamo visto una 
                                    bella Signora. Noi non abbiamo detto che 
                                    quella Signora fosse la Santa Vergine, ma 
                                    abbiamo sempre detto che era una bella 
                                    Signora. Io non so se fosse la Santa Vergine 
                                    o un'altra persona, ma oggi credo che fosse 
                                    la Santa Vergine. Ecco ciò che quella 
                                    Signora mi ha detto.
 Se il mio popolo continua, ciò che sto per 
                                    dirti arriverà al più presto, se cambia un 
                                    poco, sarà più tardi. La Francia ha corrotto 
                                    l'universo, un giorno sarà punita. La fede 
                                    si spegnerà in Francia. Un terzo della 
                                    Francia non praticherà più la religione o 
                                    quasi. L'altra parte la praticherà ma non 
                                    bene. [...] In seguito le nazioni si 
                                    convertiranno e la fede si riaccenderà 
                                    dovunque. Una grande contrada dell'Europa 
                                    del Nord, ora protestante, si convertirà e 
                                    sull'esempio di quella contrada anche le 
                                    altre nazioni del mondo si convertiranno. 
                                    Prima che questo accada si verificheranno 
                                    nella Chiesa grandi turbamenti e poco dopo 
                                    il Santo Padre, il papa, sarà perseguitato. 
                                    Il suo successore sarà un pontefice che 
                                    nessuno s'aspetta. Poco dopo giungerà una 
                                    grande pace, ma non durerà a lungo. Un 
                                    mostro verrà a turbarla. Tutto quello che vi 
                                    dico accadrà nel prossimo secolo o al più 
                                    tardi negli anni del duemila [Massimino Giraud]. Ella mi ha detto di dirlo qualche 
                                    tempo dopo.
 
 Mio Santo Padre, la vostra benedizione ad 
                                    una delle vostre pecore.
 Massimino Giraud,
 Grenoble, 3 luglio 1851
 
                                      
                                    
                                    ANALISI DEL MESSAGGIO DI 
                                    MELANIA 
                                    (Tratto da: “Scoperti in 
                                    Vaticano i segreti de la Salette” - 
                                    L'Apparizione, le polemiche, le profezie 
                                    apocalittiche - Monsignor Antonio Galli - © 
                                    2007 Sugarco Edizioni, euro: 16.59, Cap. 10, 
                                    pagg. 61-90)  
                                     «Melania, 
                                    sto per dirti qualcosa che non dirai a 
                                    nessuno ». 
                                    
                                    Ad eccezione del papa, s'intende, giacché 
                                    proprio per liberarla dal segreto nei 
                                    confronti del sommo pontefice la Vergine le 
                                    rivolgerà nuovamente la parola.  
                                    
                                    « Il tempo della collera divina è arrivato; 
                                    se, quando avrai detto ai popoli ciò che ho 
                                    detto adesso e che ti dirò di dire ancora; 
                                    se, dopo ciò, essi non si convertiranno, non 
                                    si farà penitenza e non si cesserà di 
                                    lavorare la domenica e si continuerà a 
                                    bestemmiare il nome santo di Dio, in una 
                                    parola, se la faccia della terra non cambia, 
                                    Dio si vendicherà contro il popolo ingrato e 
                                    schiavo del demonio. Il mio Figlio sta per 
                                    manifestare la sua potenza ». 
                                    
                                    Queste parole confermano che si tratta di 
                                    una nuova Apparizione, e la Vergine ne 
                                    annuncia altre in seguito, sicché il 
                                    vaticinio è suscettibile d'aggiunte, di 
                                    aggiornamenti. Ed è importante segnalare 
                                    che, mentre il segreto, rivelato subito dopo 
                                    l'Apparizione, è rivolto « à mon peuple », 
                                    ossia al popolo francese, tanto è vero che 
                                    fu pronunciato nel dialetto di Corps, questo 
                                    deve essere fatto conoscere « aux peuples », 
                                    al plurale, per il suo contenuto d'interesse 
                                    universale. Ed era stato comunicato in 
                                    francese, benché la pastorella non capisse 
                                    allora quell'idioma.  
                                    
                                    « Conversione », « Penitenza ». Queste 
                                    parole indicano lo scopo principale per cui 
                                    avvengono i contatti prodigiosi fra l'uomo e 
                                    il mondo soprannaturale. Lo ha detto la 
                                    Vergine di recente anche alla contadinella 
                                    di Kérizinen: « Le profezie sono sempre 
                                    grazie che vi avvertono dei pericoli e vi 
                                    consolano, facendovi meglio comprendere il 
                                    disegno della Provvidenza divina. Si tratta 
                                    d'avvertimenti paterni da parte di Dio, 
                                    perché gli uomini, scossi dal timore, 
                                    ritornino a lui. Devono essere divulgate 
                                    come strumenti di salvezza ».  
                                    
                                    Lo stesso linguaggio usa Melania verso 
                                    l'abate Combe, parroco di Diou, troppo 
                                    smanioso di conoscere la data degli eventi 
                                    pronosticati. « Ella », scrive il Combe nel 
                                    suo diario, « insiste soprattutto contro la 
                                    curiosità. Invece di fare ciò che la S. 
                                    Vergine ha chiesto, si vuole sapere il 
                                    futuro, si pensa solo ad arrangiarsi, per 
                                    soffrire il meno possibile ». E alla 
                                    richiesta da parte di lui di certi dettagli 
                                    si sente rispondere: « Quando il genere 
                                    umano è sotto la collera di Dio, perché ha 
                                    deviato dalla via della giustizia e non zela 
                                    più l'onore del suo Creatore, questa domanda 
                                    sarebbe peccaminosa, se la buona intenzione 
                                    non ne mitigasse la responsabilità. Ciò che 
                                    preme non è scrutare l'avvenire, ma 
                                    ricondurre il mondo a Dio ».  
                                    
                                    « Il tempo della collera di Dio è 
                                    arrivato... Dio si vendicherà ». Collera, 
                                    ira, vendetta, castigo. Termini ostici alla 
                                    cultura moderna, se riferiti a Dio. 
                                     
                                    
                                    È stato bandito dai libri liturgici il Dies 
                                    irae, la sublime sequenza medievale, 
                                    rivestita di note stupende dal genio 
                                    musicale di Giuseppe Verdi. Né piace che il 
                                    Manzoni nell'inno sacro La Passione abbia 
                                    definito i fedeli « i tementi dell'ira 
                                    ventura ».  
                                    
                                    Eppure la S. Scrittura è piena di simili 
                                    espressioni. Per limitarci a pochissimi 
                                    esempi, nel salmo 89 leggiamo: « Siamo 
                                    distrutti dalla tua ira, siamo atterriti dal 
                                    tuo furore ». E ancora: « Chi conosce 
                                    l'impeto della tua ira e del tuo sdegno col 
                                    timore a te dovuto? ». Ed il salmo 75: «TU 
                                    sei terribile quando si scatena la tua ira 
                                    »; « L'uomo colpito dal tuo furore ti dà 
                                    gloria, gli scampati dall'ira ti festeggiano 
                                    »; « Quanti lo circondano portino doni al 
                                    terribile. È lui che toglie il respiro ai 
                                    potenti, è terribile con i re della terra». 
                                    Questo nel Vecchio Testamento, ma non 
                                    mancano espressioni del genere anche nel 
                                    Nuovo. S. Giovanni, l'apostolo dell'amore, 
                                    scrive nell'Apocalisse (15, 71) che « le 
                                    coppe d'oro sono piene della collera del Dio 
                                    vivente » e nel capitolo undici, versetto 
                                    18, rivolto a Dio: « È giunto il tempo del 
                                    tuo furore, il tempo di sterminare gli 
                                    sterminatori della terra ».  
                                    
                                    Nell'incapacità di conoscere ontologicamente 
                                    da parte dell'uomo la natura divina siamo 
                                    costretti ad usare nei suoi confronti un 
                                    linguaggio antropomorfico.  
                                    
                                    Mentre lo diciamo e lo scriviamo, sappiamo 
                                    bene che Dio non si arrabbia, non si 
                                    vendica, non incrudelisce con le sue 
                                    creature. Il male, il dolore, frutto del 
                                    peccato, è permesso dall'Eterno quale 
                                    stimolo alla conversione o mezzo di 
                                    espiazione, di santificazione, come fu per 
                                    Cristo, anzi di compimento della passione 
                                    di Cristo, non ancora completa. Solo chi si 
                                    ostina nel peccato sarà escluso per sua 
                                    colpa dal godimento nei cieli nuovi e nella 
                                    terra nuova. Lo esige la Giustizia divina. 
                                    Incommensurabile come la Misericordia, 
                                    giacché in un Essere perfettissimo non può 
                                    esservi un meno e un più. In lui tutto è 
                                    assoluto.  
                                    
                                    La grandezza della sua Misericordia l'ha 
                                    manifestata con l'umanizzazione del suo 
                                    Figlio, perché non c'era altro modo di 
                                    risarcire l'offesa recata da Adamo alla sua 
                                    Maestà. Non lo consentiva l'immenso divario 
                                    esistente fra il Creatore e la creatura. 
                                    Soltanto la morte di un Dio poteva 
                                    soddisfare il torto recato ad una Giustizia 
                                    veramente senza limiti, come la 
                                    Misericordia.  
                                    
                                    Perciò non merita credito una corrente 
                                    teologica oggi in voga, la quale minimizza 
                                    l'entità della colpa e presenta un Dio tutto 
                                    latte e miele, che perdona sempre e non 
                                    castiga mai. Chi la pensa così non si rende 
                                    conto del danno che reca nell'illudere le 
                                    anime sul loro destino eterno.  
                                    
                                    « Parigi, questa città macchiata da ogni 
                                    sorta di crimini, perirà infallibilmente ».
                                     
                                    
                                    Nel testo pubblicato nel 1879 è detto 
                                    semplicemente: « Parigi sarà bruciata ».
                                     
                                    
                                    Preoccupa l'avverbio « infallibilmente », di 
                                    cui Melania domandò il significato, mentre 
                                    redigeva il segreto. Si tratta d'una 
                                    sentenza irrevocabile?  
                                    
                                    Certo grandi sono le colpe della Ville 
                                    lumière. Al tempo degli Enciclopedisti e 
                                    della Rivoluzione fu all'avanguardia nella 
                                    lotta contro la Chiesa cattolica e nella 
                                    scristianizzazione della società. Diventò 
                                    poi lo scandalo del mondo con la sua 
                                    sfacciata corruzione morale.  
                                    
                                    Tempo addietro ci fu chi fece dell'ironia 
                                    sulle previsioni della pastorella. Il 
                                    cardinale Billot, alla richiesta di apporre 
                                    l'imprimatur in un libro del filosofo 
                                    Jacques Maritain su La Salette, rispose che 
                                    lo avrebbe fatto quando avrebbe visto Parigi 
                                    in fiamme e Marsiglia sommersa dal mare. 
                                    Cambiò poi idea e lasciò scritto: « Quanto 
                                    sono mutati i miei sentimenti verso La 
                                    Salette. Come Lourdes, essa trahit in odorem 
                                    unguentorum suorum ». Già varie profezie, 
                                    annuncianti quella catastrofe, circolavano 
                                    in Francia all'epoca dell'apparizione de La 
                                    Salette. Una di provenienza bretone usa 
                                    frasi impressionanti. Ne diamo uno stralcio: 
                                    « Questa città così vasta, ricca e ammirata, 
                                    questo centro, oggetto d'invidia da parte 
                                    dei sovrani d'Europa, questa Babele moderna, 
                                    cento volte più impura dell'antica 
                                    Babilonia, sarà distrutta dalle fiamme 
                                    [...]. Sulla vecchia capitale s'innalzeranno 
                                    turbini di fumo e colonne di fuoco [...]. 
                                    Fra il crepitio delle fiamme e gli scrosci 
                                    degli edifici crollanti si udranno le grida 
                                    disperate di coloro che l'incendio divora 
                                    [...]. Il ferro, il bronzo, l'oro, 
                                    l'argento, tutti gli altri metalli 
                                    accumulati nei magazzini e nei cantieri 
                                    scorreranno liquefatti dal calore intenso 
                                    [...]. Per otto giorni il fumo oscurerà i 
                                    raggi del sole e per un mese intero 
                                    avvolgerà la città annientata »  
                                    
                                    Non meno spaventosa un'altra profezia 
                                    circolante sempre nei primi decenni 
                                    dell'Ottocento. Ne è autore il padre gesuita 
                                    Nektou, vissuto tra l'ultimo scorcio del 
                                    1700 e i primi decenni del 1800. Durante la 
                                    Rivoluzione espatriò in Spagna e fece 
                                    ritorno in patria durante la Restaurazione. 
                                    Visse per lungo tempo a Poitiers, da tutti 
                                    apprezzato per le sue virtù. Trascorse gli 
                                    ultimi anni a Bordeaux, dove morì. Egli 
                                    trasmise questo vaticinio ad un non meglio 
                                    specificato abate di Raux, prima della 
                                    Rivoluzione: « Parigi sarà totalmente 
                                    distrutta, tanto che, vent'anni dopo, 
                                    passeggiando i padri con i loro figli sulle 
                                    rovine, quando questi domanderanno che luogo 
                                    era, i padri risponderanno: "Figlio mio, qui 
                                    sorgeva una grande città, che Dio ha 
                                    distrutto per i suoi peccati" ».  
                                    
                                    Melania scese a particolari ancora più 
                                    raccapriccianti, quando in seguito sviluppò 
                                    il discorso su questa grande tragedia.
                                     
                                    
                                    « Vedete la Senna? [...] Un gran numero di 
                                    gente verrà a buttarcisi sgomenta, fuggendo 
                                    il fuoco che sarà come sospeso sulla città. 
                                    Ci si butteranno, pazzi di terrore ». Sembra 
                                    il racconto, fatto da un testimone oculare, 
                                    di ciò che accadde ad Hiroshima in quel 
                                    fatale mattino del 6 agosto 1945: « Alle 8 e 
                                    20, un fuoco rovente mandava Hiroshima 
                                    completamente in fiamme. Una folla, rossa di 
                                    sangue, correva all'impazzata verso il fiume 
                                    Otagawa. Quei poveri forsennati credevano di 
                                    salvarsi dall'inferno di fuoco, invece 
                                    andavano incontro alla morte per radiazione. 
                                    Le rive del fiume erano gremite di migliaia 
                                    di persone, il cui corpo appariva come il 
                                    colore delle arance sbucciate. Gridavano 
                                    "acqua, acqua!" e si gettavano nel fiume 
                                    divenuto un "impasto di sangue" ». 
                                     
                                    
                                    Potrebbe però trattarsi d'un fuoco diverso 
                                    da quello provocato da un bombardamento 
                                    atomico, perché Melania aggiunge questo 
                                    dettaglio: « Vi saranno case in cui il fuoco 
                                    sarà sospeso su di esse, senza distruggerle, 
                                    mentre in altre perfino le pietre si 
                                    polverizzeranno »  
                                    
                                    Il citato padre Nektou fa sapere che i buoni 
                                    si metteranno in salvo fuori città in 
                                    seguito a provvidenziali premonizioni.
                                     
                                    
                                    Ho tenuto per ultimo il vaticinio più 
                                    autorevole, quello di S. Giovanni Bosco. 
                                    «Parigi, Parigi!, invece di armarti del nome 
                                    del Signore ti circondi di case 
                                    d'immoralità. Esse saranno da te stessa 
                                    distrutte, l'idolo tuo, il Pantheon, sarà 
                                    incenerito, affinché si avveri che mentita 
                                    est iniquitas sibi. Cadrai in mano 
                                    straniera. I tuoi nemici vedranno di lontano 
                                    i tuoi palagi in fiamme. Le tue abitazioni 
                                    diventeranno un cumulo di rovine ». Il 
                                    Pantheon è il tempio della Francia 
                                    volterriana, massonica, anticlericale, dove 
                                    sono sepolti gli esponenti più illustri 
                                    della cultura laica.  
                                    
                                    « Marsiglia sarà inghiottita poco tempo dopo 
                                    ».  
                                    
                                    Quel « poco tempo dopo », che la veggente 
                                    aveva dimenticato di scrivere nella prima 
                                    stesura, lo aggiunse nella seconda, per 
                                    indicare che l'affondamento di Marsiglia 
                                    avverrebbe dopo la rovina di Parigi e fissò 
                                    anche il tempo, circa due anni.  
                                    
                                    Si tratterà d'un maremoto? Lo prevede il De 
                                    Novage e precisa che la catastrofe avverrà 
                                    poco prima di grandi avvenimenti che 
                                    sconvolgeranno la faccia della terra. Che il 
                                    suolo della città presenti pericolosi 
                                    cedimenti lo afferma il recentissimo libro 
                                    Découverte du secret de La Salette di René 
                                    Laurentin e Michel Corteville (p. 148). Vi 
                                    si legge che in seguito a una lottizzazione, 
                                    seguita da scavi, si ebbero delle 
                                    inondazioni, una delle quali il 19 settembre 
                                    2000, anniversario dell'apparizione de La 
                                    Salette.  
                                    
                                    Melania informò in seguito l'abbé Combe che 
                                    insieme alla città francese sarà inghiottita 
                                    Gallipoli, presso Lecce, e danneggiato il 
                                    Pireo, il porto d'Atene. Parzialmente in 
                                    rovina andrà infine Lione.  
                                    
                                    Lo stesso Combe, il 16 maggio 1902, trovò 
                                    fra le carte da bruciare della veggente una 
                                    lettera indirizzata a certa signora 
                                    Bernaches, in data 1 maggio, e non spedita 
                                    perché nel frattempo era morta la 
                                    destinataria. Nel retro della lettera uno 
                                    scritto attirò l'attenzione dell'abbé. 
                                    Indubbiamente illuminata dall'alto, Melania 
                                    vi prediceva ciò che sarebbe accaduto nella 
                                    colonia francese della Martinique (Piccole 
                                    Antille). Il fatto che il foglio che 
                                    conteneva una profezia, perfettamente 
                                    avveratasi, stava per essere distrutto, 
                                    denota una volta di più quanto la Calvat ci 
                                    tenesse a nascondere i carismi di cui era 
                                    dotata.  
                                    
                                    Lo scritto parlava della pazienza di Dio 
                                    verso gli uomini, nell'avvertirli 
                                    paternamente dei pericoli cui sono esposti e 
                                    proseguiva: « Così sarà nel possedimento 
                                    francese delle Piccole Antille. Per sei 
                                    giorni manderà piccole scosse insieme ad 
                                    altre di maggiore grandezza. Ahimè, ahimè! 
                                    Gli uomini hanno orecchie e non sentono. 
                                    Infine l'8 maggio 1902 il fuoco divoratore 
                                    cade su una delle principali città della 
                                    Martinica, St. Pierre, la copre di cenere e 
                                    d'altri detriti. Oltre la distruzione di 
                                    quella città, il fuoco farà altre vittime in 
                                    tre paesi, senza contare i danni subiti 
                                    dalle proprietà e dai beni stabili. Il fuoco 
                                    non rientrerà mai interamente nel suo 
                                    cratere. Dodici giorni dopo il primo 
                                    cataclisma, Fort de France piangerà e così 
                                    altri luoghi ».  
                                      
                                    
                                    L'abbé Combe 
                                    
                                    L'abbé Combe, sempre cauto, volle accertarsi 
                                    se si trattava effettivamente di una 
                                    predizione e domandò alla pastorella: - Voi 
                                    avete scritto tutto questo prima dell'8 
                                    maggio, prima dell'eruzione?  
                                    
                                    Ella rispose modestamente: - Sì.  
                                    
                                    - Fin qui soltanto la città di St. Pierre è 
                                    stata distrutta e si parla di 30.000 
                                    vittime.  
                                    
                                    - Sono 40.000.  
                                    
                                    Non del tutto soddisfatto, egli insistette: 
                                    - Poiché voi avete visto in anticipo la 
                                    distruzione di St. Pierre, potreste dirmi il 
                                    nome di uno di quei paesi che subiranno la 
                                    stessa sorte? - Curbet o Curbat. Un nome 
                                    così.  
                                    
                                    « Desideravo una località, la cui 
                                    anteriorità (alla rovina) fosse per me 
                                    matematicamente certa e fui servito a 
                                    dovere. Il dispaccio giunto questa mattina, 
                                    22 maggio, dice: "Parigi, 21 maggio. I 
                                    cablogrammi ufficiali sull'eruzione del 19 e 
                                    20 maggio sono molto succinti, tuttavia si 
                                    sa che, CARBET, situata sulla costa, a 
                                    qualche chilometro da St. Pierre, è stata in 
                                    parte distrutta. Il signor Lhuerre, infatti, 
                                    trasmette per cablogramma che, dopo 
                                    un'informazione ricevuta dal luogotenente 
                                    Roussel, comandante del Distretto del Carbet, 
                                    una colonna di fuoco si è abbattuta sulla 
                                    cittadina la mattina del 20. Invece un 
                                    dispaccio da Fort-de-France all'agenzia 
                                    Havas dice che la parziale distruzione di 
                                    Carbet è avvenuta la mattina del 20 in 
                                    seguito ad un maremoto ».  
                                    
                                    Eruzione del vulcano Pelée o maremoto, il 
                                    disastro ci fu e il vaticinio, a parte la 
                                    leggera differenza del nome, si avverò in 
                                    pieno, convincendo il cauto intervistatore 
                                    che ella era veramente dotata del carisma 
                                    profetico.  
                                    
                                    « Quando queste cose succederanno, il 
                                    disordine sarà completo sulla terra; il 
                                    mondo si abbandonerà alle sue empie passioni 
                                    ».  
                                    
                                    Al paragrafo 14 il testo apocalittico dice: 
                                    « Dimentico della santa fede di Dio, ogni 
                                    individuo vorrà governarsi da sé e 
                                    comportarsi come se fosse superiore ai suoi 
                                    simili. Si aboliranno i poteri civili ed 
                                    ecclesiastici, ogni ordine, ogni giustizia 
                                    sarà calpestata. Non si vedranno che 
                                    omicidi, odio, gelosia, menzogna, discordia, 
                                    senza amore per la patria e per la famiglia 
                                    ».  
                                    
                                    È il quadro esatto della società attuale, è 
                                    il trionfo del relativismo etico, causa 
                                    principale dei mali che affliggono l'epoca 
                                    nostra. Non credendo più in Dio, 
                                    ignorandolo, rifiutando la sua legge, ognuno 
                                    si forma un codice di comportamento su 
                                    misura personale, senza tabù. Così 
                                    l'omicidio, talora legalizzato, non conosce 
                                    limiti. Amor di patria, amor di famiglia 
                                    sono ritenuti sentimentalismi d'altri tempi, 
                                    imperversa l'anarchia, esplode la 
                                    criminalità organizzata. Dal fermento 
                                    d'odio, di gelosia, di discordia, di 
                                    menzogna che impregna l'aria, rendendola 
                                    mefitica, è oscurato ogni ideale nobile, 
                                    generoso. E dove affiora è soffocato dal 
                                    discredito e dalla derisione dei mass media, 
                                    che monopolizzano l'informazione. 
                                     
                                    
                                    Scrivo mentre sullo schermo televisivo 
                                    scorrono le immagini dell'immane disastro 
                                    che un ciclone di proporzioni mai viste ha 
                                    fatto di New Orléans, richiamando alla 
                                    memoria il non meno apocalittico tsunami 
                                    che, il 26 dicembre 2004, ha seminato 
                                    centinaia di migliaia di cadaveri e 
                                    colossali rovine nell'Asia sud-orientale. 
                                    Siamo entrati nella fase dei castighi 
                                    biblici? Non potrebbe essere vicino il turno 
                                    di Marsiglia, di Gallipoli e del Pireo?
                                     
                                    
                                    È scritto nel paragrafo 24 del grande 
                                    messaggio: « La natura chiede vendetta per 
                                    gli uomini, e freme di spavento in attesa di 
                                    ciò che deve accadere alla terra insozzata 
                                    di crimini ».  
                                    
                                    Come può essere diversamente quando « i 
                                    governanti civili hanno tutti un medesimo 
                                    programma: di abolire e far scomparire ogni 
                                    principio religioso e innanzitutto 
                                    cristiano, per far posto al materialismo, 
                                    all'ateismo, allo spiritismo e ad ogni 
                                    specie di vizio »? E ancora: « I cattivi 
                                    useranno tutta la loro malizia, si 
                                    uccideranno, si massacreranno, perfino nelle 
                                    case »?  
                                    
                                    Perfino nelle case.  
                                    
                                    Poteva l'incolta pastorella nel 1846 
                                    immaginare lo spettacolo orrendo che ci 
                                    offre oggi la società nell'ambito familiare? 
                                    Poteva predire senza un'illuminazione 
                                    dall'alto la spaventosa carneficina quasi 
                                    quotidiana che si sta consumando dentro le 
                                    nostre case? Uno scempio al quale purtroppo 
                                    ci stiamo assuefacendo?  
                                    
                                    Nel 1902, l'uccisione del conte Francesco 
                                    Bonmartini a Bologna, da parte del cognato 
                                    Tullio Murri, suscitò in tutta Italia un 
                                    vero choc. Mauro Bolognini ne ricavò un 
                                    celebre film. Non sono lontano dal credere 
                                    che oggi quel crimine non solleverebbe 
                                    grandi sussulti, entrerebbe anch'esso nella 
                                    routine della « mattanza domestica », 
                                    divenuta cronaca giornaliera.  
                                    
                                    « Il Papa sarà perseguitato da ogni parte, 
                                    gli si sparerà addosso, lo si vorrà mettere 
                                    a morte, ma non gli potranno far nulla. Il 
                                    Vicario di Cristo trionferà ancora una volta 
                                    ».  
                                    
                                    Ecco perché alla lettura di questo presagio 
                                    Pio IX manifestò l'emozione di cui parla il 
                                    canonico Rousselot, testimone oculare. Tre 
                                    anni prima, nel 1848, era stato ucciso con 
                                    una stilettata alla carotide il capo del 
                                    governo dello Stato pontificio, Pellegrino 
                                    Rossi, da un esponente delle forze 
                                    repubblicane e, il giorno seguente, il 16 
                                    novembre, durante l'assedio del Quirinale, 
                                    residenza del pontefice, si era sparato 
                                    contro una finestra, uccidendo il prelato 
                                    mons. Palma. In quel pontefice del segreto, 
                                    Pio IX ravvisava se stesso.  
                                    
                                    Invece lo sguardo della Madonna si spingeva 
                                    molto lontano, le sue parole alludevano ad 
                                    un altro pontefice, sul quale si sarebbe 
                                    rovesciato l'odio dei senza Dio, assetati di 
                                    vendetta, perché per colpa sua cominciava a 
                                    traballare il loro impero, a scricchiolare 
                                    la sua compagine, ritenuta indistruttibile. 
                                    Quell'ecclesiastico, vestito di bianco, 
                                    sorretto da un minuscolo picchetto di 
                                    guardie che aveva fatto sorridere 
                                    sarcasticamente Gromyko, il potente ministro 
                                    degli Esteri dell'Urss in una sua visita in 
                                    Vaticano, stava conquistando il mondo con la 
                                    sua presenza, con la sua parola. Doveva 
                                    essere eliminato, prima che fosse troppo 
                                    tardi. Ma sbagliarono nello scegliere la 
                                    data. Non sapevano che il 13 maggio 
                                    rievocava l'intervento di un'altra Potenza, 
                                    capace di polverizzare gli eserciti più 
                                    formidabili, di gettare nella polvere i 
                                    padroni più agguerriti del mondo. 
                                     
                                    
                                    Chi non ricorda quel tragico pomeriggio del 
                                    13 maggio 1981? Mentre in un'altra parte di 
                                    Roma gli alti esponenti del laicismo 
                                    italiano festeggiavano, con palese 
                                    ostentazione anti-clericale, la vittoria del 
                                    referendum sull'aborto, in Piazza S. Pietro 
                                    un turco, evaso dal carcere, dove scontava 
                                    la pena per un omicidio, grazie ad una trama 
                                    ordita dagli agenti del KGB, sparò addosso 
                                    al pastore, buono e indifeso, che aveva 
                                    appena accarezzato una bambina tra la folla 
                                    plaudente. Seguì il suo accasciarsi sulla 
                                    vettura, la quale partiva a tutta velocità, 
                                    diretta all'ospedale Gemelli. Sulla piazza, 
                                    gremita di fedeli, si stese un velo di 
                                    mestizia, ma fulminea scattò la reazione. 
                                    Gli spettatori stessi catturarono l'autore 
                                    del crimine e lo consegnarono alla polizia. 
                                    In un baleno la notizia fece il giro del 
                                    mondo, suscitando orrore e rimpianto. 
                                    Fortunatamente all'ospedale Gemelli i 
                                    sanitari esclusero che fossero state colpite 
                                    parti vitali. Eppure l'attentatore - Alì 
                                    Agka - era sicuro d'avere sparato con mano 
                                    esperta, mirando al cuore. Giovanni Paolo II 
                                    non si è mai stancato di dire che in ciò che 
                                    gli era successo egli scorgeva uno speciale 
                                    intervento della Madonna. Il proiettile che 
                                    l'ha colpito, per suo desiderio, ora è 
                                    incastonato nel serto della Vergine di 
                                    Fatima.  
                                    
                                    Melania, 130 anni prima, aveva predetto la 
                                    tragica vicenda (« on lui tirera dessus ») e 
                                    il fortunato epilogo (« mais ne lui pourra 
                                    rien »). Un'altra mistica, dieci anni prima 
                                    del gesto efferato, lo aveva anch'essa 
                                    predetto. Si tratta di
                                    
                                    Teresa Musco, la stigmatizzata di 
                                    Caiazzo (Napoli).  
                                    
                                    
                                    Teresa Musco 
                                    
                                    In un venerdi di settembre del 1971, essa 
                                    riviveva la Passione del Redentore. Ad un 
                                    tratto, entrata in estasi, gridò: « 
                                    Fermatevi! Che volete fare? Perché volete 
                                    ucciderlo? Vogliono uccidere il Papa! In 
                                    Piazza S. Pietro succede questo ». 
                                     
                                    
                                    Notiamo che la Musco è morta il 19 agosto 
                                    1976, cinque anni prima dell'attentato.
                                     
                                    
                                    L'episodio è riportato nel numero di luglio 
                                    del 2000 dal periodico Messaggio d'amore e 
                                    di dolore, edito dalla fondazione « Teresa Musco ». Anche il terzo segreto di Fatima 
                                    presenta il papa in una cornice di 
                                    sofferenza, di persecuzione, di morte. « Il 
                                    Santo Padre, [...] giunto alla sommità del 
                                    monte, prostrato in ginocchio ai piedi della 
                                    grande Croce, viene ucciso da un gruppo di 
                                    soldati, che gli sparano addosso [viene in 
                                    mente "`on lui tirera dessus" di Melania] 
                                    con colpi d'arma da fuoco e frecce ». 
                                     
                                    
                                    Se si prendesse questa profezia alla lettera 
                                    dovremmo ammettere che non risponde alla 
                                    realtà. Gli autori del libro Découverte du 
                                    Secret de La Salette (pp. 158-59), René 
                                    Laurentin e Michel Corteville, lo affermano 
                                    esplicitamente: « La predizione de La 
                                    Salette e più precisa di quella di Fatima 
                                    [...]. L'attentato non avvenne in vetta alla 
                                    montagna, sulla quale il Papa era salito, ma 
                                    in Piazza S. Pietro. In quel momento il Papa 
                                    non era stanco e angosciato, né circondato 
                                    da soldati nemici, ma da una folla 
                                    acclamante [...]. Il tiro non partiva da un 
                                    plotone, ma da un killer, pagato a questo 
                                    scopo ».  
                                    
                                    Ma il card. Ratzinger, allora prefetto della 
                                    Congregazione per la dottrina della fede e 
                                    oggi successore di Giovanni Paolo II, 
                                    ritiene il terzo segreto di Fatima « una 
                                    visione profetica paragonabile a quelle 
                                    della storia sacra nelle quali è tipico 
                                    l'addensamento di tempi e spazi in un'unica 
                                    immagine ». E spiega: « Il Papa sembra 
                                    precedere gli altri, tremando e soffrendo 
                                    per gli orrori che lo circondano [...]. La 
                                    via della Chiesa viene così descritta come 
                                    una Via Crucis, come un cammino in un tempo 
                                    di violenza, di distruzioni, di persecuzioni 
                                    [...]. Nella visione anche il Papa viene 
                                    ucciso sulla via dei martiri [...]. Che una 
                                    mano materna abbia deviato la pallottola 
                                    mortale, mostra solo ancora una volta che 
                                    non esiste un destino immutabile, che fede e 
                                    preghiera sono potenze che possono influire 
                                    sulla storia e che alla fine la preghiera è 
                                    più forte del proiettile, la fede più 
                                    potente delle divisioni [militari] ». 
                                     
                                    
                                    In questa chiave di lettura la figura di 
                                    Giovanni Paolo II assume quindi un valore 
                                    emblematico. Hanno colpito in lui tanti suoi 
                                    figli con i fucili, ma anche con le frecce, 
                                    tra le tribù selvagge, perché l'odio verso 
                                    Cristo non conosce frontiere ed ogni angolo 
                                    della terra ha il suo Golgota.  
                                    
                                    Melania nel messaggio apocalittico, 
                                    riferendosi sempre, a quanto pare, al 
                                    misterioso Vicario di Cristo, cui avrebbero 
                                    sparato addosso, usa queste parole: « I 
                                    cattivi attenteranno più volte alla sua 
                                    vita, senza però poter nuocere ai suoi 
                                    giorni ». E così è stato.  
                                    
                                    Nel primo anniversario dell'attentato 
                                    romano, ossia il 13 maggio 1982, proprio a 
                                    Fatima, dove il papa Wojtyla si era recato 
                                    per ringraziare la Madonna d'avergli salvato 
                                    la vita, terminata la messa, mentre egli 
                                    s'allontanava dall'altare, vide un sacerdote 
                                    per terra, come se fosse stato colto da 
                                    malore. Stava per chinarsi su di lui, ma 
                                    venne bloccato da un agente addetto alla sua 
                                    sicurezza. Quello sventurato aveva estratto 
                                    una baionetta nascosta sotto la veste talare 
                                    e stava per conficcargliela nel petto. Era 
                                    un prete tradizionalista, di nome Juan 
                                    Fernandez Krohn, ostile al papa che, secondo 
                                    lui, portava la Chiesa alla rovina. 
                                     
                                    
                                    Un altro attentato a Manila, nelle 
                                    Filippine, venne sventato grazie 
                                    all'intervento del presidente degli Stati 
                                    Uniti, Clinton, che era stato informato del 
                                    complotto dalla CIA.  
                                    
                                    E si parla d'altre trame provvidenzialmente 
                                    eluse.  
                                    
                                    Quel grande pontefice non doveva morire. 
                                    Aveva una missione importante da compiere. 
                                    Durante la sua degenza al Gemelli egli 
                                    approfondì l'arcana vicenda di Fatima. Notò 
                                    che l'attentato coincideva con la data della 
                                    prima visione alla Cova da Iria, il 13 
                                    maggio 1917. Prese in seria considerazione 
                                    la richiesta fatta dalla Madonna a Lucia 
                                    della consacrazione della Russia al suo 
                                    Cuore Immacolato insieme ai vescovi di tutto 
                                    il mondo, purtroppo 
                                    mai eseguita.  
                                    
                                    E il 25 marzo 1984, festa dell'annunzio 
                                    dell'Incarnazione del Verbo, egli compie a 
                                    Roma, insieme a tutti i vescovi del mondo, 
                                    ciò che la Madonna aveva chiesto fin dal 
                                    1929, quale garanzia che il mondo si sarebbe 
                                    salvato dalla diffusione del comunismo ateo 
                                    e oppressore.  
                                    
                                    Come la Vergine aveva predetto, la 
                                    consacrazione fu compiuta tardivamente, 
                                    quando la Russia aveva già effettuato nel 
                                    mondo la sua opera deleteria. Ciò nonostante 
                                    i frutti non tardarono a manifestarsi. 
                                    L'anno seguente, Gorbaciov occupò il posto 
                                    che era stato tenuto da Lenin, da Stalin e, 
                                    grazie a lui, alla sua glasnost, alla sua 
                                    perestroika, cinque anni dopo crollava il 
                                    muro di Berlino, senza spargimento di 
                                    sangue, senza violenti tumulti. Il comunismo 
                                    nell'Europa dell'Est svanì come nebbia al 
                                    sole e Giovanni Paolo II, con l'animo colmo 
                                    di gioia, poté esclamare: « Dio ha vinto 
                                    all'Est ».  
                                    
                                    «Il Vicario di Cristo trionferà ancora una 
                                    volta», aveva scritto l'ignara pastorella in 
                                    quel fatidico 6 luglio 1851. E quale 
                                    trionfo! Acclamato in tutte le parti del 
                                    mondo, dove si è recato con la sua figura 
                                    ieratica e la sua parola di pace, d'amore. 
                                    Al centro del memorabile Giubileo dell'anno 
                                    2000, imponente per le grandiose 
                                    manifestazioni e la partecipazione di folle 
                                    provenienti da ogni parte del globo. 
                                    Ideatore delle affollatissime giornate 
                                    mondiali della gioventù. In un'apoteosi mai 
                                    vista si sono svolti i suoi funerali. La sua 
                                    tomba, spoglia e disadorna, ha la visita 
                                    ininterrotta di folle di devoti, e non è 
                                    immaginabile quello che succederà quando 
                                    verrà proclamato santo.  
                                    
                                    « I sacerdoti, i religiosi e i vari servi 
                                    del mio Figlio saranno perseguitati e molti 
                                    moriranno per la fede in Gesù Cristo. 
                                    Regnerà in quel tempo una grande fame ».
                                     
                                    
                                    Anche nel paragrafo 13, il messaggio 
                                    apocalittico predice: « Per un tempo la 
                                    Chiesa sarà abbandonata a grandi 
                                    persecuzioni ».  
                                    
                                    In realtà esse hanno contrassegnato in modo 
                                    macroscopico l'epoca nostra. Ci limitiamo 
                                    alle più feroci e sanguinose.  
                                    
                                    Dopo la proclamazione del regime 
                                    repubblicano in Messico si accese 
                                    un'accanita lotta alla Chiesa cattolica, 
                                    tranne che nel periodo in cui fu presidente 
                                    Porfirio Diaz (1877-1912). I soprusi non si 
                                    limitarono alla soppressione degli Ordini 
                                    religiosi, alla riduzione delle diocesi, 
                                    alla confisca dei beni ecclesiastici, ma 
                                    trascesero alle carcerazioni, allo 
                                    spargimento di sangue. La fase più critica 
                                    si ebbe durante la presidenza di Plutarco 
                                    Calles (1924-28). La pena di morte fu 
                                    comminata a chi fosse stato sorpreso a 
                                    compiere atti di culto. Fece il giro del 
                                    mondo la fotografia di due sposi uccisi col 
                                    sacerdote mentre celebravano il matrimonio 
                                    religioso. Pio XI approvò allora la « 
                                    liturgia delle catacombe ». Essa consentiva 
                                    la celebrazione della messa ovunque, anche 
                                    senza i paramenti sacri, nei tuguri, nei 
                                    garages, nelle soffitte. I cattolici 
                                    reagirono, costituendo gruppi di 
                                    combattenti, detti Cristeros. Il governo 
                                    rispose con gli arresti e le fucilazioni in 
                                    massa. Fra i sacerdoti splende la figura 
                                    eroica del gesuita Padre Pro, fucilato il 23 
                                    novembre 1927, con tre esponenti laici della 
                                    Chiesa messicana. Il numero complessivo dei 
                                    soppressi per la loro fede supera le 
                                    cinquemila unità. Fra essi il fanciullo 
                                    Agostino Rios assassinato mentre, moderno 
                                    Tarcisio, consumava le ostie consacrate per 
                                    impedire che venissero profanate, e il 
                                    coetaneo Cecilio Cervantes, al quale 
                                    tagliarono la lingua, perché, mentre stavano 
                                    per sopprimerlo, non cessava di gridare: « 
                                    Viva Cristo Re ». Il regime persecutorio 
                                    cessò nel 1940, con l'avvento al potere del 
                                    presidente Lazzaro Cardenas.  
                                    
                                    Non meno cruento il martirio della Chiesa 
                                    spagnola, prima e durante la guerra civile, 
                                    scoppiata nel 1936 con la rivolta del 
                                    generale Francisco Franco contro il governo 
                                    marxista di Madrid. Vi furono eccessi da una 
                                    parte e dall'altra. Il clero, nei territori 
                                    dominati dalle truppe rosse, subì un vero 
                                    bagno di sangue. Dodici vescovi, circa 4.200 
                                    sacerdoti e circa 2.500 religiosi e 
                                    religiose furono barbaramente massacrati. 
                                    Quella carneficina presentò aspetti 
                                    allucinanti. Un vescovo fu bruciato vivo, un 
                                    altro, prima di essere ucciso, fu trascinato 
                                    nudo per le vie. Cadaveri di suore vennero 
                                    esposti al ludibrio sulle piazze. Il fuoco 
                                    venne appiccato a numerose chiese, conventi, 
                                    istituti cattolici. Infine il colmo della 
                                    sacrilega stupidità: la fucilazione di una 
                                    statua del Redentore. Pio XI, piangendo, 
                                    rese omaggio a « questi martiri nel vero 
                                    senso della parola » e nell'enciclica Divini 
                                    Redemptoris usò parole di fuoco contro « il 
                                    furore comunista », che « non si è limitato 
                                    ad uccidere vescovi e migliaia di sacerdoti, 
                                    di religiosi e religiose, ma fece un numero 
                                    molto maggiore di vittime tra i laici [...], 
                                    trucidati a schiere per il fatto di essere 
                                    buoni cristiani, o almeno contrari 
                                    all'ateismo comunista. E una tale 
                                    spaventevole distruzione viene eseguita con 
                                    un odio, una barbarie, un'efferatezza, che 
                                    non si sarebbe creduta possibile nel nostro 
                                    secolo ».  
                                    
                                    Ma il ciclone della seconda guerra mondiale 
                                    stava per scaraventare sul pianeta lutti e 
                                    crudeltà ancor più terribili ed anche la 
                                    Chiesa era chiamata a pagare un duro 
                                    tributo.  
                                    
                                    Hitler, corifeo del nazionalsocialismo, 
                                    lasciò libertà di culto, ma si affrettò a 
                                    chiudere in Germania le scuole cattoliche e 
                                    a sopprimere la stampa sia cattolica che 
                                    protestante, consentendo soltanto i mezzi di 
                                    comunicazione in linea col nazismo. Il 
                                    peggio si ebbe quando egli occupò i paesi 
                                    cattolici centroeuropei: Cecoslovacchia, 
                                    Ungheria, Polonia. Monasteri e seminari 
                                    furono chiusi e il clero, renitente a 
                                    piegarsi ai conquistatori, venne mandato a 
                                    languire nei famigerati lager. A Dachau i 
                                    preti cattolici internati erano, nell'ultima 
                                    fase del conflitto, ben 1.500, fra essi 
                                    l'arcivescovo di Praga card. Beran. Spicca 
                                    la fulgida figura di S. Massimiliano Kolbe, 
                                    il sacerdote polacco che nel lager di 
                                    Oswiecim sacrificò la sua vita per salvare 
                                    quella di un padre di famiglia suo 
                                    connazionale.  
                                    
                                    Ancor più dura fu la condizione della Chiesa 
                                    oltre la cortina di ferro, la « Chiesa del 
                                    Silenzio », come la chiamò Pio XII, in balia 
                                    del regime comunista.  
                                    
                                    Dove poté esercitare il suo dominio procurò 
                                    indicibili sofferenze a vescovi, sacerdoti e 
                                    fedeli. Pio XII nell'enciclica Orientales 
                                    Omnes del 23 dicembre 1945 denunciò la 
                                    triste condizione dei cattolici ruteni, 
                                    costretti ad entrare nella Chiesa ortodossa. 
                                    Quattro cardinali subirono il carcere. Il 
                                    card. Stepinac, arcivescovo di Zagabria, 
                                    perseguitato da Tito sotto l'accusa di 
                                    collaborazionismo con i nazisti, morì agli 
                                    arresti domiciliari nel 1960. Il card. 
                                    Mindszenty, primate d'Ungheria, subì un 
                                    umiliante processo e una dura prigionia. 
                                    Liberato dai patrioti ungheresi durante la 
                                    ribellione al regime sovietico (1956), trovò 
                                    asilo politico nell'ambasciata degli Stati 
                                    Uniti a Budapest. Il card. Beran, 
                                    arcivescovo di Praga, reduce dal lager 
                                    nazista di Dachau, fu costretto dai 
                                    bolscevichi a rinunciare all'alta carica e a 
                                    vivere, isolato, agli arresti domiciliari. 
                                    Anche il card. Wyszynski venne imprigionato 
                                    nel 1963 con la metà dei suoi vescovi e ben 
                                    2.000 sacerdoti. Noie ebbe pure Karol 
                                    Wojtyla, il futuro Giovanni Paolo II. 
                                    Nessuno immaginava che proprio lui avrebbe 
                                    fatto crollare nell'Europa dell'Est il 
                                    comunismo come un castello di carta. I 
                                    cattolici degli Stati baltici, annessi con 
                                    la violenza all'Urss, vennero deportati in 
                                    massa nei famigerati gulag, dove molti 
                                    perirono di stenti e di fame.  
                                    
                                    In Cina il comunista Mao-tse-tung espulse i 
                                    missionari stranieri e costrinse il clero 
                                    indigeno a dar vita ad una Chiesa 
                                    scismatica.  
                                    
                                    E l'Italia? Al paragrafo 9 del messaggio 
                                    apocalittico leggiamo un funesto presagio: « 
                                    L'Italia sarà punita per l'ambizione di 
                                    voler scuotere il giogo del Signore, per 
                                    questo finirà in guerra e il sangue scorrerà 
                                    da ogni parte; le chiese saranno chiuse o 
                                    profanate; i sacerdoti, i religiosi, saranno 
                                    cacciati via o li faranno morire di morte 
                                    crudele. Parecchi abbandoneranno la fede e 
                                    il numero dei sacerdoti che si separeranno 
                                    dalla vera religione sarà grande; fra 
                                    costoro vi saranno anche dei vescovi ».
                                     
                                    
                                    Il Risorgimento italiano, manipolato da 
                                    forze liberal-massoniche, diede al nuovo 
                                    Stato l'etichetta della laicità e una forte 
                                    impronta anticlericale. In seguito la 
                                    penetrazione della dottrina marxista, col 
                                    suo piatto materialismo e le sue spinte 
                                    demagogiche, rivoluzionarie, ha contribuito 
                                    alla scristianizzazione del paese. Se ne 
                                    sono raccolti i frutti funesti nel 
                                    referendum sull'aborto e nella diffusione 
                                    del relativismo etico, deplorato a più 
                                    riprese da Giovanni Paolo II e ora da 
                                    Benedetto XVI. I castighi non sono mancati.
                                     
                                    
                                    Il messaggio parla di guerre. Quante dal 
                                    tempo de La Salette ad oggi! Le tre guerre 
                                    d'Indipendenza, le guerre coloniali 
                                    (Eritrea, Libia, Abissinia), la guerra di 
                                    Spagna, le due guerre mondiali, quelle del 
                                    Medio Oriente... Il sangue è scorso a fiumi.
                                     
                                    
                                    Quanto alla grande persecuzione vaticinata, 
                                    le premesse esistono. La politica 
                                    governativa dall'unificazione ad oggi, 
                                    tranne qualche breve parentesi, è stata 
                                    caratterizzata, come si è detto, da uno 
                                    spirito più o meno marcato di 
                                    anticlericalismo che affiora quando sono in 
                                    gioco i valori difesi dalla Chiesa e 
                                    osteggiati dalla cultura dominante, atea, 
                                    materialistica.  
                                    
                                    Nella biografia di Teresa Musco, la 
                                    stigmatizzata di Caiazzo, è predetta la 
                                    scalata in Italia dei comunisti al potere 
                                    con l'appoggio di certe correnti cattoliche. 
                                    « Si manifesteranno solo quando potranno 
                                    comandare liberamente, senza ostacoli. 
                                    Allora vi sarà lo spargimento di sangue 
                                    innocente ». Avverrà in quel tempo la 
                                    profanazione delle chiese, la soppressione 
                                    degli Ordini religiosi, il martirio di 
                                    sacerdoti e fedeli? Il numero degli apostati 
                                    sarà grande, afferma il messaggio, anche fra 
                                    i preti e i vescovi. Le avvisaglie non 
                                    mancano, soprattutto se consideriamo le 
                                    numerose defezioni sacerdotali e monastiche 
                                    avvenute nella crisi postconciliare. 
                                    Preoccupante la rarefazione delle vocazioni 
                                    e la diminuzione, accentuata, del clero. 
                                    Altra insidia formidabile la 
                                    secolarizzazione della società, la spinta 
                                    d'un laicismo responsabile dell'affievolirsi 
                                    del sentimento religioso, e un 
                                    fondamentalismo mirante allo sfaldamento dei 
                                    valori della civiltà cristiana, mediante il 
                                    terrore e le spaventose carneficine. 
                                     
                                    
                                    Il messaggio del 1879 accenna 
                                    all'imperversare d'una fame d'incredibile 
                                    virulenza. In realtà oggi essa miete 
                                    innumerevoli vittime, soprattutto nel 
                                    continente africano.  
                                    
                                    Riporto dal quotidiano Avvenire del 7 
                                    settembre 2005 questi dati impressionanti.
                                     
                                    
                                    « Più di un miliardo di persone sul pianeta 
                                    vive con meno di un dollaro al giorno. Due 
                                    miliardi e settecento milioni non superano 
                                    due dollari al giorno. Ecco le conseguenze 
                                    di una tale situazione. Ogni anno sei 
                                    milioni di bambini muoiono a causa della 
                                    malnutrizione prima di compiere i cinque 
                                    anni, metà della popolazione africana è 
                                    colpita da malattie, legate all'acqua 
                                    inquinata, dal colera alla diarrea 
                                    infantile. Ogni giorno l'Aids uccide seimila 
                                    persone, altre ottomiladuecento vengono 
                                    contagiate. Più di ottocento milioni di 
                                    persone vanno a letto affamate ogni sera, di 
                                    cui trecento milioni sono bambini. Ogni tre 
                                    secondi e mezzo una persona muore di fame, 
                                    in maggioranza bambini sotto i cinque anni. 
                                    Più di due miliardi e mezzo di persone, 
                                    circa il 40 per cento della popolazione 
                                    mondiale, non possono usufruire dei servizi 
                                    igienici per scarsità d'acqua e un miliardo 
                                    di persone non ha accesso ad alcuna acqua».
                                     
                                    
                                    Cifre che dovrebbero far riflettere i popoli 
                                    che navigano nell'abbondanza, indifferenti 
                                    alla disperazione di quei poveri Lazzari, 
                                    che neppure le briciole ricevono dagli 
                                    Epuloni. Ed è inimmaginabile la carestia che 
                                    esploderebbe a livello planetario se 
                                    disgraziatamente dovesse deflagrare un 
                                    conflitto atomico.  
                                    
                                    « Dopo che saranno avvenute tutte queste 
                                    cose, molte persone riconosceranno la mano 
                                    di Dio e si convertiranno e faranno 
                                    penitenza dei loro peccati ».  
                                    
                                    « Sotto la mano di Dio », ossia sotto i suoi 
                                    castighi. Melania, il 23 febbraio 1851, 
                                    aveva scritto alla sua padrona degli 
                                    Abladins, mamma Carron, che la Madonna non 
                                    ce la faceva più a trattenere il braccio del 
                                    suo Figlio, tanto era pesante. Ma oggi la 
                                    perversità umana ha raggiunto livelli 
                                    insopportabili e quel braccio può ancora 
                                    essere trattenuto? Ecco ciò che annuncia la 
                                    Vergine, per bocca della pastorella nel 
                                    messaggio apocalittico:  
                                    
                                    
                                    « Al primo colpo della sua spada folgorante, 
                                    le montagne e tutta la natura tremeranno 
                                    dallo spavento perché i disordini e i 
                                    delitti degli uomini squarceranno la volta 
                                    del cielo. [...] Varie grandi città saranno 
                                    scosse e inghiottite dai terremoti; si 
                                    crederà che tutto sia perduto; non si 
                                    vedranno che omicidi, non si sentirà che 
                                    rumore d'armi e bestemmie.  
                                    
                                    
                                    « 1 giusti soffriranno molto; le loro 
                                    preghiere, le loro penitenze e le loro 
                                    lacrime saliranno fino al Cielo, e tutto il 
                                    popolo di Dio domanderà perdono e 
                                    misericordia, e chiederà il mio aiuto e la 
                                    mia intercessione ».  
                                    
                                    Non molto diverso è il linguaggio usato 
                                    dalla Vergine con la contadinella di 
                                    Kérizinen: « Dio distribuisce nel tempo e 
                                    nello spazio manifestazioni di carattere 
                                    punitivo nell'intento di far aprire gli 
                                    occhi a questa generazione cieca e ribelle, 
                                    d'indurla alla resipiscenza. Se così non 
                                    sarà, terribili calamità, imprevedibili, 
                                    subitanee, irresistibili, catastrofiche, 
                                    procureranno una mortalità spaventosa. 
                                    L'ultimo flagello non sarà universale come 
                                    il diluvio, ma lo supererà per l'intensità 
                                    dei dolori che procurerà: 
                                    quel diluvio fu 
                                    d'acqua, questo di fuoco ». Non 
                                    apre certo l'animo all'ottimismo il fatto 
                                    che oggi si sta toccando il colmo del 
                                    trasgressivismo, l'apice del degrado morale, 
                                    dell'apostasia religiosa. Si assiste a 
                                    deviazioni mostruose dell'ordine stabilito 
                                    da Dio: legalizzazione dell'aborto, 
                                    matrimoni fra omosessuali, eutanasia, 
                                    embrioni umani ridotti a cavie, 
                                    manipolazioni genetiche, omicidi, stupri, 
                                    rapine, oscena parodia del connubio 
                                    benedetto da Dio nell'Eden all'alba della 
                                    creazione. 
                                    
                                    Veramente la Madonna a Fatima, il 13 luglio 
                                    1917, promise che dopo la consacrazione 
                                    della Russia al suo Cuore immacolato sarebbe 
                                    seguito un periodo di pace!  
                                    
                                    Ma, benché la consacrazione sia stata 
                                    compiuta, come si è detto, da Giovanni Paolo 
                                    II, il 25 marzo 1984, cui segui il crollo 
                                    del comunismo nell'Est europeo, la pace 
                                    promessa è tuttora un miraggio lontano. Dopo 
                                    i grandiosi eventi dell'autunno 1989, quando 
                                    sembrava che essa stesse per fiorire con 
                                    miracolosa rapidità, il cielo si è chiuso di 
                                    nuovo in un grigiore plumbeo e la guerra è 
                                    continuata ad imperversare in un crescendo 
                                    d'orrori e di barbarie.  
                                    
                                    Grande è lo smarrimento per ciò che ci 
                                    riserva il futuro.  
                                    
                                    Quanta verità in questo messaggio, che la 
                                    Madonna ha lanciato il 29 aprile 1959: « Il 
                                    comunismo cadrà, io trionferò, ma vi sarà 
                                    ancora un'ora di passione ».  
                                      
                                    
                                    sempre Teresa Musco 
                                    
                                    Nel diario di Teresa Musco, in data 10 
                                    ottobre 1973, si legge questa impressionante 
                                    profezia. È la Madonna che parla: « Sta per 
                                    iniziare una nuova guerra nella terra dove è 
                                    nato il Salvatore, cioè il mio Figlio 
                                    amatissimo, e non si fermerà. Sembra che 
                                    fanno  la pace, ma non è vero, perché 
                                    da lì nascerà la grande guerra, il grande 
                                    castigo dal cielo e dalla terra ». 
                                     
                                    
                                    La guerra che stava per iniziare era quella 
                                    del Kippur, scoppiata appunto in quei 
                                    giorni. Dopo d'allora quante volte si è 
                                    tentato di giungere alla pace fra israeliani 
                                    e palestinesi, ma sempre senza risultato. Ed 
                                    oggi siamo arrivati al punto che il 
                                    presidente dell'Iran minaccia di cancellare 
                                    Israele dalla faccia della terra! Le 
                                    prospettive non sono certo rosee.
                                    
                                    Quel castigo per cielo e per terra esploderà.
                                     
                                    
                                    Nella sciagurata ipotesi che ciò si avveri è 
                                    prevista da attendibili vaticini l'invasione 
                                    dell'Europa occidentale da parte di truppe 
                                    non meglio precisate.  
                                    
                                    Fin dal 1947 la Vergine, apparendo a 
                                    Jeanne-Louise Ramonet a Kérizinen, aveva 
                                    avvertito la Francia del grave pericolo che 
                                    correva per non aver cessato d'offendere 
                                    gravemente Dio. « Francia, perché resti 
                                    sorda ai miei appelli? Preferisci che le tue 
                                    terre diventino campi di battaglia? Che i 
                                    tuoi nemici si lascino dietro mucchi di 
                                    cadaveri e solchi insanguinati? Ti alletta 
                                    lo spettacolo di città distrutte, 
                                    annientate? ».  
                                    
                                    (…)  
                                    
                                    Non solo la Francia, ma altri paesi europei 
                                    andrebbero soggetti a tale invasione e 
                                    sarebbe facile a quegli invasori aver 
                                    ragione di nazioni, che, come scrive una 
                                    mistica belga, saranno « esangui, senza più 
                                    alcun ordine e autorità », vittime della 
                                    civiltà del consumismo.  
                                    
                                    E alla guerra si accompagneranno, come è 
                                    predetto, catastrofi apocalittiche da parte 
                                    d'una natura impazzita. Lo tsunami del 26 
                                    dicembre 2004 per la sua violenza e per la 
                                    spaventosa mortalità che ha procurato è 
                                    stato un campanello d'allarme. Siamo già 
                                    entrati nella fase dei cataclismi che 
                                    caratterizzeranno gli ultimi tempi? Questo 
                                    cumulo d'avversità aprirà gli occhi alla 
                                    gente, la porterà ad una sincera 
                                    conversione? Non sembra. Certo «vi saranno 
                                    giusti », come scrive Melania nel messaggio 
                                    apocalittico, « le cui preghiere, le cui 
                                    penitenze, le cui lacrime saliranno fino al 
                                    Cielo ». Ma i più, anziché mutare vita, 
                                    riverseranno su Dio il loro odio Il loro 
                                    comportamento peggiorerà. « Non si sentirà 
                                    che rumori d'armi e bestemmie ».  
                                    
                                    Gesù ha previsto questa perversione e ha già 
                                    detto quale sarà la risposta. Come al tempo 
                                    di Noè gli uomini si abbandonavano 
                                    unicamente ai piaceri della vita e alla 
                                    ricerca dei beni mondani, finché non venne 
                                    il diluvio e tutti, tranne Noè e la sua 
                                    famiglia, perirono, così sarà al suo 
                                    apparire improvviso (Lc 17, 26-27). Che i 
                                    nostri tempi siano maturi per questa immane 
                                    tragedia lo ha rivelato la Madonna alla sua 
                                    confidente Teresa Museo: « Una 
                                    
                                    grande guerra [la terza mondiale] succederà. 
                                    Morti e feriti ce ne saranno tanti. Satana 
                                    grida la sua vittoria e quello è il momento 
                                    in cui tutti vedranno apparire il mio Figlio 
                                    sulle nubi del cielo e allora giudicherà 
                                    quanti hanno calpestato il suo sangue e 
                                    allora il mio Cuore trionferà ».  
                                    
                                    La parabola del buon grano e della zizzania 
                                    conoscerà il suo pieno adempimento (Mt 15, 
                                    24-30). « Come si raccoglie la zizzania e si 
                                    brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del 
                                    mondo. Il Figlio dell'uomo invierà i suoi 
                                    angeli ed essi cacceranno via dal suo regno 
                                    tutti coloro che dettero scandalo e che 
                                    operarono iniquamente, e li getteranno nella 
                                    fornace ardente ». La Vergine, per bocca di 
                                    Melania, usa quasi le stesse parole: « 
                                    Allora Gesù Cristo comanderà ai suoi angeli 
                                    che tutti i suoi nemici siano messi a morte. 
                                    Ad un tratto i persecutori della Chiesa di 
                                    Gesù Cristo e tutti gli uomini dediti al 
                                    peccato periranno e la terra diventerà come 
                                    un deserto ». Quelle dodici legioni 
                                    d'angeli, che Gesù avrebbe potuto chiamare 
                                    in sua difesa, quando era in balia dei 
                                    giudici iniqui, avranno il compito, prima 
                                    della sua apparizione nella gloria, di 
                                    ripulire il mondo dalle sue sozzure, dai 
                                    suoi crimini.  
                                    
                                    Anche in un altro passo del Vangelo (Mt 24, 
                                    37-41) si annuncia questa selezione. « 
                                    Allora due uomini saranno nel campo: uno 
                                    sarà preso e l'altro lasciato. Due donne 
                                    saranno alla macina: una sarà presa e 
                                    l'altra lasciata ». Ovviamente ad essere 
                                    lasciati saranno i buoni.  
                                    
                                    Numerosi vaticini fanno coincidere questa 
                                    tragica mietitura con i tre giorni di 
                                    tenebre che dovrebbero oscurare il mondo 
                                    intero.  
                                      
                                    
                                    
                                    Anna Maria Taigi 
                                    
                                    Così la pensa la beata Anna Maria Taigi: « 
                                    Nelle ore di tenebre sarete protetti dagli 
                                    apostoli, mentre gli angeli sconfiggeranno 
                                    tutti i satelliti [di Satana] avversi al 
                                    Regno di Dio ».  
                                    
                                    Più esplicita suor Maria di Gesù Crocifisso, 
                                    che Giovanni Paolo II ha beatificato. Come 
                                    Melania, ella ebbe una vita tribolatissima, 
                                    osteggiata dai suoi superiori con 
                                    incredibile animosità. In compenso Dio 
                                    l'arricchì di straordinari doni. Fu la 
                                    fondatrice del Carmelo di Betlemme. Il suo 
                                    messaggio, dettato da Gesù, risale al 1878:
                                    « Vi darò un segno 
                                    che v'indicherà l'ora del giudizio. In una 
                                    fredda notte invernale il tuono rimbomberà 
                                    così forte da scuotere gli alberi, voi 
                                    allora dovete chiudere porte e finestre, 
                                    senza guardare fuori. Il vostro occhio non 
                                    deve vedere il più terribile dei castighi, 
                                    non lo dovete profanare con sguardi curiosi, 
                                    perché santa è la mia ira. Essa purificherà 
                                    per voi, piccolo gregge rimasto fedele. 
                                    Raccoglietevi spiritualmente davanti ad un 
                                    Crocifisso, mettetevi sotto il patrocinio 
                                    della mia santa Madre e la paura, qualunque 
                                    cosa vediate o sentiate, scomparirà. 
                                    Perseverate dunque. Un giorno e una notte... 
                                    e un giorno e ancora una notte... e ancora 
                                    un giorno. La notte che seguirà dissiperà lo 
                                    spavento e porterà il riposo. Con l'alba del 
                                    nuovo giorno risplenderà ancora il sole ».
                                     
                                    
                                    Durante i giorni tenebrosi, così esorta un 
                                    prelato tedesco: « Chiudete le finestre, 
                                    inginocchiatevi davanti al Crocifisso e 
                                    pregate. Solo il Crocifisso e la candela 
                                    benedetta [da cui verrà unicamente la luce] 
                                    non tremeranno. Non guardate fuori, non 
                                    sopportereste di vedere in atto la Giustizia 
                                    divina. L'acqua benedetta potrà alleviare la 
                                    vostra pena, l'olio santo, le medaglie e le 
                                    statue religiose allontaneranno i flagelli 
                                    ».  
                                    
                                    Fra tanto orrore una nota consolante: « Nei 
                                    tre giorni di tenebre non dovete restare 
                                    privi del necessario. I vostri bambini 
                                    dormiranno di un sonno misterioso e voi 
                                    pregate. I demoni non potranno avvicinarsi 
                                    neppure un istante. I bambini si 
                                    sveglieranno al ritorno del primo raggio di 
                                    luce ».  
                                    
                                    Gli scienziati, gli astronomi vorranno dare 
                                    una spiegazione scientifica a questa 
                                    catastrofe, ma poco convincente.  
                                    
                                    È doveroso a questo punto notare che la 
                                    cernita di coloro che saranno rapiti e di 
                                    coloro che saranno lasciati è suscettibile 
                                    di un'altra spiegazione.  
                                    
                                    S. Paolo nella prima lettera ai Corinzi (15, 
                                    51-52) scrive: «Ecco, io vi annunzio un 
                                    mistero: non tutti 
                                    moriremo, ma saremo trasformati, in un 
                                    istante, in un batter d'occhio, al suono 
                                    dell'ultima tromba».  
                                    
                                    Questo avverrà nel gran giorno del 
                                    Rapimento. Il corpo di « coloro che sono di 
                                    Cristo » risorgerà e si riunirà all'anima, 
                                    dando inizio ad un'esistenza priva di 
                                    dolori, d'angustie, senza lo spettro della 
                                    morte, mentre i vivi vedranno il loro corpo 
                                    assumere le caratteristiche del corpo 
                                    glorificato e, con i risorti, « saranno 
                                    rapiti sulle nubi nell'aria incontro al 
                                    Signore» (1 Ts 4, 16-17).  
                                    
                                    Secondo Mary Jane Even, una veggente 
                                    americana assai discussa ma, sembra, non del 
                                    tutto inattendibile, il felice Rapimento 
                                    avverrebbe dopo il grande miracolo, 
                                    preconizzato a Garabandal e, si dice, anche 
                                    a Medjugorje, e prima del grande castigo, 
                                    ossia dei tre giorni di buio?  
                                    
                                    Se fosse così ovviamente i rapiti sarebbero 
                                    i buoni e i lasciati, in attesa del castigo, 
                                    sarebbero i reprobi.  
                                    
                                    « La luce che risplenderà dopo le tenebre 
                                    darà una gioia indicibile a chi ha 
                                    sopportato con cuore puro e umile quei 
                                    giorni di penitenza », così afferma la 
                                    stigmatizzata Marie Julie Jahenny. 
                                     
                                    
                                    A parte il rapimento dei giusti, il quadro 
                                    che abbiamo tracciato assomiglia alla « 
                                    selva selvaggia ed aspra e forte », 
                                    attraversata da Dante nel primo canto della 
                                    Divina Commedia. Usciamo ora in « più spirabil aere », che ci trasporta a visioni 
                                    serene, consolatrici, beatificanti. 
                                     
                                    
                                    Questo radicale cambiamento non dovrebbe 
                                    tardare, se Giovanni Paolo II nel suo libro 
                                    Varcare la soglia della speranza ha predetto 
                                    che le parole dette dalla Vergine ai tre 
                                    pastorelli di Fatima, con la fine del secolo 
                                    XX, « sembrano avvicinarsi al loro 
                                    compimento ».  
                                    
                                    Entro pochi anni dunque?  
                                    
                                    « Poi vi sarà la pace, la riconciliazione di 
                                    Dio con gli uomini; Gesù Cristo sarà 
                                    servito, adorato, glorificato; la carità 
                                    fiorirà dovunque. I nuovi re saranno il 
                                    braccio destro della Chiesa, che sarà forte, 
                                    umile, pia, povera, zelante, imitando le 
                                    virtù di Gesù Cristo. Il Vangelo sarà 
                                    predicato dovunque e gli uomini faranno 
                                    grandi passi nella fede, perché vi sarà 
                                    unità fra gli operai di Gesù Cristo e gli 
                                    uomini vivranno nel timor di Dio ». Così 
                                    Melania nel grande segreto.  
                                    
                                    Rivivrà in quel tempo beato la nuova Chiesa 
                                    di Filadelfia, la migliore delle sette 
                                    Chiese, cui S. Giovanni indirizza le sue 
                                    lettere nell'Apocalisse. Per la veggente 
                                    suor Beghe, essa sarà « il Paradiso in 
                                    terra, fedele alla sua missione, ansiosa di 
                                    eseguire fedelmente la volontà di Dio ».
                                     
                                    
                                    E stupisce il vaticinio del carismatico don 
                                    Dolindo Ruotolo, morto nel 1970, famoso per 
                                    aver previsto che Giovanni Paolo II, come il 
                                    suo connazionale Giovanni Sobieski, avrebbe 
                                    riportato una grande vittoria sui nemici di 
                                    Cristo. E aggiunge: « Si dovrà avere un 
                                    periodo di trionfo per la Chiesa, una prima 
                                    risurrezione di tutto in Gesù Cristo e 
                                    questo si rileva dall'Apocalisse, ma questo 
                                    periodo sarà quasi come un giorno sereno 
                                    per la semina e la raccolta di novelli fiori 
                                    per il Cielo. Il male terribile che già ci 
                                    soffoca rimarrà come incatenato, ed avrà poi 
                                    una recrudescenza anche più terribile al 
                                    tempo dell'Anticristo ».  
                                    
                                    Sì, questa beata pacis visio non sarà 
                                    durevole. La Madonna a La Salette ha parlato 
                                    di 25 anni, poi il Maledetto tornerà 
                                    all'assalto, schierando in campo l'Uomo del 
                                    peccato, il figlio della perdizione, come lo 
                                    chiama S. Paolo (2 Ts 2, 3), la cui 
                                    sconfitta aprirà il grandioso scenario della 
                                    catarsi finale e dell'avvento del nuovo 
                                    mondo.  
                                    
                                    « Un grande Re salirà sul trono e regnerà 
                                    per alcuni anni. La religione rifiorirà e si 
                                    spanderà su tutta la terra e la fertilità 
                                    sarà grande, il mondo, contento di non 
                                    mancare di nulla, ricomincerà con i suoi 
                                    disordini e abbandonerà Dio e si darà in 
                                    braccio alle sue passioni criminali ».
                                     
                                    
                                    Nel messaggio apocalittico Melania parla 
                                    genericamente dei nuovi re « che saranno il 
                                    braccio destro della Chiesa » ma non di 
                                    questo « grande Re ». È probabile che questo 
                                    annuncio profetico di straordinario 
                                    interesse sia stato dato dalla Madonna alla 
                                    pastorella, quando scrisse il riassunto da 
                                    mandare al papa Pio IX.  
                                    
                                    Molto più esplicita la rivelazione fatta 
                                    dalla Vergine a Jeanne-Louise Ramonet a 
                                    Kérizinen il 29 maggio 1984: « Io donerò 
                                    alla Francia un grande capo, un re. Allora 
                                    essa conoscerà un cambiamento tale che la 
                                    sua influenza risulterà preponderante 
                                    nell'intero universo ».  
                                    
                                    Percorrendo un prontuario di profezie, è 
                                    stupefacente constatare come questa 
                                    restaurazione monarchica sia avallata da una 
                                    quantità di testi, a cominciare dall'età 
                                    più remota. Ne riportiamo alcuni a semplice 
                                    titolo esemplificativo, non soffermandoci 
                                    sulle Centurie di Nostradamus, che tratta 
                                    ampiamente questo argomento.  
                                    
                                    S. Remigio, vescovo di Reims, dalle cui mani 
                                    Clodoveo ricevette il battesimo insieme a 
                                    3.000 suoi guerrieri, la notte di Natale del 
                                    496, ha lasciato questo vaticinio: « Verso 
                                    la fine dei tempi, un discendente dei re di 
                                    Francia regnerà su tutto l'antico impero 
                                    romano. Egli sarà il più grande dei re di 
                                    Francia e l'ultimo della sua stirpe » (Historia 
                                    Ecclesiae Remensis, 1. I, cap. XIII. Bibl. 
                                    Nazionale, Parigi)?' Gli fa eco S. Cesario, 
                                    vescovo di Arles (469-542), in una profezia 
                                    che fu trovata fra le carte 
                                    dell'arcivescovo di Arles, mons. De Lau, 
                                    martirizzato durante la Rivoluzione 
                                    francese. Reca il titolo Magna Sancti 
                                    Cesarii Arelatensis Ecclesiae Episcopi 
                                    praedictio: « Splende finalmente il raggio 
                                    della misericordia divina. Ecco, viene il 
                                    nobile esiliato, il predestinato di Dio. 
                                    Egli sale sul trono dei suoi antenati dal 
                                    luogo dove la malizia di uomini depravati 
                                    l'aveva cacciato. Egli ricupera la corona 
                                    del giglio rifiorito [...]. Posta la sua 
                                    sede nella città pontificia, rimetterà la 
                                    tiara sul capo d'un santo pontefice, colmo 
                                    d'amarezza per le tribolazioni sofferte, il 
                                    quale condurrà il clero a vivere secondo la 
                                    disciplina dei tempi apostolici. Ambedue 
                                    uniti di cuore e d'animo, faranno trionfare 
                                    la riforma nel mondo ».  
                                    
                                    Questa profezia richiama alla mente il 
                                    famoso vaticinio di S. Giovanni Bosco: « 
                                    Ecco il gran Guerriero del Nord porta uno 
                                    stendardo nella destra che lo regge, dove 
                                    sta scritto: Irresistibile mano del Signore. 
                                    In quel momento il Venerabile Vecchio del 
                                    Lazio, gli andò incontro, agitando una 
                                    fiaccola ardentissima. Allora lo stendardo 
                                    si dilatò e da nero che era divenne bianco 
                                    come la neve. Nel mezzo dello stendardo a 
                                    caratteri d'oro stava scritto il nome di Chi 
                                    tutto può. Il Guerriero con i suoi fece un 
                                    profondo inchino al Vecchio e si strinsero 
                                    la mano ».  
                                    
                                    Il gran Monarca e il Sommo Pontefice, 
                                    vittoriosi per l'intervento celeste, saranno 
                                    così uniti nel riaffermare nel mondo i 
                                    valori cristiani. Questa benefica alleanza è 
                                    predetta anche da una profezia che va sotto 
                                    il nome di Giovanni di Vatiguerro, inclusa 
                                    nel primo volume del Liber mirabilis (1524), 
                                    la quale stupisce per la chiara visione dei 
                                    futuri eventi. Ecco ciò che predice del 
                                    grande monarca: « Quel santo pontefice avrà 
                                    con sé un imperatore, personaggio dotato di 
                                    eminenti virtù, del sangue nobilissimo dei 
                                    Re di Francia. Questo principe gli sarà 
                                    d'aiuto, secondandolo in tutto, per rifare 
                                    il mondo. Esso sotto la loro dominazione 
                                    sarà riformato, perciò lo sdegno di Dio si 
                                    placherà »  
                                    
                                    S. Metodio, vescovo d'Olimpia, da non 
                                    confondere col santo omonimo, apostolo 
                                    degli slavi, martirizzato (sembra) sotto 
                                    Diocleziano, autore di vari scritti, fra cui 
                                    un Symposium Virginum, vissuto nel secolo IV, 
                                    contrariamente a quanto scrive S. Girolamo, 
                                    è ritenuto autore d'una profezia, inserita 
                                    nella Maxima Bibliotheca Patrum Ve m, volume 
                                    3, p. 527, pubblicata a Lione nel 1677. « 
                                    Lieti gl'infedeli per le vittorie riportate 
                                    sopra i cristiani, si daranno in preda alle 
                                    gozzoviglie, ma muoverà contro di essi il re 
                                    dei Romani [il grande monarca], che li 
                                    sconfiggerà col valore delle sue armi. Fatti 
                                    prigionieri, saranno trattati dai cristiani 
                                    con molte pene. Allora si moltiplicheranno 
                                    gli uomini sulla terra, che era rimasta 
                                    deserta [forse per l'uso delle armi 
                                    atomiche, o più probabilmente in seguito 
                                    alla mietitura dei giorni di buio] e vi sarà 
                                    una grande pace e tranquillità, quale non fu 
                                    mai veduta ».  
                                    
                                    « Vi saranno anche dei ministri di Dio e 
                                    delle spose di Gesù Cristo che si 
                                    abbandoneranno ai disordini e questo sarà 
                                    una cosa terribile; infine un inferno 
                                    regnerà sulla terra: sarà allora che nascerà 
                                    l'Anticristo da una religiosa, ma guai ad 
                                    essa; molte persone gli crederanno, perché 
                                    si dirà venuto dal cielo; il tempo non è 
                                    molto lontano; non passeranno due volte 50 
                                    anni ».  
                                    
                                    Nel messaggio pubblicato nel 1879 si leggono 
                                    parole ancora più forti e sconvolgenti.
                                     
                                    
                                    « I sacerdoti per la loro vita cattiva, le 
                                    loro irriverenze e la loro mancanza di pietà 
                                    nel celebrare i santi misteri, per l'amore 
                                    del denaro, l'amore degli onori e dei 
                                    piaceri, sono diventati cloache di impurità.
                                     
                                    
                                    « Sì, i sacerdoti chiedono vendetta, e la 
                                    vendetta è sospesa sulle loro teste. Guai ai 
                                    preti e alle persone consacrate a Dio che 
                                    per la loro infedeltà e la loro cattiva 
                                    condotta, crocifiggono di nuovo mio Figlio!
                                     
                                    
                                    « I peccati delle persone consacrate a Dio 
                                    gridano al Cielo, attirano la vendetta, ed 
                                    ecco che la vendetta è alla loro porta, 
                                    perché non vi è più nessuno che implori 
                                    misericordia e perdono per il popolo; non vi 
                                    sono più anime generose, non vi è più alcuno 
                                    degno di offrire la Vittima senza macchia 
                                    all'Eterno in favore del mondo ». 
                                     
                                    
                                    È il passo che ha sollevato tanto scalpore, 
                                    che ha fatto insorgere compatto l'episcopato 
                                    francese contro la « pazza », la « mitomane 
                                    », la « visionaria », che ha spinto non 
                                    pochi vescovi a reclamare la condanna 
                                    dell'aborrito « segreto ».  
                                    
                                    Fa orrore la parola « cloaca ». Ma il 
                                    Massignon ricorda che anche S. Gregorio 
                                    Magno usa una simile espressione, « sudicia 
                                    cloaca ». Léon Bloy scrive nel capitolo XII 
                                    di Celle qui pleure, intitolato I preti ed 
                                    il segreto di Melania: « Se Maria 
                                    [evidentemente anche per lui chi parla è la 
                                    Madonna] dice che noi siamo dei "cani" è la 
                                    Sapienza eterna che parla. Se le piace 
                                    d'aggiungere che i preti sono "cloache 
                                    d'impurità", la cosa migliore da fare è di 
                                    credere che è così [...]. Che pensare d'un 
                                    prete che dicesse: "Ciò non vale per me"? S. 
                                    Francesco di Sales, S. Filippo Neri, S. 
                                    Vincenzo de' Paoli, il Curato d'Ars, 
                                    cinquantamila altri, senza risalire ai 
                                    martiri, avrebbero detto piangendo: "Ah, 
                                    com'è vero! Come la nostra Sovrana mi 
                                    conosce, e come è inutile la mia 
                                    ipocrisia!". Non vi sono più anime generose. 
                                    La verità stretta è che ogni prete che non 
                                    tende alla santità, è realmente, 
                                    rigorosamente, assolutamente un Giuda, una 
                                    pattumiera ».  
                                    
                                    E Melania dice in termini meno crudi la 
                                    stessa cosa. « La Madonna non intendeva 
                                    recare offesa al clero. Si limitava a 
                                    indicare le malattie che contagiano le anime 
                                    dei pastori del popolo di Dio. Invece di 
                                    ribellarsi, avrebbero dovuto rientrare in se 
                                    stessi, vivificare la loro fede, la loro 
                                    carità, regolare saggiamente la loro 
                                    condotta conforme agli esempi di Gesù, 
                                    nostro divino Maestro e Modello ». 
                                     
                                    
                                    Appunti e richiami ai preti infedeli c'erano 
                                    stati nei secoli passati, ma senza suscitare 
                                    lo sdegno ed il risentimento che ha 
                                    sollevato Melania.  
                                    
                                    Mons. Zola ricorda, oltre la Scrittura e i 
                                    SS. Padri, S. Ildegarda, S. Brigida, S. 
                                    Caterina da Siena, S. Margherita Alacoque, 
                                    la ven. Maria de Agreda, la beata Caterina 
                                    Emmerick e possiamo aggiungere, fra i 
                                    moderni, S. Gemma Galgani, S. Pio da 
                                    Pietrelcina, Teresa Musco, alla quale la 
                                    Vergine ha parlato di preti che profanano l'eucarestia, 
                                    celebrando riti satanici. Nessuno ha 
                                    protestato, nessuno ha richiesto 
                                    all'autorità ecclesiastica sanzioni per la 
                                    propagazione di questi messaggi.  
                                    
                                    Rimane davvero un mistero il caso di Melania 
                                    Calvat.  
                                    
                                    Peraltro va osservato che la Madonna 
                                    spingeva lontano il suo sguardo, le era 
                                    presente la grave crisi postconciliare, con 
                                    le massicce defezioni del clero, 
                                    quarantamila, si dice, nell'arco di pochi 
                                    anni, per tacere degli scandali offerti da 
                                    ecclesiastici anche posti nelle alte sfere, 
                                    di certe spinte centrifughe, d'un certo 
                                    prurito di novità, di mondanità, 
                                    d'aggiornamento, che si è insinuato nelle 
                                    canoniche, nei monasteri, negli episcòpi.
                                     
                                    
                                    Del resto la stessa Melania precisa che « la 
                                    SS. Vergine non si è affatto rivolta ai 
                                    preti preti, ma unicamente a quei poveri 
                                    preti che hanno perduto con la fede la 
                                    carità, cioè che non hanno in sé la grazia 
                                    di Dio ».  
                                    
                                    La prima a dolersi delle carenze del clero 
                                    fu proprio lei, fino ad addossarsi i peccati 
                                    delle persone consacrate onde espiarli 
                                    duramente. « Per loro ha pregato, sofferto e 
                                    lottato in prima fila. Ha dato la sua vita 
                                    per loro, con la certezza di ottenere la 
                                    rappacificazione di molti. [...] Come 
                                    Caterina da Siena, incolpa i perversi e 
                                    redarguisce i deboli, utilizzando, giacché 
                                    pensa al torto fatto a Dio, qualifiche 
                                    peggiorative, accidentali e condizionate, 
                                    che non s'imprimono sulla persona 
                                    interpellata. [...] È chiaro che, così 
                                    facendo, si esponeva à scandalizzare la 
                                    rispettabilità della gente perbene, con il 
                                    rischio d'attirarsi pubbliche deplorazioni, 
                                    ingiurie ed azioni ostili. [...] Del resto 
                                    cos'altro poteva giungerle con quello stile 
                                    senz'arte, con quel lessico privo di 
                                    sfumature, con quell'umiltà totale, così 
                                    maldestramente provocatoria? ».  
                                    
                                    Quando « l'inferno regnerà sulla terra », ed 
                                    oggi è tale il dominio di Satana nel mondo, 
                                    da far pensare che si riferisca ai nostri 
                                    tempi, Melania dice che « nascerà 
                                    l'Anticristo ». Nel messaggio escatologico, 
                                    al paragrafo 26, ella dà questi dettagli: « 
                                    Durante questo tempo nascerà l'Anticristo, 
                                    da una religiosa ebrea, da una falsa vergine 
                                    che sarà in comunicazione col vecchio 
                                    serpente, il maestro d'impurità; suo padre, 
                                    sarà Ev.; nascendo, vomiterà bestemmie, avrà 
                                    denti; in una parola sarà il diavolo 
                                    incarnato; emetterà grida spaventose, farà 
                                    prodigi, non si nutrirà che di impudicizie. 
                                    Avrà dei fratelli che, sebbene, non come 
                                    lui, demoni incarnati, saranno essi pure 
                                    figli del male; a dodici anni si faranno 
                                    notare per le valorose vittorie che 
                                    riporteranno; in poco tempo ciascuno sarà 
                                    alla testa di armate, assistiti da legioni 
                                    dell'inferno ».  
                                    
                                    La parola « Anticristo » è usata per la 
                                    prima volta da S. Giovanni Evangelista. S. 
                                    Paolo nella seconda lettera ai Tessalonicesi 
                                    lo chiama « l'uomo iniquo », « il figlio 
                                    della perdizione ». Si opporrà ad ogni forma 
                                    di religiosità, essendo suo scopo 
                                    autodeificarsi. Prima del suo avvento si 
                                    verificherà nel mondo una generale apostasia 
                                    (già in atto). « Verrà nella potenza di 
                                    Satana », dice S. Paolo.  
                                    
                                    « Sembra essere l'ultimo sostegno e 
                                    strumento del Tentatore. Questo nuovo Giuda 
                                    otterrà una morte apparente della Chiesa ». 
                                    Così René Laurentin.  
                                    
                                    Secondo la veggente Jeanne Dixon « sarà la 
                                    personificazione di un falso umanesimo, 
                                    attraverso cui l'uomo adorerà se stesso, 
                                    ponendosi come legge suprema e ritrovando 
                                    nell'Anticristo il simbolo della segreta 
                                    aspirazione della sua natura decaduta ».
                                     
                                    
                                    La pastorella non fissa la data della sua 
                                    nascita, come la Dixon, che lo fa nascere 
                                    nel 1962, ma in una lettera al canonico de 
                                    Brandt, scritta nel 1892, preconizza che « 
                                    son temps de paraître n'est pas très éloigné 
                                    ». Lontananza che può essere quantificata in 
                                    60 o 70 anni, tenuto conto della 
                                    precisazione contenuta nel messaggio: « 
                                    Durante questo tempo ». Ossia il tempo della 
                                    falsa pace, 
                                    
                                    prima del terzo conflitto mondiale e 
                                    del trionfo del Cuore Immacolato di Maria. 
                                    Se così fosse, l'Anticristo sarebbe già fra 
                                    noi. Infatti nel segreto di Massimino è 
                                    detto: « Alla fine del secolo XX o nel 2000 
                                    ».  
                                    
                                    Si ritiene che apparterrà alla tribù di Dan, 
                                    secondo il vaticinio di Giacobbe: « Sarà Dan 
                                    un serpente sulla via, una cerasta sul 
                                    sentiero, che morde il piede del cavallo e 
                                    fa cadere all'indietro il cavaliere. Oh, 
                                    Signore, io aspetterò la tua salvezza! » (Gn 
                                    49, 17).  
                                    
                                    Come sappiamo da Melania, avrà per madre « 
                                    una religiosa ebrea » e per padre « un 
                                    vescovo », ma non è specificato se cattolico 
                                    o d'altra confessione cristiana. 
                                     
                                    
                                    Fin da piccolo dimostrerà una perversione 
                                    diabolica.  
                                    
                                    Così Satana, dopo avere schierato nel corso 
                                    dei secoli degli antesignani, giocherà 
                                    l'ultima carta, mettendo in campo il figlio 
                                    della perdizione, rendendolo invitto in 
                                    guerra, dotandolo di poteri straordinari, 
                                    perfino, come dice S. Giovanni, della 
                                    facoltà di compiere prodigi. Porrà la sua 
                                    sede a Roma, la quale avrà perduto la fede 
                                    ricevuta dagli apostoli Pietro e Paolo, a 
                                    prezzo del loro sangue, e dall'Urbe 
                                    estenderà la sua egemonia sul mondo intero.
                                     
                                    
                                    « I demoni con l'Anticristo faranno grandi 
                                    prodigi sulla terra e nell'aria, e gli 
                                    uomini si pervertiranno sempre più ». Con 
                                    queste parole la Vergine pone l'accento 
                                    sulla perversione che l'Anticristo, con 
                                    l'aiuto dei demoni, diffonderà nel mondo.
                                     
                                    
                                    Usando una tattica raffinata, dapprima si 
                                    dimostrerà affabile, umano. Proteggerà i 
                                    deboli, difenderà gli oppressi, guarirà gli 
                                    ammalati. Ma poi rivelerà il suo vero volto. 
                                    « Dopo aver predicato l'amore, non avrà 
                                    misericordia, dopo aver condannato 
                                    l'ingiustizia, diventerà il persecutore dei 
                                    giusti ».  
                                    
                                    Fin dai tempi antichi Daniele aveva previsto 
                                    il suo trionfo: « La sua superbia si 
                                    rafforzerà ma non per virtù propria, egli 
                                    causerà inaudite rovine, avrà successo nelle 
                                    imprese, distruggerà i potenti e il popolo 
                                    dei santi. Per la sua astuzia la frode 
                                    prospererà nelle sue mani, si insuperbirà in 
                                    cuor suo e con inganno farà perire molti » (Dn 
                                    8, 23-24).  
                                    
                                    La superbia lo porterà a ritenersi Dio, come 
                                    dice S. Paolo: « S'insedierà nel tempio di 
                                    Dio, proclamandosi Dio » e dimostrandolo coi 
                                    prodigi di cui il Maligno lo renderà capace.
                                     
                                    
                                    Avverte Melania che « verrà come la folgore, 
                                    e massacrerà i cristiani che non porteranno 
                                    il segno della Bestia».  
                                    
                                    È il segno, di cui parla S. Giovanni, 
                                    accoppiato al 
                                    numero 666. L'apostolo 
                                    preannuncia che « piccoli e grandi, ricchi e 
                                    poveri, schiavi e liberi, si faranno 
                                    imprimere un segno sulla mano destra o sulla 
                                    fronte, sicché nessuno potrà comprare o 
                                    vendere, se non ha il contrassegno del nome 
                                    della Bestia o della cifra del suo nome » (Ap 
                                    13, 16). Ciò sarebbe parso un'utopia, 
                                    qualche anno fa, 
                                    non oggi.  
                                    
                                    Il mito del Grande Fratello, creato dalla 
                                    fervida fantasia di Orwell, il cui occhio 
                                    tutto scruta e penetra fin negli angoli più 
                                    remoti, si sta stupefacentemente 
                                    realizzando.  
                                    
                                    È interessante ciò che scrive al riguardo 
                                    Piero Mantero nel suo Gran libro delle 
                                    profezie (pp. 199-244):  
                                    
                                    « Nella sede belga del Mercato Comune 
                                    Europeo esiste un su computer con la 
                                    capacità di due miliardi di numeri. Lo scopo 
                                    dei programmatori è di assegnare questi 
                                    numeri a tutte le persone che appartengono 
                                    al mondo industrializzato. Ciò significa che 
                                    queste persone hanno già pronto un numero 
                                    personale col quale si può sapere tutto di 
                                    esse. Questo super computer è stato chiamato 
                                    molto significativamente "La Bestia" e i 
                                    numeri che contiene hanno un prefisso 
                                    internazionale che, guarda caso, corrisponde 
                                    al numero 666. Ciò vuol dire che un futuro 
                                    despota, dittatore o leader dell'Europa 
                                    unita, potrà sapere tutto d'una persona, 
                                    facendo il suo numero personale, preceduto 
                                    dal prefisso 666 ».  
                                    
                                    Mantero cita il giornale americano San José 
                                    Mercury del 7 agosto 1975, secondo il quale 
                                    « La Bestia » occupa tre piani nel Quartiere 
                                    generale del MEC. Ma gli scienziati 
                                    progettano un computer di tali proporzioni 
                                    da contenere un numero personale di tutti 
                                    gli abitanti del mondo. Il colosso 
                                    informatico che si trova nel « Monet 
                                    Building » del Lussemburgo sembra destinato 
                                    a raggiungere questo superbo traguardo.
                                     
                                    
                                    Commenta Mantero: « Stiamo vivendo, a quanto 
                                    pare, una realtà profetica senza precedenti 
                                    nella storia. Il super computer del MEC è il 
                                    primo passo concreto verso la realizzazione 
                                    pratica del "Marchio della Bestia", ossia il 
                                    sigillo dell'Europa unita che consentirà 
                                    l'identificazione d'ognuno e il tipo di vita 
                                    di tutti ».  
                                    
                                    Ma c'è di più. Il progresso moderno metterà 
                                    a disposizione d'un futuro « Dominatore del 
                                    mondo » altri sussidi per esercitare il 
                                    controllo sui sudditi.  
                                    
                                    Un sussidio validissimo sarà la Carta 
                                    internazionale di credito che mira ad 
                                    abolire la moneta corrente, sicché diventerà 
                                    insostituibile per le operazioni di 
                                    compravendita. Per evitare sotterfugi o 
                                    imbrogli, Manteo prevede che « il numero 
                                    della carta di credito internazionale sarà 
                                    riportato sotto la pelle della mano destra o 
                                    della fronte, con una micro operazione 
                                    chirurgica, in modo da risultare invisibile 
                                    ad occhio nudo.  
                                    
                                    Nei punti di compravendita, il controllo 
                                    sarà eseguito con mezzi di rilevamento 
                                    elettronico a raggi infrarossi. Nessuno, 
                                    nemmeno con plastiche facciali, potrà 
                                    nascondere la sua identità di uomo-numero ».
                                     
                                    
                                    Una simile operazione sarebbe stata 
                                    sperimentata con successo da una compagnia 
                                    industriale del Connecticut.  
                                    
                                    Naturalmente in regime persecutorio sarebbe 
                                    negata la carta di credito a chi è privo del 
                                    marchio della « Bestia », 
                                    
                                    sulla mano destra o sulla fronte, 
                                    per fargli mancare i mezzi di sostentamento. 
                                    Così si avvererebbe alla lettera il 
                                    vaticinio dell'apostolo. 
                                    
                                    La Chiesa sarà posta in stato di soggezione 
                                    e ai fedeli s'imporrà l'adorazione del nuovo 
                                    dio. Questo stato di cose durerà tre anni e 
                                    mezzo, come preannuncia la Sacra Scrittura. 
                                    Un'immensa moltitudine, insufficientemente 
                                    preparata, abbandonerà la fede e seguirà 
                                    quella falsa divinità. Chi non si adeguerà 
                                    verrà perseguitato fino all'effusione del 
                                    sangue, come al tempo dei Cesari. 
                                     
                                    
                                    Leggiamo nel Nuovo Catechismo della Chiesa 
                                    Cattolica: « Prima della venuta di Cristo, 
                                    la Chiesa deve passare attraverso una fase 
                                    finale, che scuoterà la fede di molti 
                                    credenti. La persecuzione che accompagna il 
                                    suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il 
                                    "Mistero d'iniquità" sotto la forma di 
                                    un'impostura religiosa, che offre agli 
                                    uomini una soluzione apparente ai loro 
                                    problemi, al prezzo dell'apostasia dalla 
                                    verità. La massima impostura religiosa è 
                                    quella dell'Anticristo, cioè uno 
                                    pseudo-messianismo in cui l'uomo glorifica 
                                    se stesso al posto di Dio e del suo Messia 
                                    venuto nella carne (675). La Chiesa non 
                                    entrerà nella gloria del Regno che 
                                    attraverso quest'ultima Pasqua, nella quale 
                                    seguirà il suo Signore nella Sua morte e 
                                    Risurrezione » (n. 676).  
                                    
                                    D'inaudita violenza sarà la guerra che 
                                    l'Anticristo muoverà all'eucarestia. 
                                    Fermamente convinto che nella forza arcana 
                                    di quel mistero sta principalmente il 
                                    segreto che ha consentito e consentirà alla 
                                    Chiesa d'uscire vittoriosa dagli assalti 
                                    ostili. L'empio tenterà di sopprimere quest'energia, 
                                    nascosta e dirompente, che più d'ogni altra 
                                    cosa lo turba. Vari messaggi profetici 
                                    sottolineano questo aspetto peculiare 
                                    dell'ultima persecuzione.  
                                    
                                    « Toglierà il Pane del Padre e si farà pane 
                                    egli stesso, ma pieno di serpi sarà quel 
                                    pane ».  
                                    
                                    « Rovinerà templi e altari, sopprimerà il S. 
                                    Sacrificio ».  
                                    
                                    « Annullerà il mio perpetuo Sacrificio, 
                                    gettandolo a terra, calpestandolo, 
                                    distruggendolo ».  
                                    
                                    « La Chiesa non sarà più libera di celebrare 
                                    il Sacrificio perpetuo ». « Guai a quei 
                                    mercanti che stanno lottando per erigere nel 
                                    mio Santuario la loro abominazione 
                                    devastatrice ed abolire il mio Sacrificio 
                                    perpetuo, costringendovi a mangiare il loro 
                                    cibo profanato ».  
                                    
                                    Si contrapporranno a lui quei sacerdoti 
                                    santi che sfideranno la morte perché il 
                                    sacrificio prosegua e perché le anime dei 
                                    giusti ricevano il conforto della comunione. 
                                    Lo assicura questo messaggio d'un 
                                    carismatico: « Anche se le sante Comunioni 
                                    non ci saranno più, non preoccupatevi. Il 
                                    mio Sacrificio si celebrerà nel più assoluto 
                                    nascondimento ».    
                                    
                                    ENOCH ed ELIA 
                                    
                                    A risollevare la Chiesa dalla crisi profonda 
                                    in cui sarà caduta, Dio tiene in serbo due 
                                    formidabili antagonisti dell'Anticristo per 
                                    l'ultima battaglia: il patriarca Enoch ed il 
                                    profeta Elia.  
                                    
                                    Enoch, il settimo patriarca, fu il padre di 
                                    Matusalemme, l'uomo più longevo, essendo 
                                    vissuto 969 anni. Il libro, che va sotto il 
                                    suo nome, appartiene alla letteratura 
                                    apocalittica e sembra risalga al tempo della 
                                    lotta dei Maccabei (167-164 a.C.). Lo cita 
                                    la lettera di S. Giuda (14-15).  
                                    
                                    Ecco le parole del testo sacro: « Enoch 
                                    aveva 65 anni quando generò Matusalemme. 
                                    Dopo aver generato Matusalemme, visse ancora 
                                    300 anni e generò figli e figlie. L'intera 
                                    vita di Enoch fu di 365 anni. Poi Enoch 
                                    camminò con Dio e non fu più [visto], perché 
                                    Dio l'aveva preso» (Gn 5, 18-24). 
                                     
                                    
                                    A queste parole fa eco il Siracide: « Enoch 
                                    piacque al Signore e fu rapito, modello ed 
                                    esempio per tutte le generazioni » (49, 14).
                                     
                                    
                                    Anche S. Paolo lo addita quale uomo di fede, 
                                    premiato da Dio: « In virtù della fede Enoch 
                                    fu trasferito senza che vedesse la morte e 
                                    non lo si trovò perché Dio lo trasferì. 
                                    Infatti, prima che fosse trasferito, 
                                    ricevette la testimonianza d'essere piaciuto 
                                    a Dio » (Eb 11, 15).  
                                    
                                    S. Paolo dà per certo che il patriarca non 
                                    vide la morte. Perché tanta difficoltà ad 
                                    ammettere che colui che risuscita i morti 
                                    non possa tenere in vita un essere mortale 
                                    oltre ogni limite di tempo?  
                                    
                                    Numerosi i riferimento biblici anche sulla 
                                    sopravvivenza d'Elia, trasportato in luogo 
                                    ignoto sopra un carro di fuoco, secondo il 
                                    racconto biblico.  
                                    
                                    Scrive il Siracide, rivolgendosi 
                                    direttamente al profeta: « Fosti assunto in 
                                    un turbine su un carro di cavalli di fuoco, 
                                    per rimproverare i tempi futuri, per placare 
                                    l'ira prima che divampi, per ricondurre il 
                                    cuore dei padri verso i figli e ristabilire 
                                    le tribù di Giacobbe » (Sir 48, 9-10). Da 
                                    queste parole si arguisce che il profeta 
                                    ritornerà per una missione di pace e di 
                                    salvezza, ma anche di rimprovero, 
                                    d'ammonimento nei « tempi futuri ». Egli « 
                                    vive fuori del tempo, rapito in estasi », 
                                    scrive Melania. Oggi si tende a 
                                    identificarlo con S. Giovanni Battista.
                                     
                                    
                                    Si cita al riguardo la profezia di Malachia, 
                                    « intimamente legata alla funzione svolta da 
                                    S. Giovanni Battista come precursore del 
                                    Messia ». Effettivamente nel Nuovo 
                                    Testamento esistono locuzioni che sembrano 
                                    avallare questa tesi.  
                                    
                                    L'arcangelo Gabriele, annunciando a Zaccaria 
                                    la nascita del futuro precursore, usa 
                                    espressioni desunte dal Siracide e 
                                    riferentisi al Tesbita: « Egli precederà [il 
                                    Messia] con lo spirito e la potenza d'Elia, 
                                    per ricondurre il cuore dei padri verso i 
                                    figli e i ribelli alla saggezza dei giusti» 
                                    (Lc 1, 17).  
                                    
                                    Gesù agli apostoli, che gli domandavano 
                                    perché gli scribi dicevano che prima del 
                                    Messia deve venire Elia, rispose: « "Elia è 
                                    già venuto e non l'hanno riconosciuto, anzi 
                                    l'hanno trattato come hanno voluto" 
                                    [uccidendolo]. Così gli apostoli capirono 
                                    che egli aveva parlato loro di Giovanni il 
                                    Battista » (Mt 17, 10-13). Ma questa 
                                    identificazione non regge.  
                                    
                                    Interrogato dai Giudei se fosse Elia, lo 
                                    stesso Giovanni rispose categoricamente: « 
                                    Non lo sono ».  
                                    
                                    Cristo disse sì che Elia era venuto e non lo 
                                    avevano riconosciuto, ma prima aveva detto 
                                    ben altro. « Certo, Elia verrà e riordinerà 
                                    tutte le cose ». È una profezia grandiosa, 
                                    alla quale pare non si dia l'importanza che 
                                    merita (Mt 17, 11).  
                                    
                                    Il Battista ha compiuto egregiamente la sua 
                                    missione, coronandola col martirio, ma non 
                                    si può asserire che abbia riordinato tutte 
                                    le cose. Questa restaurazione a livello 
                                    universale è serbata al Tesbita che verrà 
                                    nell'ora più critica della storia umana a 
                                    cimentarsi con l'Anticristo. Né lui, né 
                                    Enoch sfuggiranno al martirio, ma la loro 
                                    morte segnerà la disfatta del Nemico e il 
                                    riassetto del mondo, finalmente divenuto il 
                                    Regno di giustizia, d'amore, di pace, 
                                    predetto dai profeti.  
                                    
                                    Quanto alla profezia di Malachia, se ben si 
                                    studia il testo, risulta che parla di due 
                                    distinti messaggeri.  
                                    
                                    Il primo, Giovanni Battista, sarà mandato 
                                    per « preparare la via » davanti al Signore 
                                    « e subito entrerà nel suo tempio il Signore 
                                    che voi aspettate, l'angelo dell'alleanza 
                                    che voi cercate» (MI 3, 1).  
                                    
                                    Il secondo, di cui si dà il nome, Elia, 
                                    invece apparirà prima che « giunga il giorno 
                                    grande e terribile del Signore », allo scopo 
                                    di convertire gli ebrei, di farne degli 
                                    affiliati al regno di Cristo (Ml 3, 23-24).
                                     
                                    
                                    Due inviati con ampie credenziali quindi, il 
                                    primo per aprire la strada alla Redenzione e 
                                    l'altro per schiudere il varco al redde 
                                    rationem. S. Giovanni nel capitolo XI 
                                    dell'Apocalisse preannuncia due testimoni, 
                                    che Dio manderà a contrastare la Bestia nei 
                                    1260 giorni in cui essa imperverserà nel 
                                    mondo. Li chiama i due candelabri, i due 
                                    ulivi che stanno al cospetto del Signore. 
                                    Essi sono i 
                                    
                                    Cristiani e gli Ebrei 
                                    
                                    « I loro cadaveri giaceranno sulla piazza 
                                    della grande città [...], dove anche il loro 
                                    Signore fu crocefisso. Gente di tutti i 
                                    popoli e tribù e lingue e nazioni guarderà 
                                    quei cadaveri per tre giorni e mezzo, senza 
                                    che sia permesso di seppellirli. E gli 
                                    abitanti della terra ne fanno festa e se ne 
                                    rallegrano e si scambiano regali, perché 
                                    quei due profeti avevano tormentato gli 
                                    abitanti della terra. Ma, trascorsi quei tre 
                                    giorni e mezzo, un soffio di vita che veniva 
                                    da Dio entrò in essi e si alzarono in piedi, 
                                    e un grande spavento piombò su quelli che li 
                                    guardavano. Ed udirono una voce possente 
                                    che diceva loro dal Cielo: "Venite quassù!". 
                                    E salirono in Cielo avvolti in una nube, ed 
                                    i loro nemici ne furono spaventati» (Ap 11, 
                                    8-12).  
                                    
                                    Nell'era della TV sarà possibile agli uomini 
                                    del mondo intero assistere alla morte e 
                                    risurrezione dei due avversari del « Padrone 
                                    del mondo ». E sarà il principio della fine. 
                                    Seguirà, infatti, la disfatta della Bestia. 
                                    Nel volume più volte citato di René 
                                    Laurentin e Michel Corteville La découverte 
                                    du secret de La Salette (pp. 70-72) è 
                                    riportata questa frase che si legge nel 
                                    segreto scritto per imposizione di mons. 
                                    Ginoulhiac dalla pastorella il 14 agosto 
                                    1853: « Qui la Vergine mi diede la regola, 
                                    poi aggiunse un segreto sulla fine dei tempi 
                                    ». 1 due autori mettono in rilievo che 
                                    quest'ultimo segreto è stato tenuto in poca 
                                    o nessuna considerazione dagli storici di La 
                                    Salette. Eppure Melania accenna ad esso 
                                    anche in una lettera del 20 giugno 1872. 
                                    Giustamente quindi l'abbé Bliard precisa che 
                                    « nessuno perciò conosce l'intero segreto 
                                    della pastorella ». Da ciò è indotto a 
                                    pensare che nella sua integrità esso sia un 
                                    quadro ammirabile, in cui gli eventi della 
                                    storia umana sono previsti fino alla fine 
                                    del mondo.  
                                    
                                    Sia pure in riassunto l'abbé Combe è stato 
                                    messo a parte di questo mistero e lo riporta 
                                    nel suo libro Le secret de Mélanie et la 
                                    crise actuelle (Roma 1906).  
                                    
                                    Ecco la parte che riguarda la fine 
                                    dell'Anticristo.  
                                    
                                    « L'Anticristo renderà noto al mondo il 
                                    giorno della sua ascensione al Cielo in modo 
                                    che tutti possano recarsi a Gerusalemme ad 
                                    assistere al prodigio ».  
                                    
                                    Ovviamente sarà incalcolabile il numero di 
                                    coloro che andranno nella città di Davide 
                                    per lo straordinario appuntamento. Ma 
                                    immensamente di più saranno quelli che vi 
                                    assisteranno davanti allo schermo 
                                    televisivo.  
                                    
                                    Torniamo al testo del Combe.  
                                    
                                    « Egli 
                                    
                                    [l'Anticristo] s'innalzerà fra una 
                                    corona d'angeli dalla falsa luce. Già 
                                    raggiungerà una certa altezza e gioirà 
                                    all'udire le acclamazioni dei suoi testimoni 
                                    e adoratori, ma apparirà S. Michele 
                                    arcangelo con un esercito d'angeli, 
                                    splendenti d'una luce incomparabile, al 
                                    grido: "Quis ut Deus? - Chi è come Dio?".
                                     
                                    
                                    « All'improvviso i demoni perderanno il loro 
                                    impulso, la loro energia e abbandoneranno 
                                    l'Anticristo, che sorreggevano con le loro 
                                    forze. Si aprirà la terra e ne uscirà un 
                                    fuoco grandioso, lambendo i piedi degli 
                                    spettatori seduti nelle prime file per la 
                                    loro dignità ed opulenza. Essi con 
                                    l'Anticristo e i demoni saranno inghiottiti 
                                    in un vasto cratere che si chiuderà su di 
                                    loro. Subito dopo gli ebrei si 
                                    convertiranno, diventando cristiani i più 
                                    fedeli e ferventi. Tutta la terra diventerà 
                                    seguace di Cristo e il mondo intero 
                                    conserverà la fede nel Salvatore fino alla 
                                    fine del mondo. Non vi saranno più 
                                    persecuzioni legalizzate. Per un assai gran 
                                    numero di generazioni gli uomini 
                                    dimostreranno d'essere buoni cristiani; ma a 
                                    poco a poco cadranno di nuovo nella 
                                    tiepidezza, per giungere alla dimenticanza 
                                    di Dio e a condurre una vita grandemente 
                                    peccaminosa. Le leggi cristiane, che il 
                                    potere secolare farà osservare, dapprima non 
                                    saranno più protette e i giusti diventeranno 
                                    oggetto d'offese umilianti, d'ogni sorta di 
                                    soperchieria; soffriranno molto da parte 
                                    della società, per l'oppressione dei cattivi 
                                    e diminuiranno di numero..  
                                    
                                    « Allora Dio colpirà con la sua collera. I 
                                    flagelli del Cielo saranno spaventosi: le 
                                    acque saranno avvelenate, i terremoti e le 
                                    deflagrazioni più micidiali che nel passato, 
                                    il sole si oscurerà e il mondo finirà nello 
                                    spavento di Dio. I poveri, gli umili, quanti 
                                    sono destituiti d'ogni soccorso alzeranno 
                                    gli occhi e le mani verso Dio, invocando il 
                                    suo aiuto. La venuta di Cristo sarà 
                                    improvvisa.  
                                    
                                    « Tutti gli uomini moriranno senza 
                                    eccezione. Gli eletti risusciteranno per 
                                    primi e con loro coloro che soggiornano nel 
                                    limbo. Dio nella sua misericordia è più 
                                    grande di quanto pensano gli uomini. Egli ha 
                                    fatto conoscere a quelle anime la loro 
                                    origine, il peccato del nostro primo 
                                    progenitore ed esse si sono umiliate, 
                                    annichilite davanti a Dio ed egli le ha 
                                    riabilitate, ha ridonato a loro l'innocenza 
                                    in virtù del sangue di Nostro Signore, di 
                                    cui hanno beneficiato. Tuttavia i risorti 
                                    del limbo non avranno la gloria degli 
                                    eletti, riguardo a questi saranno come in 
                                    una zona d'ombra. Gli eletti, avendo 
                                    sofferto con il Signore, godranno d'una 
                                    gloria molto superiore a quella che il 
                                    genere umano avrebbe avuto nel [solo] stato 
                                    d'innocenza. [Senza la grazia infusa che ci 
                                    eleva alla dignità di figli di Dio.]  ~
                                     
                                    
                                    « Quando i "riabilitati" vedranno passare i 
                                    dannati, si umilieranno ancora di più e non 
                                    assisteranno al giudizio.  
                                    
                                    « Quindi i reprobi saranno inghiottiti fino 
                                    al centro della terra e gli eletti saliranno 
                                    [al Cielo], si realizzeranno queste parole 
                                    del segreto: "L'acqua e il fuoco 
                                    purificheranno la terra e distruggeranno 
                                    tutte le opere dell'orgoglio umano". La 
                                    superficie della terra sarà ridotta un fango 
                                    ardente ».  
                                    
                                    Quest'altro quadro della fine dei tempi lo 
                                    tracciò Melania in una lettera al canonico 
                                    de Brandt.  
                                    
                                    « Dopo la caduta dell'Anticristo, la Chiesa 
                                    fiorirà più bella che mai. Tutti gli ebrei 
                                    rimasti in vita si convertiranno alla fede. 
                                    Tutti i cristiani, rimasti vivi, saranno 
                                    rinnovati, [dotati] d'una fede viva. Non vi 
                                    sarà nessun'altra religione o setta fuori 
                                    dalla religione cattolica. La pace più 
                                    bella, più universale regnerà per secoli. Ma 
                                    poi la Fede di nuovo si raffredderà ».37
                                     
                                    
                                    E molto prima di lei S. Ireneo nell'Adversus 
                                    haereses (35, 1) aveva scritto così del 
                                    fortunato millennio, rivelato da S. Giovanni 
                                    nell'Apocalisse (20, 4-6):  
                                    
                                    « Dopo la venuta dell'Anticristo e di tutti 
                                    i popoli a lui soggetti, regneranno sulla 
                                    terra i giusti, crescendo grazie alla 
                                    manifestazione del Signore, e per mezzo di 
                                    lui si abitueranno ad accogliere la gloria 
                                    del Padre ed insieme con i santi angeli 
                                    prenderanno il modo di fare e la comunione e 
                                    l'unità degli spirituali. E coloro di cui il 
                                    profeta dice: "Quelli che verranno 
                                    lasciati", saranno sia quelli che il Signore 
                                    troverà nella carne ad attenderlo dal cielo, 
                                    dopo aver subito la tribolazione ed essere 
                                    sfuggiti alla mano dell'empio, sia quelli 
                                    che Dio preparerà, prendendoli dai pagani, 
                                    affinché si moltiplichino sulla terra e 
                                    siano governati dai santi ».  
                                    
                                    (Tratto da: “Scoperti in Vaticano i segreti 
                                    de la Salette” - L'Apparizione, le 
                                    polemiche, le profezie apocalittiche - 
                                    Monsignor Antonio Galli - © 2007 Sugarco 
                                    Edizioni, euro: 16.59, Cap. 10, pagg. 61-90)   
                                    
                                      
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