CIELI e TERRA NUOVA - profezie

 

 

 

 

PROFEZIE di MISTICI e VEGGENTI

 

 

 

 

 

Hit Counter

dal 11-4-2015

 

 

 
  Abate Adso
(San) Agostino
(Beata) Anna Caterina Emmerich - Dülmen, Germania
(San) Anselmo
Aokpe, Nigeria
Beata Anna Maria Taigi - Siena, Italia

Beata Elena Aiello - Calabria, Italia
Beato Gioacchino da Fiore - Calabria, Italia
(Suor) Bertina Bouquillon - Francia
Christina Gallagher - Achill, Irlanda
(San) Cirillo di Gerusalemme

Don Dolindo Ruotolo
Don (abbé) Souffrand - Francia
Don Stefano Gobbi - Milano, Italia
(San) Efrem
Eileen George - Worcester, USA

tratto da: profezie3m.altervista.org

Abate Adso

Adso nacque in una ricca e nobile famiglia francese attorno all'anno 930. Nel 960 divenne abate del monastero di Moutier-en-Der.

Fu uno dei più celebri studiosi e scrittori francesi del suo tempo. Nella sua vasta produzione letteraria troviamo tra le altre cose inni, biografie di santi, cronache sulle tradizioni e sulle profezie di santi.

Morì nell'anno 992, durante un pellegrinaggio a Gerusalemme.

Consulta anche: Un quadro generale degli eventi degli Ultimi Tempi secondo la Tradizione

(San) Agostino

Agostino (Aurelio Agostino) nacque a Tagaste, nella Numidia in Africa, il 13 novembre 354 da una famiglia di classe media di piccoli proprietari terrieri. Il padre, Patrizio, era pagano, mentre la madre, Monica, che aveva avuto tre figli di cui Agostino era il primogenito, era invece cristiana; fu lei a dargli un’educazione religiosa.

Fu un grande teologo e filosofo: è uno degli autori di testi teologici, mistici, filosofici, esegetici, ancora oggi più studiati e citati. Ebbe una giovinezza dissipata finché non lesse l'Ortensio di Cicerone che lo riaccostò alla vita dello spirito; abbracciò inizialmente l'eresia manichea.

Insegnò retorica a Cartagine (375), Roma (383) e Milano (384). Per intercessione della madre, in quel periodo ebbe un incontro decisivo con S. Ambrogio. Col tempo finì per abbandonare l'eresia manichea e, l'influenza di S. Ambrogio, le letture dei filosofi neoplatonici e di S. Paolo lo avvicinarono progressivamente al cristianesimo. Fu convinto da Monica a seguire il consiglio dell’apostolo Paolo, sulla castità perfetta, che lo indusse a lasciare la donna con cui viveva. Fu battezzato da S. Ambrogio nel 387. Fu ordinato prete a Tagaste (391) e nel 396 eletto vescovo di Ippona.

Dopo un'intensissima attività episcopale morì a Ippona il 28 agosto 430.

Imponente la sua produzione letteraria, che comprende 93 trattati di vario genere: filosofici, su modello ciceroniano (Contra academicos, De vita beata, De ordine, Soliloquia); di polemica antiereticale, contro i manichei (Contra Faustum manicheum, 33 libri), contro i donatisti (De baptismo contra donatistas, 7 libri), contro i pelagiani (De gratia et libero arbitrio); di teologia (De Trinitate, 15 libri, De civitate Dei, 22 libri, interpretazione teologica della storia universale, in cui compare la concezione del potere spirituale e temporale). Originali sono le Confessiones, in 13 libri, autobiografia spirituale caratterizzata dalla scoperta della presenza di Dio e dalla contrapposizione tra peccato e grazia. Fondamentale la riflessione di Agostino sulla conciliabilità di ragione e fede, sul concetto di autorità nell'ambito della struttura gerarchica della Chiesa, sul concetto di Trinità, di cui accentua l'interpretazione unitaria, sulla contrapposizione tra la "città di Dio" e la "città terrena" e sul problema della predestinazione, alla cui rigida formulazione si è rifatto ogni dibattito concernente la grazia.

È stato canonizzato (festa: 28.8), è padre e dottore della Chiesa.

Consulta anche: Un quadro generale degli eventi degli Ultimi Tempi secondo la Tradizione

 

(Beata) Anna Caterina Emmerich – Dülmen, Germania

Anna Caterina Emmerich

Anna Caterina Emmerich (Anna Katharina) nacque l’8 settembre 1774 a Flamsche, una località nei pressi di Dülmen in Vestfalia (Germania), in una famiglia molto povera di devoti contadini. Era la quinta di nove figli.

Di lei si dice che sapesse distinguere gli oggetti sacri da quelli profani, che potesse leggere nel pensiero delle persone e che avesse visioni di fatti che avvenivano nel mondo: vide per esempio dettagli della rivoluzione francese. Previde la caduta di Napoleone, dodici anni prima che avvenisse. Le sue esperienze mistiche erano spesso accompagnate da fenomeni di levitazione e bilocazione.

Anche nella sua infanzia i fenomeni soprannaturali di cui era protagonista erano per lei talmente normali che nella sua innocenza di bambina era convinta che anche tutti gli altri bambini godessero degli stessi suoi favori, per esempio pensava che anche loro potessero conversare familiarmente con il bambino Gesù, come lei faceva abitualmente. Fin dall’età di 9 anni le apparivano la Madonna con Gesù Bambino, l'angelo custode e diversi santi. Mostrava straordinari doni di conoscenza: quando gli ammalati si recavano da lei in cerca di aiuto era in grado di sapere le loro malattie e prescriveva loro rimedi che si rivelavano sempre efficaci.

Nel 1789 le apparve Gesù che le offrì la corona di spine, lei accettò ed ebbe così sulla fronte le prime stigmate. In seguito le si aprirono le ferite anche alle mani, ai piedi e al costato.

Nel 1802 entrò nel convento delle agostiniane ad Agnetenberg (Dülmen). Qui veniva considerata l'ultima dalle sue consorelle, e Suor Anna non solo non se ne lagnava ma ne era anzi contenta, perché questo le permetteva di esercitare con maggior profitto la virtù dell'umiltà. Il suo zelo era malvisto dalle anime più tiepide, che rimanevano sconcertate e infastidite dai suoi carismi e dalla sua salute cagionevole. Queste suore, nonostante le sue frequenti estasi in chiesa, nella sua cella o sul lavoro, la trattavano con una certa sufficienza e mostravano antipatia nei suoi confronti.

Malgrado la sua estrema fragilità, svolse sempre scrupolosamente e con spirito gioioso i suoi doveri. Ma dopo qualche tempo la sua salute declinò rapidamente e fu costretta a letto.

Le sue ferite, che si aprivano e sanguinavano periodicamente, furono studiate da religiosi e scienziati. Il Vicario Generale, dopo una rigorosa indagine condotta da una commissione medica, si convinse della santità della suora e dell’autenticità delle sue stigmate.

Nel 1818, quando Anna Caterina aveva 45 anni, attirato dalla sua fama, venne a visitarla il famoso scrittore e poeta Clemens Maria Brentano, uno dei più importanti rappresentanti del romanticismo tedesco. Appena le si presentò la veggente lo riconobbe, perché lo aveva già visto nelle sue visioni. Sapeva che era l'uomo scelto da Dio per raccogliere e mettere per iscritto ciò che lei vedeva. Sapeva anche che, se era vissuta fino a quel giorno, era per aspettare lui.

Brentano, che era venuto per trattenersi pochi giorni, non se ne andò più: rimase a Dülmen sei anni, per collaborare alla missione di Anna Caterina. Giorno dopo giorno, annotò ciò che lei gli narrava: dodicimila pagine che descrivono nei dettagli la vita di Gesù e di Maria Vergine.

Le visioni della Emmerich erano del tutto particolari: lei si separava dal corpo dopo essere stata "chiamata" dal suo angelo custode e il suo spirito si recava in Terra Santa dove assisteva agli episodi evangelici come se stessero avvenendo in quel momento; il giorno dopo li descriveva a Brentano. Né la monaca né il poeta erano mai stati in Terra Santa, eppure Anna Caterina ha descritto con sorprendente precisione i luoghi della vita di Gesù e della Madonna, gli abiti, le suppellettili, i paesaggi. Sulla base delle descrizioni della Emmerich è stata ritrovata a Efeso la casa dove la Vergine visse dopo la morte di Gesù. Era una casa rettangolare di pietra, a un piano solo, col tetto piatto e il focolare al centro, tra boschi al margine della città perché la Vergine desiderava vivere appartata. Il sacerdote francese Don Julien Gouyet, dando credito a queste visioni, andò in Asia Minore alla ricerca della casa descritta da Caterina. Gouyet effettivamente trovò i resti dell’edificio, nonostante le trasformazioni subite nel tempo, a nove chilometri a sud di Efeso, su un fianco dell'antico monte Solmisso di fronte al mare, esattamente come aveva indicato la Emmerich.

La casa di Maria a Efeso (Meryem Ana)

La validità delle affermazioni di Caterina venne confermata anche dalle ricerche archeologiche condotte nel 1898 da alcuni ricercatori austriaci. Gli archeologi ebbero modo di appurare che l’edificio - almeno nelle sue fondamenta - risaliva al I secolo d.C.. Oggi davanti alla casa della Madonna, visitabile ad Efeso e custodita dai cappuccini, c'è un cartello che spiega che ciò che ne restava, cioè le mura perimetrali col focolare centrale, era stato ritrovato grazie alle visioni della monaca stigmatizzata Anna Caterina Emmerich.

Anna Caterina Emmerich morì a Dülmen il 9 febbraio 1824. Durante cinquant’anni di vita le sue visioni quotidiane avevano coperto tutto il ciclo della vita di Gesù, di Maria e in gran parte anche degli apostoli.

Sei settimane dopo la sua morte la tomba di Caterina venne riaperta. Il suo corpo venne trovato incorrotto senza alcuna traccia di decomposizione. Nel 1892 il Vescovo di Münster diede inizio al processo di beatificazione.

Brentano visse fino al 1842, dopo aver dedicato tutti gli anni che gli restavano alla stesura del suo libro "Vita di Gesù Cristo secondo le visioni della monaca Anna Caterina Emmerich". La suora aveva predetto che anche lui sarebbe morto quando il suo compito fosse terminato.

Dagli scritti di Brentano riguardanti le visioni di Caterina Emmerich vennero pubblicati, oltre al libro suddetto, anche: "La dolorosa Passione di Nostro Signore Gesù Cristo secondo le meditazioni di Anna Caterina Emmerich" (1833), "La vita della Beata Vergine Maria" (1852), "La vita di Nostro Signore" (1858-80 e 1981).

Anna Caterina Emmerich è stata beatificata da Papa Giovanni Paolo II il 3 ottobre 2004.

(Cfr.: "Catholic Encyclopedia", edizione 1914; "Le apparizioni della Vergine Maria", Paola Giovetti; "Life of Venerable Anne Catherine Emmerich", Carl E. Schmoger)

Le profezie della Beata Anna Caterina Emmerich

 

 

(San) Anselmo

Anselmo nacque ad Aosta nel 1033, da una nobile famiglia. Venne educato dai benedettini. Nel 1060 divenne monaco nel monastero di Bec in Normandia, nel 1063 ne divenne priore e nel 1078 abate. Si trasferì in Inghilterra, dove nel 1093 fu eletto arcivescovo di Canterbury, lì difese l'autonomia della chiesa dal potere secolare.

Ebbe a lottare contro l'ostilità di Guglielmo il Rosso ed Enrico I. I contrasti, dapprima velati, esplosero in aperta lotta e per ben due volte l'arcivescovo Anselmo dovette riattraversare la Manica e attendere in esilio che le acque si calmassero.

La sua filosofia, ispirata a S. Agostino, usa fede e ragione come due momenti che si sorreggono a vicenda nella via della conoscenza di Dio. Fu predicatore e riformatore della vita monastica e soprattutto teologo. Il suo rigore ascetico gli creò attorno forti opposizioni, ma la sua amabilità finiva per accattivargli l'amore e la stima anche dei meno entusiasti.

Morì a Canterbury il 21 aprile 1109. E' stato canonizzato (festa: 21.4) e nel 1720 Papa Clemente XI lo ha dichiarato dottore della Chiesa.

Consulta anche: Un quadro generale degli eventi degli Ultimi Tempi secondo la Tradizione

 

 

Aokpe, Nigeria

Christiana Agbo

La Madonna apparve nell’ottobre 1992 a una ragazza di dodici anni di nome Christiana Agbo nel piccolo villaggio di Aokpe situato in una sperduta zona della Nigeria.

La prima apparizione avvenne di mattina, mentre Christiana era al lavoro nei campi. Verso le 10, mentre faceva una pausa, alzò gli occhi e vide improvvisamente dei lampi di luce. Christiana chiese alle sorelle se anche loro vedessero quegli strani lampi ma queste dissero di non vederli e che probabilmente si trattava di un effetto dovuto ai raggi del sole.

Più tardi la madre mandò Christiana nella vicina fattoria per raccogliere delle erbe. Mentre era intenta alla raccolta la ragazza alzò gli occhi e con sua grande sorpresa vide una donna bellissima sospesa nel cielo, era la Madonna. La Vergine la guardava e le sorrideva senza dire una parola. Christiana scappò spaventata.

Nello stesso mese di ottobre si verificò anche la seconda apparizione. Alle 3 del pomeriggio, mentre si trovava nella sua stanza, le apparvero degli angeli che cantavano; la ragazza spaventata da quella visione scappò fuori di casa. Gli angeli rimasero lì per alcune ore e prima di scomparire uno di loro le disse: "Io sono l’Angelo della Pace". Di lì a poco apparve la Madre di Dio. Quando Christiana vide la Madonna crollò a terra; i parenti la credettero morta: era rigida come la pietra, dissero. La ragazza rimase incosciente per circa tre ore e quando rinvenne descrisse ai genitori la sua visione raccontando di aver visto una donna bellissima: "È troppo bella per poterla descrivere. La Signora era in piedi sulle nuvole, aveva una veste risplendente con un velo di un colore blu cielo che le copriva la testa e le scendeva sulle spalle giù fino alla schiena. Mi guardò intensamente, radiosa nei suoi sorrisi e nella sua bellezza. Fra le mani giunte sul petto teneva il Rosario…Ella mi disse: ‘Sono la Mediatrice di tutte le Grazie’".

Le apparizioni, che a detta degli esperti sembrerebbero avere molto in comune con la maggior parte delle apparizioni mariane del passato e del presente, col passare del tempo divennero sempre più frequenti, soprattutto fra il 1994 e il 1995.

Le apparizioni pubbliche richiamavano ad Aokpe un grande numero di persone. Tanti fra coloro che vi si recavano era attratti soprattutto dai miracoli solari che nel periodo delle apparizioni pubbliche avvenivano con una certa frequenza. Le apparizioni private furono numerose, durante il 1994 in certi periodi avvenivano quasi quotidianamente. Dopo l’ultima apparizione pubblica, avvenuta alla fine di maggio del 1996, le apparizioni continuano in forma privata ancora oggi anche se con minor frequenza.

Nel primo messaggio ricevuto da Christiana la Madonna le disse: "Vengo dal Cielo. Sono il rifugio dei peccatori. Vengo dal Cielo per ottenere anime per Cristo e per dare rifugio ai miei figli nel mio Cuore Immacolato. Quello che voglio da te è che preghi per le anime del Purgatorio, per il mondo e per consolare Gesù. Vuoi accettare?" – Christiana rispose senza esitazione: "Si".

"…Offri tutte le piccole sofferenze che incontrerai per consolare Gesù. Io vengo dal Cielo per purificare i miei figli e attraverso la penitenza ci sarà la purificazione".

In un messaggio del 1 marzo 1995 la Madonna ha detto: "Coloro fra i miei figli che pregano il Rosario con frequenza e impegno riceveranno molte grazie, tanto che Satana non riuscirà ad avvicinarsi a loro. Figli miei, quando siete assaliti da grandi tentazioni e problemi prendete il vostro Rosario e venite da me e i vostri problemi saranno risolti. Ogni volta che direte "Ave Maria piena di Grazia" riceverete da me molte grazie. Quelli che recitano il Rosario non potranno mai essere dannati".

In un apparizione del 21 luglio 1993 la Madonna disse a Christiana: "Prega con fervore per il mondo. Il mondo è corrotto dal peccato".

Christiana afferma senza esitazione che il più importante messaggio della Madonna è quello che ci chiede di convertirci a Dio. Invece le profezie più importanti sono quelle che parlano del Castigo che Dio sta per mandare sul mondo. Nei suoi messaggi ci sono stati diversi riferimenti ai tre giorni di buio e sembrerebbe che questo evento si verificherà quando Dio manderà il Suo Castigo sulla terra.

Per ora la Madonna vuole che Christiana continui i suoi studi per prepararsi per il compito che dovrà svolgere dopo i tre giorni di buio.

La Madonna a volte appariva a Christiana con le lacrime agli occhi, le diceva che piangeva a causa delle tante anime che vanno all’inferno e le chiedeva di pregare per loro.

La veggente, dopo aver avuto una visione di Santa Teresa di Lisieux, decise di diventare suora Carmelitana. La Madonna acconsentì alla decisione della ragazza di assumere il nome di "Christiana di Maria Bambina", scelto proprio in onore di Santa Teresa di Gesù Bambino.

La Chiesa locale si è dimostrata fin dall’inizio piuttosto favorevole alle apparizioni anche se, come l’Arcivescovo John Onaiyekan ha tenuto a precisare durante una sua visita al sito delle apparizioni, la Chiesa in questi casi è piuttosto cauta: è molto raro che approvi delle apparizioni mentre queste sono ancora in corso. Un segno importante della buona propensione delle autorità diocesane verso le apparizioni è il parere positivo alla costruzione del santuario chiesto dalla Madonna. Inoltre il vescovo Orgah ha concesso l'Imprimatur alla pubblicazione del resoconto delle apparizioni e ha dato il suo permesso ai pellegrinaggi.

 

 

Beata Anna Maria Taigi – Siena, Italia

Anna Maria Taigi

Anna Maria Taigi nacque a Siena il 29 maggio 1769 da Luigi Riannetti e Maria Masi.

Quando aveva sei anni i suoi genitori si trasferirono a Roma, a causa di problemi finanziari. Per aiutare i genitori bisognosi, si dedicò a diversi umili lavori. A vent’anni sposò Domenico Taigi, uomo pio e gran lavoratore ma con un carattere difficile, che - se non fosse per l’infinita pazienza e la carità di Anna Maria - avrebbe certamente messo in crisi il matrimonio. Lei si comporterà sempre da moglie esemplare e così l’unione durerà per tutta la vita. Anna Maria mise al mondo 7 figli (tre morirono nell’infanzia).

Per molti anni fu un’instancabile badante di infermi e poveri. Fu devotissima alla SS.ma Trinità, di Gesù Sacramento e della Passione del Signore; per la Madonna ebbe una tenerissima devozione. Il 26 dicembre 1808 abbracciò l'Ordine Secolare Trinitario.

Divenne confidente di vari papi, tra cui Pio IX, e consigliera spirituale di futuri santi come Vincenzo Pallotti, Gaspare del Bufalo, Vincenzo M. Strambi, di nobili e personaggi di curia.

Ebbe numerosi doni mistici: cadeva spesso in estasi, operava miracoli e guarigioni. Per 47 anni venne misteriosamente illuminata da un "sole luminoso" nel quale vedeva gli avvenimenti passati, presenti e futuri del mondo, lo stato delle anime, il presente e il futuro delle persone, le vicende della Chiesa.

La gente (compresi papi, cardinali e sacerdoti) iniziò a prendere sul serio questi carismi quando predisse con esattezza la morte di diversi prelati. Preannunciò numerosi eventi storici che successivamente si verificarono nei tempi e nei modi che lei aveva indicato. Predisse per esempio l’abdicazione di Carlo IV, Re di Spagna, la caduta di Napoleone, la data esatta della liberazione di Papa Pio VII. Predisse anche, con un anno di anticipo, l’elezione a Pontefice di Cardinal Mastai (futuro Papa Pio IX). Profetizzò anche la data esatta della morte di Napoleone nell’isola di Sant’Elena.

Morì il 9 giugno 1837. Fu beatificata il 30 maggio 1920 e in quell’occasione Papa Benedetto XV ebbe nei suoi confronti parole di grande lode. Il suo corpo si conserva a Roma, nella Basilica di S. Crisogono, nella Cappella a lei dedicata. A 18 anni dalla sua morte, durante la riesumazione del corpo, si scoprì che per tutto quel tempo era rimasto intatto e in stato di perfetta conservazione, come se Anna Maria fosse stata sepolta appena il giorno prima.

Consulta anche: "Lo «specchio divino» di Anna Maria Taigi" e "Le profezie della Beata Anna Maria Taigi"

 

 

Beata Madre Elena Aiello – Calabria, Italia

Madre Elena Aiello

Elena Aiello nacque il 10 aprile 1895 a Montalto Uffugo in provincia di Cosenza da Pasquale Aiello e Teresa Paglilla. Nel 1905 la madre morì ancora giovane, lasciando ben otto figli.

Ciascuno dei figli aiutava come poteva il padre, e anche Elena, sotto la guida della sorella, dava una mano nel comune lavoro di cucito, dedicando ai lavori domestici anche il suo tempo libero.

Nell'agosto 1920 la giovane Elena faceva il suo ingresso nell’Istituto delle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue. A causa delle sue gravi condizioni di salute però fu costretta ad abbandonare quasi subito il convento per far ritorno a casa.

All'età di 33 anni, nel 1928, fondò l’ordine delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo.

Madre Elena ricevette da Gesù e dalla Madonna molte rivelazioni, tra cui alcune profezie sui destini futuri della Chiesa e del mondo. Non di rado la Madre riferiva visite e colloqui avuti con defunti.

In periodo di Quaresima viveva sulla sua carne la Passione di Gesù. Ricevette dal Signore le stigmate, attraverso di esse partecipò per ben 38 anni alle sofferenze di Cristo. Il Venerdì Santo aveva anche sudorazioni di sangue. Era molto contraria al fatto di manifestare pubblicamente quello che le accadeva e faceva di tutto per sottrarsi alla curiosità della gente e agli sguardi indiscreti.

A causa di questi fenomeni straordinari, fra la gente era conosciuta come la "monaca santa". Però lei, nella sua grande modestia ed umiltà, non voleva assolutamente che le attribuissero tale nome.

Elena si era votata volontariamente alla sofferenza per diventare vittima per i peccati degli uomini e per ottenere la pace. A quanti l'avvicinavano ella ripeteva spesso: "non c'è amore senza sofferenza, come non c'è sacrificio vero senza carità".

Erano sempre numerose le persone che venivano anche da lontano per avere un colloquio con Madre Elena e cercare in lei aiuto e conforto. Aveva uno spirito di Fede vivissimo. Parlava di Gesù e della Madonna come di Persone di famiglia. Nutriva profonda devozione per la SS. Eucaristia, per la Passione di Gesù e per la Vergine SS.. La corona del Santo Rosario l'aveva costantemente avvolta al polso a portata di mano, e la sgranava in tutti i momenti liberi. Per i peccatori aveva una compassione materna; pur di salvarli non risparmiava preghiere, lacrime di sangue e martirio non solo mistico.

Il 12 giugno 1961 Madre Elena fu ricoverata all’ospedale San Giovanni in Roma. Erano le 6,19 di lunedì 19 giugno 1961, quando concluse la sua vita terrena per entrare nel Regno del Padre.

Madre Elena fu stimata e consultata con frequenza da Papa Pio XII, che le riconobbe doti di abnegazione, carità e profezia.

Il 22 gennaio 1991 Madre Elena Aiello è stata dichiarata Venerabile. Il 14 settembre 2011 è stata beatificata.

la vita; i fenomeni soprannaturali e gli studi scientifici; le rivelazioni

 

 

Beato Gioacchino da Fiore – Calabria, Italia

Busto di Gioacchino da FioreGioacchino da Fiore nasce a Celico, in provincia di Cosenza, nel 1130 circa.

Fu un grande teologo e mistico del medioevo.

La sua era una famiglia della borghesia locale e ciò gli permise di studiare a Cosenza, il centro culturale della Calabria di quel tempo. La sua formazione fu prettamente latina.

Entrò a 25 anni nell’Ordine dei Cistercensi. Trasferito a Corazzo fu ordinato sacerdote, poi eletto Abate nel 1177. Nel 1183, durante la sua permanenza nell’Abbazia di Casamari, nel Lazio, incontrò a Veroli il Papa Lucio III ed ottenne da lui la "licentia scribendi".

Le sue dottrine ed il suo ideale di vita monastica, particolarmente austera e rigorosa, lo misero in urto con il suo Ordine dal quale si staccò nel 1189 fondando a San Giovanni in Fiore, nel 1191 circa, la nuova "Congregazione Florense". Nel 1196 ebbe dal Papa Celestino III il riconoscimento del proprio Ordine.

Gioacchino acquisì grande fama di profeta ed elaborò nei suoi scritti una visione escatologica basata sull'evoluzione storica della Trinità. Egli era un fedelissimo assertore dell’unità della sostanza e della Trinità delle Persone. Questo è un motivo ricorrente in tutte le sue opere, poiché è il perno della sua teologia della storia.

Secondo la sua concezione la vita trinitaria divina si riflette in tre distinte età della storia: la prima età, che appartiene al Padre, è l’epoca trascorsa dell’antico testamento; la seconda, presente e prossima alla conclusione, è quella del Figlio; la terza, futura, è quella dello Spirito Santo ed è il completamento dell’età del Figlio.

Gioacchino teorizza anche che l’intero corso della storia del mondo è diviso in sette periodi pari ai giorni della Creazione. Ad ogni giorno della Creazione corrisponde un’epoca della storia. Dio crea il mondo durante i primi sei giorni e riposa dalle sue opere nel settimo giorno detto Sabato. Analogamente le prime sei età del mondo trascorrono nella fatica e nel travaglio. La settima si svolgerà nella pace e nella libertà. Questa settima età sabatica coincide con il Terzo Stato del Mondo, l’Età dello Spirito Santo. L’intero corso della storia, come l’Età del Padre e l’Età del Figlio, si conclude anch’esso con l’avvento dello Spirito Santo, inviato dal Padre e Dal Figlio, che opererà pienamente nel Terzo Stato del Mondo. Gioacchino colloca il proprio tempo nella parte finale della sesta età del mondo, che stava ormai per concludersi nell’imminenza della settima età o Età dello Spirito Santo.

Queste teorie, condannate dalla chiesa al IV concilio Lateranense (1215), diedero vita a un vasto movimento culturale (gioachimismo).

Gioacchino si distinse per la sua intransigenza e per la schiettezza. A Riccardo Cuor di Leone disse francamente che la sua crociata non sarebbe approdata a nulla; all’Imperatrice Costanza, che voleva confessarsi da lui, disse risolutamente: "poiché io in questo momento occupo il posto di Cristo e tu quello di Maria Maddalena penitente, lascia il tuo trono e scendi sulla terra, altrimenti io non ascolterò la tua confessione".

Gioacchino muore nell’anno 1202 a San Giovanni in Fiore.

Fra le sue opere ricordiamo: "Liber Concordiae Veteris et Novi Testamenti", "Expositio in Apocalypsim", "Liber figurarum".

I suoi scritti mettono in luce il suo spirito di penitenza, la fortezza di carattere, il distacco completo dalle cose del mondo, l’opposizione ai potenti della terra ed agli oppressori del popolo.

 

 

(Suor) Bertina Bouquillon - Francia

Suor Bertina Bouquillon, meglio nota come la suora ospedaliera di Belay, nacque nel 1800 a Sant'Omer, in Francia.

Nel 1822 prese i voti di suora ospedaliera nell'ospedale San Luigi. Ricevette le piaghe di Cristo, le stigmate, e aveva il carisma della profezia. Fra il 1828 e il 1830 Suor Bouquillon ebbe delle profezie che in seguito affidò a Padre Fulgente, cappellano del Monastero Trappista di Notre Dame des Gardes, nei pressi di Angers, in Francia, queste rivelazioni vennero poi pubblicate qualche tempo più tardi.

Morì nel 1850.

Le profezie di Suor Bertina Bouquillon

 

 

Christina Gallagher - Achill, Irlanda

Christina Gallagher

Christina Gallagher è nata a Mayo nell’isola di Achill, in Irlanda. È una casalinga dal carattere timido, è sposata e ha due figli.

Il 21 gennaio 1988 mentre era in visita da un’amica a Dublino le apparve la Madonna. Fu la prima di una lunga serie di apparizioni della Vergine Maria, di Gesù e di diversi santi. Qualche settimana più tardi iniziò a ricevere anche i primi messaggi nei quali la Vergine si presentava col titolo di "Regina della Pace". Essa affidò a Christina un pressante invito rivolto a tutta l’umanità a ritornare a Dio, "finché c’è ancora tempo" sottolineò la Madonna; al sincero pentimento per i nostri peccati e alla Confessione; alla preghiera costante del cuore, specialmente quella del Rosario; ad amare Dio nella Messa e nell’Eucarestia; ad essere uniti e ad amarci gli uni con gli altri smettendo i litigi e i giudizi verso il nostro prossimo.

Inoltre nei loro messaggi Gesù e Maria annunciano gravi calamità e avvertono che proprio i peccati degli uomini sono la causa di questi tristi eventi.

Nostra Signora mette in guardia dai veggenti che forniscono delle date: - nessun veggente credibile dà date sugli avvenimenti futuri - dice la Vergine. Eppure anche se Christina non indica date, i suoi messaggi fanno capire chiaramente che dobbiamo aspettarci di vedere la realizzazione delle profezie a breve scadenza.

La veggente è sotto la direzione spirituale di Padre Gerard McGinnity, noto studioso con un dottorato in patristica, il quale è convinto dell’autenticità delle esperienze mistiche della veggente.

Christina ha ricevuto doni mistici straordinari tra cui le piaghe di Cristo. La veggente ha le stigmate nelle mani e nei piedi e a differenza di altri mistici anche attorno alla fronte, esse ricordano la coronazione di spine di Gesù.

Nel giugno del 1996 l'Arcivescovo di Tuam, Micheal Neary, ha costituito una commissione per indagare sul caso di Cristina Gallagher. Le conclusioni della commissione sono state rese pubbliche dall'Arcivescovo stesso in una suo documento del 16 dicembre 1997 nel quale dichiara tra le altre cose: "Non è stato presentato nessun elemento di prova che possa dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio che in questa situazione si siano verificati fenomeni soprannaturali di un qualche tipo diversi da quello della fede. La Signora Gallagher e i membri del suo gruppo conservano naturalmente il diritto a credere e ad affermare le loro convinzioni che questi [fenomeni; N.d.T.] si siano verificati e continuino a verificarsi. Per quanto riguarda l'autorità ecclesiastica competente, la questione [che riguarda il carattere soprannaturale di questi fenomeni; N.d.T.] rimane aperta e non dimostrata".

I messaggi di Gesù e di Maria e la testimonianza della veggente

 

 

(San) Cirillo di Gerusalemme

Cirillo nacque a Gerusalemme attorno al 315. È santo (festa: 18.3) e padre e dottore della Chiesa. Dal 348 fu vescovo di Gerusalemme. Implicato in dispute con Acacio di Cesarea e con gli ariani fu esiliato tre volte. Nel 381 prese parte al Concilio di Costantinopoli (secondo concilio ecumenico) e a quello successivo del 382. Qui sostenne l'ortodossia cattolica. Scrisse 24 Catechesi, rivolte a neofiti e catecumeni.

Morì a Gerusalemme il 18 marzo del 386. Nel 1882, papa Leone XIII lo ha proclamato Dottore della Chiesa.

Ancora nel XX secolo, il Concilio Vaticano II richiamerà l’insegnamento di Cirillo di Gerusalemme, con quello di altri Padri, in due costituzioni dogmatiche: la Lumen gentium, sulla Chiesa, e la Dei Verbum, sulla divina Rivelazione. E ancora nel decreto Ad gentes, sull’attività missionaria della Chiesa nel mondo contemporaneo.

Consulta anche: Un quadro generale degli eventi degli Ultimi Tempi secondo la Tradizione

 

 

Don Dolindo Ruotolo

Dolindo Ruotolo

Dolindo Ruotolo nacque a Napoli il 6 ottobre 1882 da Raffaele Ruotolo, ingegnere e matematico, e da Silvia Valle, discendente della nobiltà napoletana e spagnola. La famiglia era numerosa e le entrate alquanto scarse, questo faceva sì che spesso nella sua casa si soffrisse la fame e mancassero persino vestiario e scarpe. Don Dolindo descriveva il padre come una persona molto rigida; Raffaele tra l’altro non mandò i figli a scuola, ma volle insegnargli egli stesso a leggere e scrivere, per cui la loro educazione fu molto sommaria.

Nel 1896, Dolindo e il fratello Elio vennero messi dai genitori nella Scuola Apostolica dei Preti della Missione. Nel 1899, Dolindo venne ammesso al noviziato. Il 1° giugno 1901, fece i voti religiosi e il 24 giugno 1905 venne ordinato sacerdote. Successivamente venne nominato maestro di canto gregoriano e professore dei chierici della Scuola Apostolica.

La vita da sacerdote Vincenziano fu intessuta da tanti episodi dolorosi. Dal 3 settembre 1907, fu vittima di una serie di errori e incomprensioni che lo portarono al giudizio dell’allora Sant’Uffizio. Venne sospeso dai sacramenti e fu sottoposto anche a perizia psichiatrica, dove risultò sano di mente. Ridatigli i sacramenti, fu inviato di nuovo a Napoli dove fu espulso dalla sua Comunità. Seguirono anni pieni di tormenti di ogni genere. Dovette accettare di essere esorcizzato e, considerato pazzo, fu oggetto di dolorosi attacchi da parte della stampa.

Nella sua solitudine cominciò ad avere delle comunicazioni soprannaturali, per cui scriveva quanto gli veniva rivelato, specie da santa Gemma Galgani. Il 22 dicembre 1909 Gesù gli parlò solennemente dall’Eucarestia. Durante la celebrazione eucaristica percepiva la presenza della Madonna, dei Santi e degli Angeli custodi degli astanti.

Si trasferì a Rossano in Calabria e da lì partì la richiesta di revisione, grazie anche all’aiuto di prelati amici, alcuni dei quali anche testimoni dei suoi doni soprannaturali. Nel 1910 venne finalmente riabilitato, dopo due anni e mezzo di sospensione, ma le sue tribolazioni non erano finite. Nel dicembre 1911, Don Dolindo venne nuovamente convocato dal Sant’Uffizio a Roma e nel 1921 subirà anche un processo, dove verrà condannato ed esiliato. Venne definitivamente riabilitato nel 1937.

Pur fra continui dolori ed incomprensioni, la sua vita di sacerdote, ormai diocesano, proseguì a Napoli. Fu l’ideatore dell’ “Opera di Dio”, il cui scopo era principalmente quello di promuovere una rinnovata vita eucaristica. Intorno a lui si radunavano tanti giovani, tutti di cultura elevata, che in seguito formarono l’Opera “Apostolato Stampa”. L’Opera, attraverso la stampa degli scritti di Don Dolindo, riuscì a far conoscere ovunque il suo insegnamento.

Don Dolindo non amava le delicatezze del cibo e del vestiario, sopportava il freddo e la fame e fu visto camminare nella neve senza calzini ai piedi. Riceveva tutti, per tutti pregava, per tutti soffriva. Si avvicinava ai malati più infetti e li carezzava, li baciava e là dove il ribrezzo avrebbe in altri estinto la compassione in lui suscitava la pietà.

Padre Ruotolo fu uno scrittore estremamente prolifico, i suoi scritti più importanti vanno dal monumentale “Commento alla Sacra Scrittura”, in 33 volumi, alle tante opere di teologia, ascetica e mistica. Di lui ci sono rimasti interi volumi di epistolario, scritti autobiografici e di dottrina cristiana. Raccontò la sua vita in una poderosa “Autobiografia” oggi stampata in due volumi, con il titolo “Fui chiamato Dolindo, che significa dolore”.

Nel 1960 iniziava un altro calvario per padre Dolindo, un ictus gli immobilizzò il lato sinistro, ma non riuscì a fermarlo. Dal suo tavolino continuava a scrivere alle sue “Figlie spirituali”’ sparse un po’ dovunque.

Don Dolindo Ruotolo si spense il 19 novembre 1970 all’età di 88 anni a causa di una broncopolmonite. Poco prima della sua morte, nel generale raccoglimento attorno al suo letto di morte, si era diffuso nell'aria un profumo di gigli, sentito dai presenti e accolto come stigma ultimo della sua santità.

Selezione di brani tratti da "La Sacra Scrittura - L'Apocalisse"

 

 

Don (abbé) Souffrand - Francia

Don Mathurin Souffrand nacque a La Roche-Blanche, una località nell’ovest della Francia, il 27 marzo 1755.

Nel 1780 fu nominato vicario nella parrocchia di Maumousson, di cui qualche anno più tardi divenne parroco. A causa delle persecuzioni della Rivoluzione Francese, dovette esercitare il suo ministero nella clandestinità fino al 1799.

Morì il 29 aprile 1828. Le sue profezie vennero pubblicate a Nantes nel 1872.

 

 

Don Stefano Gobbi – Milano, Italia

Don Stefano Gobbi a colloquio con Papa Giovanni Paolo II

L’8 maggio 1972, don Stefano Gobbi, un sacerdote di Milano, stava prendendo parte a un pellegrinaggio a Fatima e mentre pregava nella Cappella delle Apparizioni sperimentò un tipo di esperienza mistica chiamata locuzione interiore. Don Gobbi sentì una forza che lo spingeva alla fede nel Cuore Immacolato di Maria.

Dal Luglio 1973 don Stefano iniziò a scrivere il contenuto di queste locuzioni che continuava a ricevere. Questi messaggi che continuano ancora oggi, sono ormai più di 500 e sono pubblicati in un libro intitolato "Ai sacerdoti figli prediletti della Madonna". Per mezzo di questi messaggi, Maria iniziò a servirsi di don Gobbi come suo umile strumento per raccogliere tutti i sacerdoti che avessero accettato il Suo invito a consacrarsi al Suo Cuore Immacolato, e ad essere fortemente uniti al Papa e alla Chiesa. Nell’ottobre del 1972 don Gobbi fonda il Movimento Sacerdotale Mariano che si è ormai diffuso praticamente in tutti i paesi del mondo.

 

 

 

 

(San) Efrem

Efrem nacque a Nisibi, in Siria (oggi Nizip, nell’attuale Turchia), attorno all’anno 306.

Ricevette il battesimo a 18 anni. Quando Nisibi cadde sotto il dominio persiano, Efrem, divenuto diacono, si stabilì nel 365 definitivamente a Edessa, dove diresse una scuola. A Edessa svolse opera di apostolato e abbracciò la vita monastica.

La tradizione ce lo ricorda come uomo austero. Fu autore di una vastissima produzione in siriaco, nota solo attraverso traduzioni, che comprendeva commenti biblici, inni, omelie, discorsi, scritti polemici, dogmatici, morali.

Morì a Edessa il 9 giugno 373. Benedetto XV lo ha proclamato dottore della Chiesa nel 1920.

Consulta anche: Un quadro generale degli eventi degli Ultimi Tempi secondo la Tradizione

 

 

Eileen George – Worcester, USA

Eileen George

Eileen George vive a Worcester, Massachusetts (USA), ed è madre di otto figli. Chi l’ha conosciuta la descrive come una persona molto semplice, con un carattere gioviale e un gran senso dell’umorismo. Dai primi anni ‘80 riceve messaggi dal Signore, i quali sono stati raccolti in alcuni libri pubblicati negli Stati Uniti.

Circa dieci anni fa le fu diagnosticato un cancro allo stadio terminale e gli vennero dati pochi mesi di vita. Ma ancor oggi Eileen è viva e pur essendo gravemente ammalata - ha dovuto subire diverse operazioni - continua a svolgere senza sosta la sua attività di apostolato in tutto il mondo.

Eileen ha ricevuto sul suo corpo anche le piaghe del Signore. Ma Dio oltre alle sofferenze le ha concesso anche tante straordinarie grazie tra le quali il carisma della guarigione, il discernimento dello spirito, la bilocazione. E' stata portata diverse volte in Cielo. Ha frequenti visioni di santi e beati fra cui Tommaso D’Aquino, Caterina da Siena e Padre Pio.

Eileen ha un rapporto molto speciale con Gesù. All’età di 3 anni Dio Padre le diede Gesù come guida ed amico. La piccola Eileen inizialmente non sapeva chi fosse realmente il suo miglior amico, fu solo più tardi che comprese che si trattava di Nostro Signore.

Dopo questo percorso formativo con Gesù, durato molti anni, la mistica iniziò a sentire l’intenso desiderio di conoscere il Padre. Pregò Gesù di farle conoscere Suo Padre e dopo 30 anni di suppliche e sofferenze finalmente ottenne questa grazia. Dio Padre a Sua volta le fece conoscere la Terza Persona, lo Spirito Santo.

Dio ha affidato a Eileen George la missione di rivelare al mondo l’amore del Padre per i Suoi figli. La donna sente che il suo compito è quello di condurre le persone verso un vero rapporto di amore col Padre attraverso i Sacramenti.

Per svolgere questa sua missione, la mistica ha visitato numerosi paesi in tutto il mondo tra i quali: Italia, Bangladesh, Taiwan, Filippine, Corea, ecc., dove ha parlato complessivamente a circa 80.000 persone fra sacerdoti, suore, frati e laici.

Tantissimi religiosi e laici possono testimoniare le straordinarie guarigioni operate da questa mistica, ma lei ama precisare che le guarigioni sono operate da Cristo e non da lei. Ma l’aspetto principale che la caratterizza non è tanto il carisma della guarigione, per il quale è conosciuta in tutto il mondo, ma il suo profondo amore per la Chiesa, per i Sacramenti e specialmente per Gesù nel Santissimo Sacramento. Eileen dice: "Non potrei vivere un solo giorno senza ricevere nella Santa Comunione Colui che amo".

Il lavoro di apostolato di Eileen è in unione e completa sottomissione alla Chiesa.

La sua vita spirituale e il suo apostolato sono sotto la direzione di un sacerdote. I contenuti dei suoi libri e delle sue cassette prima di essere pubblicati vengono vagliati dal suo direttore spirituale. L’opera di apostolato e di guarigione della mistica ha avuto inizio grazie al diretto sostegno del vescovo di Worcester e continua tuttora sotto la sua guida. Tutte le numerose conferenze e i ritiri che tiene in altre diocesi vengono organizzati solo dietro espressa autorizzazione dei vescovi locali.

Sono numerosi i cardinali e i vescovi che sia negli Stati Uniti che in altri paesi del mondo supportano l’attività di Eileen George.

 

GLI EVENTI ESCATOLOGICI NELLA BIBBIA E NELLA TRADIZIONE

Gli "Ultimi Tempi" nella Tradizione della Chiesa
Gli insegnamenti dei Padri e dei Dottori della Chiesa

 

 

Per meglio comprendere il senso e la collocazione cronologica degli eventi a cui si fa riferimento nei testi riportati in questa pagina, raccomandiamo di consultare prima:

Gli eventi escatologici nella Bibbia - Introduzione
I passi principali nel Vecchio e nel Nuovo Testamento che riguardano gli "Ultimi Tempi"
I segni dei tempi negli avvenimenti dei nostri giorni (III parte)
L'Anticristo nella Tradizione e nelle rivelazioni private
 


 

 

I brani che abbiamo raccolto in questa pagina non sono rivelazioni private ma catechesi e commenti alla Sacra Scrittura di Padri e Dottori della Chiesa, teologi, e autorevoli commentatori e cronisti cristiani dei primi secoli. Essi in alcune delle loro opere, illustrano con rigore e chiarezza quelli che sono gli insegnamenti della Chiesa sulle "cose ultime", pervenuti fino a loro attraverso la tradizione apostolica.

 


 

Didachè (90-100)

 

"... negli ultimi giorni si moltiplicheranno i falsi profeti e i corruttori, e le pecore si muteranno in lupi, e la carità si muterà in odio; finché, crescendo l'iniquità, si odieranno l'un l'altro, si perseguiteranno e si tradiranno, e allora il seduttore del mondo apparirà come figlio di Dio e opererà miracoli e prodigi, e la terra sarà consegnata nelle sue mani, e compirà iniquità quali non avvennero mai dal principio del tempo.

E allora la stirpe degli uomini andrà verso il fuoco della prova, e molti saranno scandalizzati e periranno; ma coloro che avranno perseverato nella loro fede saranno salvati da quel giudizio di maledizione.

E allora appariranno i segni della verità: primo segno l'apertura nel cielo, quindi il segno del suono di tuba e terzo la resurrezione dei morti; non di tutti, però, ma, come fu detto: «Verrà il Signore e tutti i santi con lui. Allora il mondo vedrà il Signore venire sopra le nubi del Cielo»".

Didachè 16,3 [c, d]

 


 

S. Ireneo (2° secolo - Padre della Chiesa)

 

"Daniele, considerando la fine dell’ultimo regno - cioè gli ultimi dieci re fra i quali sarà stato suddiviso il regno e sui quali verrà il figlio della perdizione - dichiara che alla bestia spunteranno dieci corna e che un altro piccolo corno sorgerà in mezzo ad esse e che davanti a quest’ultimo tre di queste corna saranno divelte [...]

«[i santi] gli saranno dati in mano [all’Anticristo] per un tempo, più tempi e la metà di un tempo» [Dan 7,25] vale a dire per tre anni e sei mesi, durante i quali egli, da quando verrà, regnerà sulla terra.". [h, l]

Adversus haereses, libro V, cap. XXV,3
Ante-Nicene Fathers, Vol. 1, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

"Giovanni, il discepolo del Signore, nell’Apocalisse ha parlato di ciò che accadrà negli ultimi tempi e dei dieci re che sorgeranno allora, fra i quali sarà stato diviso l’impero che ora domina [l’impero romano]. Egli ci spiega quali saranno le dieci corna che vide Daniele. [...]

colui che deve venire [l’Anticristo] ne ucciderà tre [re], sottometterà gli altri al suo potere e sarà egli stesso l’ottavo fra di loro. Ed essi devasteranno Babilonia, la daranno alle fiamme, consegneranno il loro regno alla bestia e perseguiteranno la Chiesa. Dopo di ciò essi saranno distrutti dalla venuta di nostro Signore. [...]

Le dieci dita dei piedi sono, perciò, i dieci re fra i quali verrà diviso il regno". [h, l]

Ibid., libro V, cap. XXVI,1

 

"Attraverso eventi che accadranno al tempo dell’Anticristo, sarà manifesto che egli, essendo un apostata e un bandito, è ansioso di essere adorato come Dio; e che, sebbene semplice schiavo, desidera essere proclamato re.

Perché egli, essendo in possesso di tutto il potere del diavolo, verrà non come re giusto né come legittimo re sottomesso a Dio, ma come empio, ingiusto e senza legge; come apostata, iniquo e omicida; come un bandito, che ricapitola in sé tutta l’apostasia del diavolo, rigettando gli idoli per persuadere (gli uomini) che egli stesso è Dio, elevando sé stesso come unico idolo, avendo in lui i molteplici errori degli altri idoli.

Questo egli lo fa, in modo che coloro che adorano il diavolo per mezzo di molte abominazioni, possano servirlo in questo idolo...". [d, h, l]

Ibid., libro V, cap. XXV,1

 

"L’Anticristo ingannerà gli ebrei ad un punto tale che essi lo accetteranno come Messia e lo adoreranno". [c]

 

"Al tempo del suo regno, l’Anticristo disporrà che Gerusalemme venga ricostruita in magnificenza, ne farà una grande e popolosa città, seconda a nessun’altra nel mondo, e ordinerà che il suo palazzo venga costruito lì". [c]

The Catholic Encyclopedia, Revised and enlarged edition, 1936

 

"Enoch, poiché piacque a Dio, fu trasferito col medesimo corpo nel quale era piaciuto a Lui, prefigurando così la traslazione dei giusti. Anche Elia fu assunto così com’era nella sostanza plasmata [nella forma umana], annunziando profeticamente l’assunzione di coloro che sono spirituali: il corpo non impedì loro la traslazione e l’assunzione; [...] Ora dove fu posto il primo uomo? Nel paradiso, senza dubbio, secondo ciò che dice la Scrittura: «Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato». Di lì fu cacciato in questo mondo per la sua disobbedienza. Perciò anche i presbiteri, discepoli degli Apostoli, dicono che coloro che furono trasferiti vennero portati colà - per i giusti infatti che possiedono lo Spirito è preparato il paradiso, dove fu trasportato anche l’Apostolo Paolo udendo parole indicibili per noi adesso [cfr. 2 Cor 12,4] - e ivi rimangono fino alla fine del mondo, pregustando l’incorruzione. [...]

Quelli che furono trasferiti [Enoch ed Elia] vivono secondo il modello della futura lunghezza dei giorni". [h, i, l]

Ibid., libro V, cap. V,1-2

 


 

S. Ippolito (3° secolo - Padre della Chiesa)

 

"Il Grande Monarca francese, che sottometterà tutto l’Oriente, verrà verso la fine del mondo". [a, d, l]

 

"Vi esporrò [...] la descrizione della fine, e in particolare della seduzione di tutto il mondo da parte del nemico e diavolo; e dopo queste cose, della seconda venuta di nostro Signore Gesù Cristo". [h, l]

A discourse by Hippolytus, bishop and martyr, on the end of the world, the antichrist, and the second coming of our Lord Jesus Christ, II
Ante-Nicene Fathers, Vol. 5, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

"[...] tutti andranno appresso alle proprie voglie. I figli metteranno le mani addosso ai genitori [...] il marito porterà la propria moglie in giudizio come se fosse una criminale. I padroni tiranneggeranno senza pietà i loro servi, e i servi assumeranno una condotta indisciplinata verso i propri padroni.

Nessuno avrà rispetto per i capelli grigi degli anziani, e nessuno avrà compassione della bellezza dei giovani. I templi di Dio saranno come case e ci sarà dappertutto la distruzione delle chiese. Le Scritture saranno disprezzate e si canteranno ovunque le canzoni dell’avversario. Le fornicazioni, gli adulteri e gli spergiuri riempiranno la terra; e dopo questi, stregonerie, incantesimi e divinazioni seguiranno con ogni forza e fervore.

[...] fra coloro che si professano cristiani sorgeranno allora falsi profeti, falsi apostoli, impostori, seminatori di discordie, malfattori, mentitori gli uni contro gli altri, adulteri, fornicatori, briganti, avidi, spergiuri, mendaci, pieni di odio verso gli altri. I pastori saranno come lupi; i sacerdoti abbracceranno la menzogna; i monaci brameranno le cose del mondo; i ricchi diverranno duri di cuore; i governanti non aiuteranno i poveri; il potente ripudierà ogni compassione; i giudici toglieranno giustizia al giusto e, accecati dalla corruzione, emetteranno verdetti iniqui". [h, l]

Ibid., VII

 

"E cosa devo dire in merito agli uomini, quando gli elementi stessi perderanno il loro ordine? Ci saranno terremoti in ogni città e pestilenze in ogni paese; tuoni mostruosi e lampi spaventosi bruceranno case e campi. Tempeste di vento sconvolgeranno enormemente mare e terra; e sulla terra ci sarà infertilità, e un fragore nel mare, [...] e la distruzione degli uomini.

Ci saranno segni nel sole e segni nella luna, aberrazioni nelle stelle, afflizioni di nazioni, sconvolgimenti nell’atmosfera, scariche di grandine sulla faccia della terra, inverni di eccessiva inclemenza, diverse gelate, inesorabili venti torridi, tuoni imprevisti, conflagrazioni inattese; e in generale, lamenti e dolore su tutta la terra, senza consolazione". [h, l]

Ibid., VIII

 

"La testa d’oro dell’immagine del leone [in Daniele capp. 2 e 7] indica i babilonesi; il petto e le braccia d’argento e l’orso rappresentano i persiani e i medi; il ventre e le cosce di bronzo e il leopardo stanno a significare i greci, che mantennero la sovranità dal tempo di Alessandro; le gambe di ferro e la bestia spaventosa e terribile simboleggiano i romani, che esercitano la sovranità attualmente; le dita dei piedi, che erano in parte d’argilla e in parte di ferro, e le dieci corna erano emblemi dei regni che devono ancora sorgere; l’altro piccolo corno che spunta fra di esse indica l’Anticristo in mezzo a loro [fra quei dieci regni]; la pietra che percuote la terra e porta il giudizio sul mondo è Cristo. [...]". [h, l]

On Christ and Antichrist, 28
Ante-Nicene Fathers, Vol. 5, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

N.B.: nella traduzione di questo brano, le citazioni bibliche di S. Ippolito sono state adattate in base alla Bibbia della CEI..

 

"E con questo nuovo corno non si intende altro che l’Anticristo che deve ristabilire il regno degli ebrei. E le tre corna che devono essere divelte stanno a significare tre re, cioè quelli dell’Egitto, della Libia e dell’Etiopia, che egli distruggerà [...], e quando avrà trionfato su di essi, essendo egli un feroce tiranno, scatenerà tribolazioni e persecuzioni contro i santi, innalzando se stesso contro di essi". [h, l]

A discourse by Hippolytus, bishop and martyr, on the end of the world, the antichrist, and the second coming of our Lord Jesus Christ, XVI
Ante-Nicene Fathers, Vol. 5, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

"Inoltre, egli amerà soprattutto la nazione degli ebrei. E con tutti questi opererà segni e terribili prodigi, non prodigi veri ma falsi, così da ingannare i suoi empi pari. Perché se fosse possibile sedurrebbe anche gli eletti [...]". [h, l]

Ibid., XXIII

 

"L’anticristo nascerà dalla tribù di Dan". [h, l]

Ibid., XIX

 

"All’inizio quell’uomo ingannatore e iniquo [l’Anticristo] rifiuterà, con astuto inganno, una tale gloria, ma gli uomini insistendo e rimanendo dalla sua parte lo dichiareranno re. [...] Allora, quando sarà stato elevato al suo regno, dichiarerà la guerra e nella sua collera sgominerà tre potenti re - cioè, i re dell’Egitto, della Libia e dell’Etiopia. E dopo ciò, erigerà il tempio a Gerusalemme, lo ripristinerà in breve tempo e lo consegnerà agli ebrei. E allora si insuperbirà verso ogni uomo; proferirà bestemmie anche contro Dio [...] quando Daniele disse: «stringerò la mia alleanza per una settimana» egli indicava sette anni; una metà della settimana è per la predicazione dei profeti, e durante l’altra mezza settimana - cioè, durante tre anni e mezzo - l’Anticristo regnerà sulla terra. E dopo di ciò, il suo regno e la sua gloria gli verranno tolti". [h, l]

Ibid., XXV

 

"In presenza di chi lo osserva, egli farà vedere che tutti gli elementi della terra e del mare gli sono sottomessi nella potenza della sua ingannevole manifestazione". [h, l]

Ibid., XXVI

 

"[A causa dei miracoli di Enoch ed Elia] In quel tempo non cadrà rugiada dal cielo né pioggia dalle nuvole, e la terra non produrrà frutti. Il mare emanerà un terribile fetore, perché i fiumi si saranno prosciugati e l’acqua fresca non affluirà più ad esso dai torrenti di montagna. Le pestilenze si diffonderanno in tutto il mondo e, poiché saranno rimaste poche persone a seppellire, la terra in molte località sarà disseminata di cadaveri.

Dappertutto regneranno lutto inconsolabile, lamenti e pianto. Gli uomini considereranno fortunati quelli che sono morti prima di loro. Alla fine gli uomini cercheranno l’aiuto dell'Anticristo, e poiché egli non sarà in grado di aiutarli arriveranno alla conclusione che non è Dio. Quando finalmente comprenderanno quanto grossolanamente egli li abbia ingannati, cercheranno Gesù Cristo. La gente allora getterà via oro e argento e nessuno si fermerà neanche a raccoglierli". [c]

"Details concerning the Antichrist", Dr. Franz Spirago,
R. Von Acken, Lingen, Hanover, Germania

 

"Il Suo primo avvento [di Cristo] ebbe come precursore Giovanni Battista; il secondo [avvento], nel quale Egli dovrà venire nella gloria, vedrà la manifestazione di Enoch ed Elia [...] Perché Egli non ci lascerà neanche allora senza profeti, ma ce li manderà per la nostra istruzione e rassicurazione, e per metterci in guardia sulla venuta dell’avversario". [h, l]

A discourse by Hippolytus, bishop and martyr, on the end of the world, the antichrist, and the second coming of our Lord Jesus Christ, XXI
Ante-Nicene Fathers, Vol. 5, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

"[...] questo è ciò che i profeti Enoch ed Elia predicheranno: non credete al nemico che deve venire ed essere visto; perché egli è un avversario, corruttore e figlio di perdizione, e vi inganna...". [d, h, l]

Ibid., XXIX

 

"Perché egli [Daniele nel cap. 9] dice: «[L’Anticristo] stringerà una forte alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l'offerta». Con «una settimana», perciò, egli intendeva l’ultima settimana che dovrà esserci alla fine del mondo intero, e di questa settimana i due profeti Enoch ed Elia ne occuperanno la metà. Perché essi predicheranno vestiti di sacco per 1260 giorni [cfr. Ap 11,3], proclamando il pentimento ai popoli di tutte le nazioni". [h, l]

On Christ and Antichrist, 43
Ante-Nicene Fathers, Vol. 5, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

"ed essi [Enoch ed Elia] opereranno segni e prodigi con l’obiettivo di far vergognare e pentire gli uomini, anche con questi mezzi, a causa della loro smodata iniquità ed empietà. «E se qualcuno pensasse di far loro del male, uscirà dalla loro bocca un fuoco che divorerà i loro nemici. Essi hanno il potere di chiudere il cielo, perché non cada pioggia nei giorni dell’avvento dell’Anticristo, e di cambiare l'acqua in sangue, e di colpire la terra con ogni sorta di flagelli tutte le volte che lo vorranno». E quando avranno proclamato tutte queste cose essi cadranno a fil di spada, uccisi dall’accusatore". [h, l]

A discourse by Hippolytus, bishop and martyr, on the end of the world, the antichrist, and the second coming of our Lord Jesus Christ, XXI
Ante-Nicene Fathers, Vol. 5, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

 

"Ma questi giorni faranno rapidamente il loro corso e il regno del seduttore ed anticristo verrà rapidamente soppresso. E poi, alla fine, in un batter d’occhio le cose di questo mondo passeranno, il potere dell’uomo sarà cancellato e tutte le cose visibili saranno distrutte". [h, k, l]

Ibid., XXXV

 

"Dovendosi compiere allora tutte queste cose, carissimi, essendo stata divisa in due parti la settimana, essendosi manifestato l’abominio della desolazione, avendo i due profeti e precursori del Signore terminato la loro missione, ed avvicinandosi infine l’intero mondo alla fine, cosa resta se non la venuta dal cielo del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, che noi abbiamo atteso con speranza? Egli porterà la conflagrazione e il giusto giudizio su tutti coloro che non hanno voluto credere in Lui". [h, l]

On Christ and Antichrist, 64
Ante-Nicene Fathers, Vol. 5, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

"Ci saranno i nuovi cieli e la nuova terra". [h, l]

A discourse by Hippolytus, bishop and martyr, on the end of the world, the antichrist, and the second coming of our Lord Jesus Christ, XXXVII
Ante-Nicene Fathers, Vol. 5, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

N.B.: secondo alcuni studiosi l'autore di "A discourse by Hippolytus, bishop and martyr, on the end of the world, the antichrist, and the second coming of our Lord Jesus Christ" potrebbe non essere Ippolito, o più probabilmente il testo è arrivato fino a noi subendo parziali rimaneggiamenti: risulta infatti evidente che alcune parti non possono essere state scritte nel periodo in cui è vissuto Ippolito. Pur in considerazione di tali incongruenze, il testo conserva comunque un indiscutibile valore per lo studio dell'escatologia nel periodo patristico.

 


 

Lattanzio (3-4° secolo - Padre della Chiesa)

 

"Con l’approssimarsi della fine di questo mondo, la condizione delle faccende umane deve subire un cambiamento e, con il prevalere della malvagità, peggiorare.

Dopo la nascita dell’Anticristo, la maggior parte delle persone possiederanno qualcosa che hanno rubato, saranno avide, senza Dio, egoiste, dure di cuore. La giustizia sarà scomparsa dalla terra, gli uomini non conosceranno legge, ordine né disciplina. Di assassini e di ladri ne sarà pieno il mondo intero. I sacerdoti si comporteranno come lupi, daranno poca importanza alle cose spirituali e vivranno con donne. Empietà, lussuria e lascivia regneranno nel mondo". [a]

 

"La giustizia diminuirà a tal punto e l’empietà, l’avarizia, il desiderio e la lussuria avranno una crescita tale che se per caso ci sarà qualche uomo buono, esso sarà preda del malvagio e sarà attaccato da ogni parte dalle persone corrotte; mentre solo il malvagio vivrà nell’abbondanza, e il buono sarà afflitto da calunnie e indigenza. Ogni giustizia sarà stravolta e le leggi saranno cancellate. Allora nessuno avrà niente, tranne ciò che è stato ottenuto o difeso con la mano: sfrontatezza e violenza possederanno tutte le cose.

Non ci sarà fede fra gli uomini, né pace, benevolenza, vergogna o verità; e così non ci sarà neanche sicurezza, governo né alcuna tregua dai mali. Perché tutta la terra sarà in uno stato di tumulto.

Ovunque infurieranno guerre; tutte le nazioni saranno in armi e si combatteranno a vicenda; gli stati confinanti ingaggeranno conflitti gli uni contro gli altri [...] Allora la spada attraverserà il mondo, falciando tutto, [...] e gettando a terra ogni cosa come si fa con la messe [...] la causa di questa desolazione e confusione sarà questa: perché il nome «romani», dai quali è governato oggi il mondo, sarà tolto di mezzo dalla terra [...] Allo stesso modo anche altri regni del passato, sebbene avessero prosperato per lungo tempo, vennero nondimeno distrutti. Infatti si dice che gli egiziani, i persiani, i greci e gli assiri ebbero il dominio del mondo; e dopo la distruzione di tutti loro, il potere andò ai romani [...]". [a, h, l]

Divinae Institutiones, libro VII, 15
Ante-Nicene Fathers, Vol. 7, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

"Il tempo del «si leverà nazione contro nazione» verrà dopo la nascita dell’Anticristo, (e allora) il mondo sarà spogliato della bellezza attraverso la distruzione degli uomini". [a]

 

"Quando la fine dei tempi sarà vicina, un grande profeta sarà inviato da Dio per condurre gli uomini alla conoscenza di Dio, ed egli riceverà il potere di fare cose meravigliose. Dove gli uomini non lo ascolteranno, egli chiuderà il cielo e farà sì che trattenga le sue piogge; cambierà le loro acque in sangue e li tormenterà con sete e fame; e se qualcuno tenterà di nuocergli, dalla sua bocca uscirà fuoco e brucerà quell’uomo. Attraverso questi prodigi e poteri egli porterà molti al culto di Dio: e quando le sue opere saranno compiute, un altro re sorgerà dalla Siria, nato da un spirito maligno, il sovvertitore e il distruttore della razza umana (l’Anticristo) [...]

Ma quel re [l’Anticristo] non sarà soltanto sommamente ignobile ma anche profeta di falsità; si proclamerà e si farà chiamare Dio, e ordinerà che venga adorato come il figlio di Dio; e gli sarà dato potere di operare segni e prodigi, attraverso i quali potrà indurre gli uomini ad adorarlo.

Egli ordinerà al fuoco di scendere dal cielo, al sole di mantenere e abbandonare il suo corso, a un’immagine di parlare [...] attraverso questi miracoli in molti, persino fra le persone sagge, saranno irretiti. Allora tenterà di distruggere il tempio di Dio, e perseguiterà i giusti; e ci saranno afflizione e tribolazioni come mai dall’inizio del mondo.

Quanti gli crederanno e si uniranno a lui, saranno da lui marchiati come pecore, ma coloro che rifiuteranno il suo marchio fuggiranno sulle montagne o, se verranno catturati, saranno uccisi con sofisticate torture. Egli inoltre avvolgerà i giusti con i libri dei profeti e poi li brucerà; e gli sarà dato potere di devastare tutta la terra per 42 mesi.

Quello sarà il tempo in cui la virtù sarà rigettata e l’innocenza sarà odiata [...] non saranno preservati né legge, né ordine, né disciplina militare; nessuno avrà rispetto per i capelli bianchi [...] tutte le cose saranno confuse [...] e contro le leggi della natura. Quindi la terra sarà devastata, come da un spoliazione comune. Quando accadranno queste cose, allora i giusti e coloro che seguono la verità si separeranno dai malvagi e si rifugeranno in luoghi isolati". [a, h, l]

Ibid., VII, 17

 


 

S. Cirillo di Gerusalemme (4° secolo - Padre e Dottore della Chiesa)

 

"[...] Noi annunziamo non solo una ma due venute del Cristo, la seconda molto più splendida della prima, perché questa si compì con il segno della pazienza mentre la seconda si realizzerà nel trionfo della sua divina regalità. [...]

Dunque non solo crediamo fermamente nella sua prima venuta, ma ne attendiamo anche la seconda. [...] Il Signore allora verrà non per essere giudicato un’altra volta ma per giudicare quelli che l’hanno giudicato. [...]

E queste due verità di fede quindi, seguendo la tradizione, vi annunziamo: noi crediamo in colui che ascese al cielo e siede alla destra del Padre, in colui che verrà a giudicare i vivi e i morti e il cui regno non avrà fine. [...]

Nostro Signore Gesù Cristo verrà dunque dal cielo. Verrà nella gloria nell’ultimo giorno, quando questo mondo sarà prossimo alla fine. Questo mondo infatti avrà fine e sarà creato un mondo nuovo totalmente diverso da quello di prima.

Allora sarà rinnovata la terra sommersa da corruzioni, furti, adultèri e ogni genere di peccati, il mondo bagnato di sangue misto a sangue, perché non resti colma di iniquità questa meravigliosa abitazione dell’uomo: passerà questo mondo e ne verrà inaugurato uno migliore. Vuoi una testimonianza di quel che ti dico?

Ascolta le parole di Isaia che profetò: «Il cielo sarà aperto come un libro, e tutte le stelle cadranno come le foglie di una vite, come cadono le foglie da un fico», e quelle del Vangelo che recita: «Il sole si oscurerà, la luna perderà il suo splendore e gli astri cadranno dal cielo». Non affliggiamoci quasi che dovessimo noi soli subire la morte, anche gli astri finiranno.

Forse saranno anch’essi risuscitati, perché il Signore fa ruotare i cieli non per distruggerli ma per farli risorgere più belli. Ascolta quel che dice il profeta Davide: «O Signore, in principio tu hai fondato la terra, e sono opera delle tue mani i cieli, essi periranno ma tu rimani». Si può invero osservare che qui è detto che periranno, ma si legga il seguito dove è detto con chiarezza in che modo periranno: «Tutti si logorano come veste, come un abito tu li muterai ed essi passeranno». Ora, se per l’uomo è detto che perisce ma attende la risurrezione e in tal senso sta scritto che «il giusto perisce ma nessuno ci bada», anche per i cieli noi attendiamo la risurrezione benché sia scritto che «il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue».[...]

Passeranno dunque le cose che ora vediamo e verranno quelle migliori che attendiamo; ma nessuno pretenda sapere quando: «Non spetta a voi - sta scritto - conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta». Non devi né temerariamente pretendere ti sia rivelata la data dell’evento, né supinamente adagiarti nel sonno della tua ignoranza: «Vegliate - sta anche scritto - perché nell’ora in cui non l’aspettate verrà il Figlio dell’uomo».

Eppure, dovevamo pur conoscere i segni della fine.

Perché potessimo attendere il Cristo senza cadere nell’errore micidiale di credere alle fuorvianti menzogne dell’Anticristo, la Provvidenza divina mosse la volontà degli apostoli a farne richiesta al Maestro di verità. Si avvicinarono a lui e gli chiesero: «Dicci quando accadranno queste cose: quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo?». [...]

Ed ecco le parole che allora uscirono dalla sua divina e venerabile bocca: «Badate che nessuno abbia a sedurvi». [...]

Sono parole che vi invitano tutti a fare attenzione. Non vogliamo qui parlarvi tanto di un fatto passato, storico, quanto di un evento futuro, profetico, che certamente si avvererà; non perché siamo noi a profetare - non ci crediamo degni di tanto -, ma perché ce ne mette a parte e ce ne addita i segni la Scrittura. [...]

Sta scritto: «Badate che nessuno abbia a sedurvi, perché tanti verranno a dirvi in mio nome: 'Io sono il Cristo', e sedurranno molti». [...]

Passiamo ora a un secondo segno profetico: «Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerra». [...]

Ma altri malanni accompagneranno questo segno: «Vi saranno in varie regioni fame e pestilenza». E ci sarà ancora altro: «Appariranno nel cielo fenomeni terrificanti e grandi tempeste», «Vigilate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore verrà».[...]

Ma noi cerchiamo al nostro interno un segno della parusia. Da uomini di Chiesa vogliamo conoscere quale segno ci sarà nella Chiesa.

Ce lo dice il Signore: «Molti allora rimarranno scandalizzati per il fatto che gli uni tradiranno gli altri, e si odieranno a vicenda». Non turbarti quindi se senti parlare di lotte fino al sangue di vescovi contro vescovi, clero contro clero, laici contro laici. Tutto ciò infatti è stato predetto; non guardare tanto a quel che accade ora quanto a quel che è stato predetto. [...]

Come puoi meravigliarti quando vedi che c’è chi odia il fratello anche tra i vescovi, dal momento che ci fu uno che si rivelò traditore anche tra gli apostoli?

Questo segno però si riscontrerà non solo tra i capi della Chiesa ma anche tra i laici, perché sta scritto che «con il moltiplicarsi dell’iniquità, in tutti si raffredderà l’amore per i fratelli». E anche tra di voi qui presenti, chi può vantare un amore del prossimo senza infingimenti? [...]

Terzo segno profetico puoi considerare quello di cui sta scritto: «Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine». [...]

Quale segno verrà dopo il terzo? Lo dice il Vangelo subito dopo: «Quando dunque vedrete l’abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo, chi legge comprenda», e poi aggiunge: «Allora se qualcuno vi dirà: 'Ecco, il Cristo è qui', oppure: 'È là', non ci credete». L’odio fraterno infine introdurrà l’Anticristo, alla cui venuta già prepara conforme accoglienza il diavolo provocando divisioni tra i popoli. Dio non voglia che corriate incontro all’avversario voi qui presenti o altri servi di Cristo dovunque si trovino.

Di lui scrisse l’Apostolo additandolo come segno indubbio: «Prima infatti dovrà avvenire l’apostasia e dovrà essere rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio. Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, vi dicevo già queste cose? Ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora. Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene; solo allora sarà rivelato l’empio che il Signore distruggerà con il soffio della sua bocca annientandolo all’apparire della sua venuta. La sua venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina».[...]

La venuta del vero Cristo, del Figlio Unigenito del Padre, non avrà luogo come la prima volta dalla terra. Non uscire neppure per vedere chi nel deserto vanta delle visioni: «Se qualcuno vi dirà: 'Ecco il Cristo è qui, ecco è là', non ci credete». Non guardare alla terra, perché il Signore scenderà dal cielo: non più nell’isolamento come nel primo avvento ma in compagnia di molti e scortato da miriadi di angeli; non più nel nascondimento come rugiada nel vello, ma nel pieno splendore della luce folgorante da lui stesso preannunziata: «Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo»; «Vedranno il Figlio dell’uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria, ed egli manderà i suoi angeli con una grande tromba, ecc.». [...]" [e]

"Ma il diavolo interviene con la sua malizia, calcolando come poter screditare il vero facendogli precedere il falso: la prima volta prevenendo l’avvento nella carne e la generazione verginale col suscitare tra gli idolatri miti di falsi dèi generanti e generati da donne; così pure la seconda volta l’avversario, prendendo l’abbrivo dall’attesa dei semplici e specialmente di quelli della circoncisione, preverrà l’avvento del vero Cristo col suscitare un uomo dedito alla magia e molto esperto in ogni arte malefica di venefici e incantesimi, che usurperà il potere imperiale tra i romani e il nome di Cristo tra i giudei, per trarre in inganno i pagani con prestidigitazioni magiche e i giudei con il nome del Messia che ancora attendono. [...]

L’Anticristo di cui abbiamo parlato verrà però quando l’impero romano avrà esaurito il suo tempo e sarà ormai vicina la fine del mondo. Dieci imperatori in diverse regioni contemporaneamente occuperanno allora il potere supremo di Roma, e dopo questi imperatori contemporanei verrà come undicesimo l’Anticristo.

Egli usurperà con arti magiche l’impero romano, umiliando tre degli imperatori suoi predecessori e assoggettando gli altri sette al suo dominio. Dapprincipio si mostrerà ragionevole e saggio, simulando benignità, moderazione e clemenza; ma dopo aver tratto i giudei a seguirlo come il Messia aspettato, ingannandoli con i segni e i prodigi della sua menzognera magia, in seguito sopravanzerà per comportamenti disumani e iniqui gli ingiusti ed empi suoi predecessori, segnalandosi per comportamenti malvagi e sanguinari, tirannici e impietosi. Sarà versipelle e maldisposto con tutti, ma specialmente con noi cristiani.

Tale strapotere durerà soltanto tre anni e sei mesi, perché lo sperderà nel secondo avvento glorioso dal cielo il Figlio Unigenito di Dio, il nostro Signore e Salvatore, il vero Cristo che col soffio della sua bocca sopprimerà l’Anticristo ricacciandolo nel fuoco della geenna. [...]" [c, e]

"Ciò che insegniamo non è frutto di una nostra ricerca sofistica, ma è dottrina appresa dalle Sacre Scritture ammesse dalla Chiesa, soprattutto dalla profezia di Daniele che abbiamo appena letta, secondo l’interpretazione che ne diede lo stesso arcangelo Gabriele dicendo precisamente: «La quarta bestia significa che ci sarà sulla terra un quarto regno che supererà ogni altro impero». Secondo la tradizione esegetica della Chiesa, il quarto regno è l’impero romano: il primo regno, famoso, fu quello degli assiri; il secondo quello dei medi e dei persiani; il terzo successivo quello dei macedoni; il quarto è dunque l’impero romano.

L’interpretazione di Gabriele così continua nel testo immediatamente successivo: «Le dieci corna significano che dieci re sorgeranno da quel regno e dopo di loro ne seguirà un altro che supererà nel male i precedenti - dice tutti i precedenti, non solo i dieci -; abbatterà tre re - ovviamente: tre dei dieci di cui ha parlato; non considerando re i tre abbattuti, egli regnerà come ottavo -; e proferirà insulti contro l’Altissimo». Sarà cioè un uomo bestemmiatore e iniquo, né succederà in modo legittimo nell’impero in quanto con arti magiche occuperà il trono che non ha ereditato dagli avi. [...]

[Paolo] dice: «La sua venuta avverrà nella potenza di satana, con tutta la sua virtù, con ogni specie di segni e prodigi menzogneri».

Con queste parole oscure addita nell’Anticristo lo strumento per cui satana opererà con tutta la strapotenza che lo distingue. Allora infatti, sapendo ineluttabilmente prossimo il suo giudizio, satana non combatterà più come ora è solito per via dei suoi emissari, ma verrà personalmente «con ogni specie di segni e prodigi menzogneri». Come palese padre di menzogna compirà di fatto opere menzognere, sicché le folle crederanno che egli risusciti un morto senza veramente risuscitarlo, faccia camminare degli storpi e restituisca la vista a dei ciechi senza operare veramente tali guarigioni. [...]

Paolo aggiunge: «L’avversario s’innalzerà sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto - cioè al di sopra di ogni divinità idolatrica che sarà in odio all’Anticristo -, fino a sedere nel tempio di Dio». Di quale tempio parla? Di quello giudaico ormai distrutto, non di questo in cui ora stiamo, non sia mai!

Perché lo diciamo? Non per gratificare noi stessi. Se si presenterà ai giudei come Cristo con la pretesa di essere da loro adorato, lo farà per sedurli più facilmente: col prendersi cura della ricostruzione del tempio di Salomone vorrà farsi credere della stirpe di Davide. Ma, come ha predetto il Salvatore, l’Anticristo verrà quando del tempio giudaico non sarà rimasta pietra su pietra. Quando per vetustà o per demolizione, in vista di ricostruzione o altro, saranno crollate tutte le pietre - non dico quelle della cinta esterna, ma quelle dove all’interno del tempio si trovavano i cherubini -, allora l’Anticristo verrà «con ogni specie di segni e prodigi menzogneri» a infierire contro tutti gli idoli.

Dapprincipio simulerà indulgenza e benignità, ma poi dimostrerà la sua inflessibilità e brutalità, soprattutto contro i santi di Dio. Sta scritto infatti: «Io intanto stavo guardando e quel corno muoveva guerra ai santi», e altrove: «Vi sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai stato sulla terra dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo». Sarà un mostro di ferocia, un dragone immenso contro cui l’uomo non potrà averla vinta, una belva sempre pronta a divorare. La Sacra Scrittura ci darebbe argomento per parlarne a lungo, ma per non passare la misura non ne diremo più altro. [...]

Perciò il Signore, conoscendo quanto sia grande la forza del nostro avversario, ebbe pietà dei giusti dicendo: «Quelli che sono in Giudea fuggano ai monti».[...]

Vero è che «vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall’inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà»; ma rendiamo grazie a Dio che ha limitato a pochi giorni il tempo della tribolazione, secondo sta scritto: «In considerazione degli eletti il periodo di quei giorni sarà accorciato». L’Anticristo regnerà solo tre anni e mezzo. La nostra affermazione non si basa sugli Apocrifi ma su Daniele, che infatti disse: «Gli saranno dati in mano per un tempo, più tempi e la metà di un tempo». Un tempo significa l’anno in cui andrà sempre più consolidandosi il suo avvento; più tempi sono altri due anni di iniquità che aggiunti al primo anno risultano tre; la metà di un tempo è costituita da sei mesi. Daniele torna a fare la stessa profezia anche altrove: «Egli giurò per colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero compiute fra un tempo, più tempi e la metà di un tempo». Si è giunti forse a questa interpretazione anche per via dell’espressione «milleduecentonovanta giorni», cui fa seguito l’altra: «Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni».[...]

Ma quale sarà la beatitudine dei santi che allora subiranno il martirio per Cristo?

Quanti infatti lo subiranno allora, io dico, sopravanzeranno tutti i martiri precedenti che ebbero a lottare soltanto contro degli uomini. Quelli che testimonieranno ai tempi dell’Anticristo dovranno combattere contro lo stesso satana, mentre quanti testimoniarono nelle precedenti persecuzioni furono condannati a morte da imperatori che non simulavano risurrezioni di morti né ostentavano la loro potenza con segni e falsi prodigi. Inoltre, la perversa provocazione alla paura e all’apostasia allora sarà tale «da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti». [...]

Dio sopporta l’iniquità delle persecuzioni che oggi si susseguono come allora, e la permetterà anche alla fine dei tempi; non perché non abbia il potere di impedirla, ma perché è suo costume elargire la corona alla pazienza: dei suoi atleti come dei suoi profeti e apostoli. Opera così perché essi traggano da un tempo breve di sofferenza un’eredità eterna nel regno celeste.

Dice Daniele: «In quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro - ovviamente, nel libro della vita -; tra i tanti che dal sonno sotto un cumulo di terra si risveglieranno, gli uni andranno alla vita eterna e gli altri alla vergogna dell’infamia eterna; i saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento, coloro che avranno indotto molti alla giustizia brilleranno come le stelle per sempre».[...]

Pensa quindi ad assicurarti la salvezza, o uomo. Ricorda i segni dell’Anticristo che ti ho indicato. Ricordali non solo per te, ma per comunicarli generosamente a tutti. [...]

Ma noi siamo in attesa del Signore che verrà al suono delle trombe angeliche sulle nubi del cielo.

Allora dapprima risorgeranno i morti in Cristo, ma i santi ancora in vita saranno senz’altro rapiti sulle nubi per ricevere in premio delle lotte sovraumane affrontate gli onori sovraumani meritati da tante fatiche. Ne dà testimonianza l’Apostolo: «Il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo: prima risorgeranno i morti in Cristo; noi superstiti quindi saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell’aria, e così saremo sempre col Signore». [...]

Ecco ora come riconosceranno la voce del passero. Quale voce? Vediamo: «Il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo». L’arcangelo chiamerà tutti dicendo: «Svegliatevi, perché viene il Signore, andategli incontro!».

La discesa del Signore, dice Davide, sarà terribile: «Il nostro Dio apparirà in modo che tutti lo vedano, e non verrà nel silenzio; davanti a lui si accenderà un fuoco divorante, e intorno a lui si scatenerà la tempesta, ecc.». Quando il Figlio dell’uomo tornerà al Padre sulle nubi del cielo, come abbiamo or ora letto nella Scrittura, scorrerà un fiume di fuoco che roverà gli uomini; facendone rifulgere di più l’oro delle opere buone e bruciandone tra le sue fiamme la fragile paglia delle opere inconsistenti. Ci attende il Padre, «assiso sul trono, con la sua veste candida come la neve e i capelli del capo candidi come la lana».

Cosa significa questo linguaggio umano? Che Dio non può regnare su quanti siano macchiati di peccato.

Perciò egli disse: «Renderò bianchi come neve e come lana i vostri peccati». Le immagini si riferiscono alle persone, cui sono rimessi i peccati o che mai hanno commesso peccato.

Il Signore verrà dal cielo sulle nubi, come vi è salito sulle nubi. Lo disse egli stesso: «Vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con potenza e gloria grande».[...]

Ma quale segno della venuta del Signore sarà tale da impedire alla tracotanza della potenza avversa di scimmiottarlo? La croce, vero e proprio distintivo del Cristo. Secondo sta scritto, «allora apparirà il segno del Figlio dell’uomo». Il segno distintivo del Cristo è veramente la croce.

Il segno di una croce luminosa precederà il Re, perché i giudei riconoscano chi hanno crocifisso, insidiato e angariato, e tutte le tribù battendosi il petto dicano: «Ecco chi abbiamo schiaffeggiato, quel volto che abbiamo coperto di sputi, colui che abbiamo legato e oltraggiato fino a infliggergli l’ignominia della croce».

I giudei diranno: «Dove avremo scampo davanti alla tua ira? Anche se avessimo a difesa schiere di angeli, non sapremmo dove trovare rifugio dal tuo cospetto». Il segno della croce terrorizzerà i nemici di Cristo! Sarà invece fonte di gioia per i credenti suoi amici e araldi che per lui avranno patito. Ma a chi toccherà allora questa beatitudine di essere trovato amico di Cristo?

Perché i suoi eletti non vadano confusi con i suoi nemici, infatti, il re glorioso assiso sullo stesso trono del Padre tra schiere di angeli non trascurerà i suoi servi: «Manderà i suoi angeli con una grande tromba a radunare tutti i suoi eletti dai quattro venti». Colui che non disdegnò di prendersi cura di un solo giusto, Lot, potrà disinteressarsi di tanti giusti? Li farà chiamare a raccolta dagli angeli e fattili venire su carri di nubi, dirà loro: «Venite, benedetti dal Padre mio». [...]

Sta scritto: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, saranno con lui tutti i suoi angeli». Vedi, o uomo, davanti a quanti giudici ti presenterai. Ma sarà anche presente con essi tutto il genere umano! [...]

Al giudizio dunque assisteranno Dio Padre di tutti, Gesù Cristo assiso accanto a lui, con essi lo Spirito Santo dell’uno e dell’altro. Tutti con le nostre opere saremo convocati davanti a loro dalla tromba angelica! Non dobbiamo fin d’ora preoccuparcene? A prescindere dalla pena, o uomo, credi sia cosa da poco subire la condanna alla presenza di tanti? E subirla poi da amici? Non preferiamo spesso piuttosto morire? [...]

Tremiamo dunque, fratelli, davanti a un Dio che per infliggere la condanna non ha bisogno né di indagini né di prove. [...]

Veramente terribile il giudizio! Abbiamo ragione di temere quel che sarà pronunziato, circa il conseguimento del regno dei cieli o quel fuoco preparato dall’eternità.

Come potremo evitare dunque il fuoco - si chiederà - ed entrare nel regno dei cieli? Leggiamo: «Io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare...». Sono parole che indicano la via da seguire; vanno prese alla lettera e tradotte in pratica: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi». Se le osservi avrai parte al Regno, in caso contrario sarai condannato. Comincia dunque a praticarle e così persevera nella fede, guardandoti dall’operare come le vergini stolte che tardarono a procurarsi l’olio, per non finire come esse lasciato fuori. Non credere che basti avere la lampada per stare al sicuro, ma procura di tenerla accesa, la luce delle tue buone opere splenda davanti agli uomini, e nessuno per colpa tua abbia a bestemmiare il Cristo.

Indossa l’abito incontaminato delle opere buone, per esse distinguendoti. Sii saggio amministratore delle cose che ricevi da Dio, procurando che siano beni utili.

Dio ti ha affidato delle ricchezze? Siine il giusto curatore. Ti è stato affidato il dono dell’insegnamento ? Compi bene il tuo ufficio. Hai il carisma di muovere gli animi degli ascoltatori ? Utilizza bene questa capacità. La buona amministrazione ci apre tante porte per non rimanere fuori tra i condannati e per andare con fiducia incontro a Cristo, Re eterno che regna nei secoli. Regna nei secoli giudice dei vivi e dei morti, perché egli ha dato la vita per i vivi e per i morti. Lo dice Paolo:

«Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi». [...]

Hai sentito quali saranno i segni premonitori della venuta di questo mistificatore, e hai ascoltato quali saranno i segni della venuta del vero Cristo, che discenderà in modo visibile dal cielo. Quanto a te, fuggi il primo, il falso; e vivi in attesa del secondo, del vero. Ormai conosci la via che devi seguire per trovarti al suo giudizio dalla parte destra. Conserva il deposito della fede in Cristo, pratica esemplarmente le buone opere; così ti presenterai al Giudice con animo sicuro, e avrai in eredità da lui il regno dei cieli. Per lui e con lui, gloria al Padre e allo Spirito Santo per i secoli dei secoli. Amen.". [e]

XV catechesi battesimale. Sul secondo avvento di Cristo, sull'ultimo giudizio e sul Suo Regno che non avrà mai fine, 1-33

 

"L’Anticristo supererà in malizia, perversità, lussuria, malvagità, empietà, e in spietata crudeltà e barbarie, tutti gli uomini che in ogni tempo hanno disonorato la natura umana ... Attraverso la sua grande potenza, malizia e inganno, egli riuscirà a persuadere o a costringere ad adorarlo due terzi dell’umanità; la restante terza parte di uomini continuerà con grande fermezza ad essere fedele alla fede e al culto di Gesù Cristo.

Ma nella sua rabbia e furia satanica, l’Anticristo perseguiterà questi cristiani coraggiosi e devoti durante tre anni e mezzo, e li torturerà con tutti gli strumenti di supplizio di antica e nuova invenzione, con un grado di barbarie tale da superare tutti i passati persecutori della Chiesa messi assieme. Egli obbligherà tutti i suoi seguaci a portare impresso sulla loro fronte o sulla mano destra il marchio della Bestia e farà morire di fame tutti coloro che si rifiuteranno di riceverlo". [d]

 


 

S. Efrem (4° secolo - Dottore della Chiesa)

 

"Allora il Signore dal Suo glorioso Cielo stabilirà la Sua pace. E al posto di quest’ultimo popolo sorgerà il regno dei Romani e stabilirà il suo dominio sulla terra, fino ai suoi confini estremi, e non ci sarà alcuno che gli resisterà.

Dopo che l’iniquità sarà (successivamente) dilagata e tutte le creature saranno diventate corrotte, allora apparirà la giustizia divina che distruggerà interamente la gente e [...] l’uomo di iniquità [l’Anticristo; N.d.R.] sarà rivelato sulla terra, il seduttore degli uomini e l’agitatore di tutta la terra". [c]

"The Sunday Sermons of the Great Fathers",
Vol. 4, tradotto e pubblicato da M.F. Toal, Henry Regnery Co. 1964

 

"Si preparerà l’uomo di iniquità e venendo entrerà in Gerusalemme; riedificherà e stabilirà Sion, si proclamerà Dio ed entrando nel tempio vi siederà, come scrisse l’apostolo, come se fosse Dio".[c]

"The Sunday Sermons of the Great Fathers",
Vol. 4, tradotto e pubblicato da M.F. Toal, Henry Regnery Co. 1964

 

"Quando l’Anticristo inizierà ad imperversare, gli ebrei dubiteranno che egli sia realmente il Messia. Egli allora toglierà agli ebrei le loro cariche e tratterà molti di loro persino peggio dei cristiani. L’Anticristo userà come esca i beni terreni. Egli indurrà, con soldi e beni, molti cristiani ad apostatare. Darà loro terra libera, ricchezze, onori e potere.

Il diavolo lo aiuterà a trovare tutti i tesori nascosti del mondo, persino quelli sul fondo degli oceani. Con quei tesori egli conseguirà maggiori successi per il regno di Satana che in ogni altro periodo dei secoli passati. Le acque sotto i suoi piedi saranno solide come la roccia e ai suoi comandi sembrerà che fiumi e ruscelli cambino il loro corso, così che l’acqua per un certo tempo scorrerà verso monte anziché verso valle". [d]

 


 

S. Ilario di Poitiers (4° secolo - Padre e Dottore della Chiesa)

 

"L’Anticristo insegnerà che Cristo era un impostore e non il vero Figlio di Dio". [d]

 


 

S. Agostino (4-5° secolo - Padre e Dottore della Chiesa)

 

"non si deve tralasciare affatto l'apostolo Paolo. Egli, scrivendo ai fedeli di Tessalonica, dice: [...] Prima infatti dovrà venire l'apostata e dovrà essere rivelato l'uomo iniquo, il figlio della rovina, colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto fino a sedere nel tempio di Dio, ostentandosi come Dio. [...]

Non v'è dubbio che ha espresso questi concetti sull'Anticristo e che non si avrà il giorno del giudizio, considerato come giorno del Signore, se prima non verrà colui che egli chiama apostata fuggitivo, evidentemente, da Dio Signore. [...]

non assurdamente si ritiene che il pensiero, espresso dall’Apostolo con le parole: Frattanto chi ora lo trattiene lo trattenga finché esca di mezzo, si riferisca all’Impero di Roma, come se fosse detto: Frattanto chi ora comanda comandi finché esca di mezzo, cioè sia tolto di mezzo. Non v’è dubbio che in: E allora sarà rivelato l’empio, è indicato l’Anticristo [...]

prima della fine, in quest'ora che Giovanni considera l'ultima, sono usciti dalla Chiesa molti eretici, che egli reputa come molti anticristi, così alla fine usciranno da essa tutti coloro che non apparterranno a Cristo, ma all'Anticristo, e allora si manifesterà". [f]

La Città di Dio, Libro XX, Cap 19,1-3

 

"Cristo non verrà a giudicare i vivi e i morti, se prima non verrà il suo avversario, l’Anticristo, a trarre in errore i morti nell’anima, sebbene attiene a un giusto giudizio di Dio che da lui siano tratti in errore. Infatti: La sua presenza - come ha scritto - avverrà nella potenza di Satana con ogni specie di portenti di segni e prodigi di menzogna e con ogni sorta di empio inganno per quelli che si perdono. Allora sarà slegato Satana e agirà mediante l’Anticristo con ogni sorta di prodigi in forma sorprendente ma menzognera. Di solito si controverte se questi fatti sono stati considerati segni e prodigi di menzogna, perché l’Anticristo ingannerà i sensi umani attraverso immagini illusorie, in modo che sembra eseguire quel che non esegue; ovvero se, quantunque quei fatti saranno veri prodigi, trascineranno all’inganno coloro i quali crederanno che possano verificarsi soltanto per volere di Dio, perché ignorano l’ardimento del diavolo, soprattutto quando riceverà un potere che non ha mai avuto. Quando infatti cadde il fuoco dal cielo e con una sola vampata distrusse la numerosa servitù assieme ai numerosi armenti di bestiame del santo Giobbe e un turbine di venti investendo e abbattendo la casa uccise i suoi figli, non si trattò d’immagini illusorie, tuttavia furono opere di Satana, al quale Dio aveva concesso il potere [...]". [f]

Ibid., Libro XX, Cap 19,4

 

"Alcuni hanno spiegato che i quattro regni [di cui parla Daniele nel cap. 7] sono quelli degli Assiri, Persiani, Macedoni e Romani. [...]

non [si] può dubitare che si deve sopportare, sia pure per breve tempo, lo spietato regno dell'Anticristo contro la Chiesa, fino a che, con l'ultimo giudizio di Dio, i beati posseggano il regno perenne. Anche dal numero dei giorni, che sarà indicato in seguito, appare chiaro, e talora nella Scrittura è indicato col numero dei mesi, che un tempo, i tempi e una metà di tempo sono un anno, due anni e una metà, e perciò tre anni e mezzo". [f]

Ibid., Libro XX, Cap 23,1

 

"Quest'ultima persecuzione, che sarà attuata dall'Anticristo [...] durerà tre anni e sei mesi.". [f]

Ibid., Libro XX, Cap 13

 

"[...] Malachia soggiunge: «Ormai, prima che giunga il giorno grande e luminoso del Signore, io invierò a voi Elia di Tesbe che volgerà il cuore del padre al figlio e il cuore dell’uomo al suo prossimo, affinché io venendo non colpisca la terra con lo sterminio». È assai ricorrente nelle parole e nei sentimenti dei fedeli che i Giudei, nell’ultimo tempo prima del giudizio, crederanno nel Cristo vero, cioè nel nostro Cristo attraverso l’esposizione della Legge per mezzo del grande e meraviglioso profeta Elia. Si spera appunto, e non a torto, che egli verrà prima della venuta del giudice Salvatore, perché non a torto si crede che egli è tuttora in vita. Fu rapito infatti con un carro di fuoco fuori dell’esperienza umana ed è un fatto che la Scrittura attesta con grande chiarezza. Quando verrà, spiegando secondo lo spirito la Legge che attualmente i Giudei interpretano secondo la carne, «volgerà il cuore del padre al figlio», cioè il cuore dei padri ai figli [...]. Questo è il significato: che anche i figli, cioè i Giudei, comprendano la Legge come l’hanno compresa i loro padri, cioè i Profeti, tra i quali v’era anche Mosè. [...] in modo che anche i Giudei amino il medesimo Cristo, che è il nostro, mentre prima lo odiavano. [...]". [c, f]

Ibid., Libro XX, Cap 29

 

"Poiché dunque nei libri dei Profeti si legge che Dio verrà per eseguire il giudizio, sebbene non sia indicata alcuna distinzione, unicamente sulla base del giudizio si deve rilevare il Cristo poiché, anche se il Padre giudicherà, giudicherà con la venuta del Figlio dell'uomo. Infatti il Padre non giudicherà alcuno con la manifestazione della sua presenza, ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio". [f]

Ibid., Libro XX, Cap 30,4

 

"Dunque nega o dubita che l’ultimo giudizio avverrà come è preannunziato nei citati libri della Bibbia se non colui che, per non saprei quale incredibile malanimo o ignoranza, non crede in essi, sebbene abbiano già segnalato la propria veridicità al mondo intero. Abbiamo appreso che in quel giudizio o attorno a quel giudizio si verificheranno questi avvenimenti: la venuta di Elia di Tesbe, la fede dei Giudei, la persecuzione dell’Anticristo, il giudizio di Cristo, la risurrezione dei morti, la discriminazione di buoni e cattivi, il cataclisma del mondo e la sua rinascita. Si deve credere che si avranno tutti questi avvenimenti, ma in quali misure e con quale successione si verifichino lo insegnerà più la realtà dei fatti di quanto attualmente riesce a raggiungere alla perfezione il pensiero umano. Ritengo però che si avvereranno nella successione da me indicata". [f]

Ibid., Libro XX, Cap. 30,5

 


 

S. Giovanni Crisostomo (4-5° secolo - Padre e Dottore della Chiesa)

 

"Nello stesso modo in cui furono distrutti quei regni (quello dei babilonesi dai persiani, quello dei persiani dai greci, quello dei greci dai romani) che erano esistiti prima dell’Impero Romano, così l’Impero Romano sarà distrutto dall’Anticristo. Questo accadrà quando l’Impero Romano sarà stato diviso in dieci regni". [c]

 

"«Solo allora» dice [S. Paolo in 2 Tes 2,8] «sarà rivelato l'empio». E dopo di ciò? La consolazione è vicina. «Il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della Sua bocca e lo annienterà all'apparire della Sua venuta, l'iniquo, la cui venuta avverrà nella potenza di Satana»". [h]

IV omelia sulla seconda lettera ai Tessalonicesi

 

"«Quando tutti i Gentili, dice egli [San Paolo], saranno entrati, allora tutto Israele sarà salvato», al tempo della Sua seconda venuta, alla fine del mondo". [c]

 

"Il mondo sarà senza fede e degenerato dopo la nascita dell’Anticristo. L’Anticristo sarà posseduto da Satana e sarà il figlio illegittimo di una donna ebrea proveniente dall’Est.". [a, b, d]

 

"Giovanni...è precursore della prima venuta di Cristo, Elia...precursore della seconda venuta di Cristo". [i]

Panegirici su S. Paolo, Città Nuova Editrice

 

"Ma chi è egli [l’Anticristo]? E’ Satana? Niente affatto, ma è qualcuno che permette che [Satana] operi in lui pienamente. Perché si tratta di un uomo, «e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto» [cfr. 2 Tes 2,4]. Egli non introdurrà l’idolatria, ma sarà una sorta di oppositore di Dio; abolirà tutti gli dei, ordinerà agli uomini di adorare lui anziché Dio e siederà nel tempio di Dio, non solo in quello di Gerusalemme ma anche in ogni chiesa [...] Compirà grandi opere e mostrerà segni prodigiosi". [h, l]

III omelia su II Tessalonicesi
Nicene And Post-Nicene Fathers, Vol. 13, edited by Philip Schaff, D.D., LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

"«Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell’Uomo» [cfr. Mt 24,30], cioè la croce che sarà più splendente del sole [...] Ma perché appare questo segno? Perché l’impudenza degli ebrei possa essere abbondantemente tacitata [gli ebrei, che non accolsero Cristo alla sua prima venuta, per metterlo alla prova gli domandarono un segno dal cielo (cfr. Lc 11,16; Mc 8,11); N.d.R.]". [h, l]

LXXVI omelia sul Vangelo di Matteo
Nicene And Post-Nicene Fathers, Vol. 10, edited by Philip Schaff, D.D., LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 


 

S. Girolamo (4-5° secolo - Padre della Chiesa)

 

"[...] dichiariamo ciò che gli autori ecclesiastici ci hanno tramandato: alla consumazione del mondo, quando il Regno dei Romani sarà stato distrutto, quando dieci re avranno diviso fra di loro il territorio dei Romani, ne sorgerà un undicesimo [re] da un piccolo regno… quando [quest’ultimo] avrà vinto tre dei dieci re, cioè il re degli egiziani, quello degli africani, e quello degli etiopi, che successivamente … egli ucciderà, gli altri sette re si assoggetteranno al vincitore". [c]

"E neanche pensiamo che egli sia il Diavolo o un demone (come alcuni altri pensano), ma uno dell’umanità [un uomo] in cui Satana abiterà totalmente ... proferendo la sua bocca grande vanto, perché egli è l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, tanto che siederà nel tempio come se fosse Dio". [c]

Corpus Christianorum, Series Latina, Vol. LXXV A, S. Heironymi Presbyteri Opera, Pars I, Commentariorum in Danielem

 

"Satana eserciterà la sua influenza su tutte le facoltà dell’Anticristo, sia su quelle del corpo che dell’anima - cioè sulla sua volontà, il suo intelletto e la sua memoria". [c]

Commentariorum in Danielem

 

"«Io sono venuto a voi nel nome del Padre mio e non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, voi lo riceverete» (Gv 5,43). Non c’è dubbio che in «quest’altro» che Gesù dice che verrà di propria autorità e che sarà ricevuto dai Giudei, Egli intendesse parlare dell’Anticristo". [i]

Epistola CLI ad Algasiam., quest. II; Commentariorum in Danielem, 11,24

 


 

Tirannio Rufino (4-5° secolo)

 

"Dobbiamo tuttavia sapere che questa venuta di Cristo apportatrice di salvezza il nemico cercherà di simulare con astuta frode, per trarre in inganno tutti i fedeli; e in luogo del Figlio dell’uomo, di cui aspettiamo la venuta nella maestà di suo Padre, presenterà il figlio della perdizione con prodigi e miracoli menzogneri, sì da introdurre in questo mondo, invece di Cristo, l’Anticristo del quale proprio il Signore ha fatto ai Giudei questa predizione nel vangelo: «Io sono venuto in nome del Padre mio e non mi avete accolto; verrà un altro in proprio nome, e questo lo accoglierete» (Gv 5, 43). E dice ancora: «Allora vedrete l’abominazione della desolazione nel luogo santo, come dice il profeta Daniele. Chi legge comprenda» (Mt 24,15). Infatti Daniele nelle sue visioni ci dà molti esaurienti insegnamenti circa l’insorgere di questo errore [...]

Ma di questo parla anche l’apostolo: «Nessuno v’inganni in alcun modo, perché prima dovrà venire l’apostasia e si rivelerà l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, che avversa e si erige contro tutto ciò che viene definito e venerato come Dio, sì da sedere nel tempio di Dio, manifestando se stesso come se fosse Dio» (2 Tess 2,3-4). E poco dopo: «E allora si rivelerà l’empio, che il Signore Gesù ucciderà col soffio della sua bocca e lo annienterà con lo splendore della sua venuta. L’avvento di costui sarà accompagnato dalle opere di Satana, con ogni potenza miracoli e prodigi menzogneri» (2 Tess 2, 8-9). E ancora poco dopo: «Perciò Dio permetterà che essi cadano nell’errore, perché credano alla menzogna, e siano giudicati tutti quelli che non hanno creduto alla verità» (2 Tess 2,11-12).

Perciò questo errore ci viene predetto dalle parole dei profeti, del vangelo e degli apostoli, al fine che nessuno in luogo della venuta di Cristo creda alla venuta dell’Anticristo. Ma, come ha detto proprio il Signore, «quando vi diranno: Ecco, Cristo è qui, oppure: È lì, non credete. Infatti verranno molti falsi cristi e molti falsi profeti e trarranno in inganno molti» (Mt 24,23-24). Ma vediamo come egli abbia presentato il segno del vero Cristo: «Come il lampo – dice – risplende da Oriente fino a Occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo» (Mt 24,27). Quando poi il vero Signore Gesù Cristo sarà venuto, siederà e giudicherà, come è detto nel vangelo: «Separerà le pecore dai capretti» (Mt 25,32), cioè, separerà i giusti dagli ingiusti. Come anche l’apostolo scrive: «Tutti noi dobbiamo presentarci davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ognuno ciò che gli spetta secondo quanto ha operato quando era nel corpo, sia bene sia male» (2Cor 5,10)". [h, j, l]

Spiegazione del simbolo, n. 32
Nicene And Post-Nicene Fathers, Vol. 3, edited by Philip Schaff, D.D., LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 


 

S. Benedetto (5-6° secolo - Padre della Chiesa)

 

"Durante i tre anni e mezzo del regno dell’Anticristo, Dio manderà Enoch ed Elia per aiutare i cristiani.". [d]

 


 

S. Gregorio Magno (6-7° secolo - Padre e Dottore della Chiesa)

 

"Dopo la nascita dell’Anticristo la maggior parte dell’umanità sarà in una condizione tale da corrompere la parola, e le pecore diverranno atee o cadranno nell’eresia. Le chiese saranno vuote e in rovina, i sacerdoti avranno poco zelo per le anime e le persone pie saranno poche. La maggior parte delle persone si darà a ogni vizio immaginabile". [a]

 

"Prima della nascita di suo figlio, la madre dell’Anticristo annuncerà l’avvento di un Messia che ridarà grande prosperità all’umanità". [c]

Morales 23,15

 


 

S. Giovanni Damasceno (7-8° secolo - Padre e Dottore della Chiesa)

 

"Bisogna che si sappia che deve venire l’Anticristo. Anticristo, in verità, è chiunque non riconosce che il Figlio di Dio venne nella carne, che è Dio perfetto e divenne uomo perfetto essendo al tempo stesso Dio. Tuttavia, in un senso particolare e speciale, colui che deve venire alla consumazione del mondo è l’Anticristo.

Quindi è necessario che prima il Vangelo sia proclamato a tutte le genti, come il Signore ha detto, e allora egli verrà per convincere gli empi ebrei. Perché il Signore disse loro: «Sono venuto nel nome del Padre e non mi avete ricevuto. Se un altro verrà in Suo nome, lui lo riceverete».

E l’apostolo: «perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi. E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna: e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità».

Per cui gli ebrei non hanno ricevuto il Signore Gesù Cristo e Dio, anche se Egli era il Figlio di Dio, ma l’impostore che dice di essere Dio lo riceveranno. Perché si farà chiamare Dio, l’angelo che istruì Daniele così dichiara: «Egli non si curerà neppure delle divinità dei suoi padri».

E l’Apostolo: «Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio» - non comunque nel nostro ma in quello del passato, quello degli ebrei, perché egli non verrà da noi ma dagli ebrei (inizialmente) - non per amore di Cristo [...] per questa ragione è chiamato Anticristo.

Il Vangelo, allora, deve essere prima predicato in tutte le nazioni «e allora sarà rivelato l'empio, la cui venuta avverrà nella potenza di Satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina, e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta».

Così il diavolo non si fa egli stesso uomo dopo l’Incarnazione del Signore - Dio lo proibisce! - ma un uomo nasce da fornicazione e riceve egli stesso l’intero intervento di Satana, giacché Dio permette al diavolo di inabitarlo poiché Egli (Dio) prevede la futura perversità della sua volontà.

Per cui egli, come abbiamo detto, nasce da fornicazione e cresce sconosciuto; ma improvvisamente sorge, si ribella e regna. Durante la prima parte del suo regno - o piuttosto della sua tirannia - recita soprattutto la parte della santità, ma quando ottiene il completo controllo, perseguita la Chiesa di Dio e rivela tutta la sua malvagità.

«Ed egli verrà con segni e portenti menzogneri» - finti e non reali - e sedurrà coloro le cui intenzioni poggiano su fondamenta fradice ed instabili e li indurrà ad abbandonare il Dio vivente, «per scandalizzare, se fosse possibile, anche gli eletti».

Ed Enoch ed Elia il Tisbita, saranno inviati per «ricondurre i cuori dei padri verso i figli», vale a dire, condurre la sinagoga a nostro Signore Gesù Cristo e alla predicazione degli apostoli. Ed essi saranno da lui distrutti.

Allora il Signore verrà dal Cielo, nello stesso modo in cui i santi apostoli lo videro salire al Cielo, perfetto Dio e perfetto uomo, con gloria e potenza; ed Egli distruggerà l’uomo di iniquità, il figlio della perdizione, con lo spirito della Sua bocca. Pertanto, che nessuno si aspetti che il Signore venga dalla terra, ma dal Cielo, come Egli stesso ci ha espressamente assicurato". [c]

De Fide Orthodoxa, tratto da The Fathers of the Church, Vol. 37

 

"[...] con le nostre anime nuovamente unite ai corpi, che saranno diventati incorrotti [...] risorgeremo e saremo davanti al terribile trono del giudizio di Cristo. E il diavolo e i suoi demoni, e il suo uomo, cioè l’Anticristo, e gli empi peccatori, saranno consegnati al fuoco eterno, che non sarà un fuoco materiale, come quello a cui siamo abituati, ma un fuoco che solo Dio può conoscere". [c]

De Fide Orthodoxa, tratto da The Fathers of the Church, Vol. 37

 

"[...] L‘anticristo [...] verrà verso la fine del mondo.

Sua madre proclamerà di averlo dato alla luce rimanendo vergine. Regnerà da oceano ad oceano. [...]

Sebbene l’Anticristo avrà fin dall’infanzia la più malvagia e crudele indole, tuttavia, ispirato da una malizia preternaturale precoce, praticherà la più consumata ipocrisia, ingannando gli ebrei e tutti i suoi seguaci. Di pari passo con l’avanzare dell’età, della conoscenza, del vizio e del potere, la sua ambizione diverrà smisurata". [d]

 


 

S. Rabano Mauro (9° secolo)

 

"L’Anticristo guarirà i malati, farà risorgere i morti, ridarà la vista ai ciechi, l’udito ai sordi, la parola ai muti, scatenerà tempeste e le placherà, rinominerà le montagne, con una parola farà fiorire e appassire gli alberi, ricostruirà il tempio di Gerusalemme, e farà di Gerusalemme la capitale del mondo con le enormi ricchezze di tesori nascosti". [d]

 

"I nostri principali Dottori [1] sono concordi nell’affermare che verso la fine dei tempi uno dei discendenti dei re di Francia regnerà su tutto l’Impero Romano; e che egli sarà il più grande dei monarchi francesi, e l’ultimo della sua stirpe. Dopo aver governato bene il suo regno, andrà a Gerusalemme e lì deporrà scettro e corona sul Monte degli Ulivi. Questa sarà la conclusione dell’Impero Romano e Cristiano". [a, c]

Edizione latina degli scritti di Rabanus, a cura di Georgius Colvenerius, 1647

[1]  Lat. "Doctores" = eminenti insegnanti della fede cristiana; N.d.R.

 


 

Abate Adso (10° secolo)

 

"Alcuni dei nostri Dottori [1] affermano che un re dei Franchi possiederà l’intero Impero Romano. Sarà il più grande e l’ultimo di tutti i monarchi. Dopo aver saggiamente governato il suo regno, alla fine andrà a Gerusalemme e deporrà il suo scettro e la sua corona sul Monte degli Ulivi. Subito dopo, verrà l’Anticristo". [a, c, g]

Corpus Christianorum, Continuo Mediaevalis, vol. 45

[1]  Lat. "Doctores" = eminenti insegnanti della fede cristiana; N.d.R.

 


 

S. Anselmo (11-12° secolo - Dottore della Chiesa)

 

"Alcuni Dottori [1] in verità dicono che uno dei re dell’Impero dei Franchi lo possiederà nella sua interezza, questo Re vivrà nell’ultimo periodo e sarà il più grande e l’ultimo dei re. Egli dopo aver governato felicemente il suo Regno, andrà a Gerusalemme e deporrà scettro e corona sul Monte degli Ulivi. Sarà l’ultimo e il più perfetto [Imperatore] dell’Impero Romano e Cristiano. E subito dopo, secondo la frase di Paolo, essi [i Dottori] dicono che verrà l’Anticristo.

...il tempio che Salomone costruì, essendo stato distrutto..., egli [l'Anticristo] lo riedificherà, si farà circoncidere, e pronuncerà la menzogna che egli è il figlio di Dio Onnipotente". [c]

Corpus Christianorum, Continuo Mediaevalis, Liber Anselmi De Antichristo

[1]  Lat. "Doctores" = eminenti insegnanti della fede cristiana; N.d.R.

 

"Verso la fine del mondo l’Anticristo attrarrà a sé i cuori degli ebrei con la sua grande generosità e l’atteggiamento benevolo, tanto che essi lo loderanno come un semi-dio. Gli ebrei parlando fra di loro diranno: «Non c’è in tutta la nostra generazione un uomo più virtuoso, giusto e saggio. Fra tutti gli uomini egli sarà certamente capace di liberarci da tutti i nostri patimenti.»". [c]

"Details concerning the Antichrist", Dr. Franz Spirago,
R. Von Acken, Lingen, Hanover, Germania

 


 

S. Tommaso d'Aquino (13° secolo - Dottore della Chiesa)

 

"L’Anticristo, quando verrà il suo tempo, pervertirà alcuni attraverso una persuasione esteriore ... egli è il capo di tutti i malvagi in ragione della perfezione della sua malvagità ... «Come in Cristo risiede la pienezza della Divinità, così nell’Anticristo è presente la pienezza di ogni malvagità». Non certamente nel senso che la sua umanità sia assunta dal diavolo in unità di persona ... ma che il diavolo per ispirazione infonde la sua malvagità più copiosamente in lui che in tutti gli altri. In questo modo tutti i malvagi che sono venuti prima, sono segni dell’Anticristo". (Summa III, 8, 8) [d]

"Gli infedeli, e perfino l’Anticristo, non sono privi ... della custodia degli angeli. E malgrado questo aiuto ... non abbia per esito il meritare la vita eterna in virtù delle buone opere, esso comunque ... li protegge da certi mali che danneggerebbero loro ed altri. Perfino i demoni sono controllati da angeli buoni, affinché non possano nuocere tanto quanto vorrebbero. Allo stesso modo l’Anticristo non farà tanto male quanto ne vorrebbe fare". (Summa I, 113, 4) [d]

"... l’opera dell’Anticristo la si può definire «prodigi menzogneri», sia perché egli ingannerà i sensi umani per mezzo di immagini illusorie, così che egli non farà realmente ciò che sembra fare; o perché, se opera veri prodigi, essi condurranno coloro che gli credono nella falsità". (Summa I, 114, 4) [d]

"Di essi [i miracoli dell‘Anticristo] si dirà che sono veri... che sono veri, proprio come quelli dei maghi del Faraone che fecero vere rane e veri serpenti, ma essi non saranno autentici miracoli, perché saranno fatti attraverso la potenza di cause naturali". (Summa II, II, 178, 1) [d]

"... alcuni sostengono che Enoch ed Elia dimorano ancora in quel paradiso (l’Eden)". (Summa I, 102, 2) [d]

"Elia venne portato nel cielo atmosferico ma non in quello empireo, che è la dimora dei santi: e allo stesso modo Enoch venne trasportato nel paradiso terrestre, dove si crede che vivrà con Elia fino alla venuta dell’Anticristo". (Summa III, 49, 5) [d]

"h. Ci sono due cose: la ribellione che precede l’Anticristo e la venuta dell’Anticristo. La fede deve essere prima accolta in tutto il mondo e poi molti devono abbandonarla. Altri parlano di ribellioni contro l’Impero Romano a cui il mondo intero era assoggettato, ma le nazioni rifiutarono l’Impero e l’Anticristo non è venuto. Altri sostengono che l’Impero Romano non ha realmente cessato di esistere ma si è semplicemente trasformato da regno temporale in regno spirituale. In questo senso la ribellione predetta deve essere contro la Fede Cattolica della Chiesa Romana. Questo è abbastanza logico. Cristo venne quando tutti erano sottomessi a Roma: perciò, un vero segno della venuta dell’Anticristo è la ribellione contro Roma.

[...] come Cristo eccelse nell’abbondanza di virtù, l’Anticristo eccellerà in una moltitudine di tutti peccati, e poiché Cristo è migliore di tutte le persone sante, così l’Anticristo deve essere peggiore di tutte le persone malvagie. Per questa ragione è chiamato Uomo del Peccato. E’ chiamato anche Figlio della Perdizione, ciò significa che è destinato all’estremo della perdizione. Come tutto il bene e le virtù delle persone sante che precedettero Cristo erano prefigurazioni di Cristo, così in tutte le persecuzioni della Chiesa i tiranni erano e saranno prefigurazioni dell’Anticristo, e tutta la malizia che è celata in essi in quel tempo sarà resa manifesta.

i. Il delitto dell’Anticristo è duplice: egli è contro Dio e si mette al di sopra di Cristo. Opponendosi a Dio, egli si pone al di sopra del vero Dio, al posto di tutti i falsi dei, e nega perfino la partecipazione degli uomini alla Divinità. L’orgoglio dell’Anticristo supera quello di tutti i suoi predecessori, e, come per Cesare e il Re di Tiro, egli affermerà di essere Dio e uomo, e così in tale veste siederà nel tempio.

j. Alcuni dicono che l’Anticristo è della tribù di Dan e che perciò gli ebrei in un primo momento lo riceveranno e ricostruiranno il tempio di Gerusalemme, e sarà in questo tempio che egli siederà. Altri, tuttavia, sostengono che Gerusalemme o il tempio non verranno mai ricostruiti e che egli siederà nella Chiesa, nel senso che molti della Chiesa lo riceveranno. Sant’Agostino dice che egli con i suoi seguaci formeranno una Chiesa, come Cristo e i Suoi fedeli sono una Chiesa.

k. L’Anticristo verrà nel momento buono voluto da Dio. Coloro che adesso operano il male, fingendo che sia bene, attuano l’opera dell’Anticristo. Il diavolo, nella cui potenza viene l’Anticristo, già al tempo di San Paolo stava esercitando la sua iniquità in maniera nascosta attraverso tiranni e seduttori, perché le persecuzioni dei tempi passati prefigurano quell’ultima persecuzione contro tutte le persone buone, e sono imperfette quando raffrontate con essa.

l. L’Anticristo sarà distrutto dallo spirito della bocca di Cristo, cioè dallo Spirito Santo o dall’ordine di Cristo, a seguito del quale Michele lo ucciderà sul Monte degli Ulivi da dove Cristo ascese al Cielo [...]

m. L’Anticristo godrà dell’uso di una volontà libera nella quale opererà il diavolo, come è stato detto di Giuda: «Satana entrò in lui», cioè istigandolo. Egli ingannerà sia con il potere terreno che operando dei miracoli. [...] La facoltà di fare miracoli sarà simulata. [...]

n. Ma i suoi miracoli saranno imposture. Nessuno può operare un vero miracolo contro la Fede, perché Dio non è un testimone di falsità. Perciò, nessuno che predichi una falsa dottrina può operare miracoli, mentre può farlo chi conduce una cattiva vita". (Commento a II Tess. II, 1-3) [d]

 


 

S. Roberto Bellarmino (16-17° secolo - Dottore della Chiesa)

"...bisogna sapere che nelle lettere divine [la Scrittura], lo Spirito Santo ci ha dato sei segni sicuri riguardanti la venuta dell'Anticristo: due che precedono l'Anticristo stesso, cioè la predicazione del Vangelo in tutto il mondo e la desolazione dell'Impero Romano; due [segni] concomitanti, cioè la predicazione di Enoch ed Elia e la massima e ben nota persecuzione, ed anche che il sacrificio pubblico cesserà completamente; due [segni] successivi, naturalmente, la morte dell'Anticristo dopo tre anni e mezzo e la fine del mondo...". [c]

"La sesta indicazione emerge dall'ultimo segno successivo all'Anticristo, che sarà la consumazione del mondo. Perché l'Anticristo verrà poco tempo prima della fine del mondo. ... dopo l'Anticristo segue immediatamente il giudizio finale... il futuro regno dell'Anticristo durerà milleduecentonovanta giorni... Mt. 24: "Questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti, e allora verrà la consumazione" cioè, poco tempo dopo [l'Anticristo], verrà la fine del mondo". [c]

Bellarmini, Opera Omnia, Disputationum Roberti Bellarmini; De Controversiis
Christianae Fidei, Tomus Primis, Liber Tertius, De Summo Pontifice.

 


 

NOTE

1) In questa pagina, tutti i brani tratti da opere di autori ecclesiastici sono racchiusi tra virgolette. Tutti i nostri commenti, le note e le precisazioni sono state invece riportate fra parentesi quadre, per distinguerle dai suddetti testi.

2) Il simbolo indica recenti aggiunte o modifiche.

3) Abbreviazioni: N.d.R. nota del redattore; N.d.T. nota del traduttore.

 

Fonti:

a) "The Prophets And Our Times" di Padre Gerald Culleton, Tan Books; (con Imprimatur);
b) "The Thunder Of Justice" di Ted e Maureen Flynn, MaxKol Communications, Inc; sito Web MaxKol;
c) "Trial, Tribulation and Triumph" di Desmond A. Birch, Queenship Publishing;
d) "Prophecy for today", di Edward Connor, Tan Books; (con Imprimatur);
e) XV Catechesi Battesimale, S. Cirillo di Gerusalemme; Pagine cattoliche, sito
Totus Tuus;
f) "La Città di Dio", S. Agostino; dal sito
Sant'Agostino;
g) "Catholic Prophecy" di Yves Dupont, Tan Books;
h) sito "
New Advent", Church Fathers;
i) "Fede e Cultura" anno V, n. 27, marzo 2005;
j) sito "
Monastero Virtuale", Patristica;
k) "Antichrist" di Yves Dupont, 1975;
l) sito
Christian Classics Ethereal Library.

 

tratto da

profezie3m.altervista.org